E' nel 1946 che la mimosa diviene il simbolo della festa della donna perché sboccia in questo periodo ed assume il significato di autonomia e libertà. Un fiore che dietro una fragilità apparente mostra una grande forza con la capacità di crescere anche in terreni difficili. In questa giornata internazionale, the Woman's Day – istituita nel 1909 per ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne sia le discriminazioni e le violenze cui sono state oggetto e sono ancora, in tutte le parti del mondo -  la Federazione Ginnastica d’Italia vuole idealmente far dono di un mazzo di Gym-mimose a tutte le proprie atlete - e alle loro mamme, alle sorelle, alle nonne e alle zie - alle allenatrici, alle giudici, ai segretari di gara, alle dirigenti e alle migliaia di appassionate delle nostre discipline. In attesa e nella speranza che l’Artistica maschile centri un pass per le Olimpiadi al Test Event di aprile, possiamo dire che la Ginnastica azzurra in Brasile sarà prevalentemente donna. «Una connotazione di genere del tutto casuale – ha fatto notare il Presidente Agabio nel suo ultimo editoriale sulla rivista federale, intitolato appunto “Ginnastica, sostantivo femminile” - che però farà di quello che nella vulgata popolare viene definito il “sesso debole” il nostro punto di forza». Lo sport, dunque, si tinge di rosa ed oltreoceano, in Agosto, vedremo all’opera le AMAZZONI DI RIO, qualche centinaio di chilometri più a Sud del corso d'acqua più lungo del mondo, il Rio delle Amazzoni. In questo gioco di parole, calembour di copertina de Il Ginnasta n.4/2015, c’è l’affermazione di una tendenza ormai evidente che vede il fenomeno sportivo al femminile sempre più protagonista. E quanto fosse sbagliato il pensiero di De Coubertin, ribadito fino al 1928 ("per quanto riguarda la partecipazione delle donne al gioco io rimango contrario. Esse sono state ammesse a un numero sempre crescente di prove, contro la mia volontà".) lo si vede chiaramente dal numero sempre crescente di partecipanti del “gentil sesso” alle Olimpiadi. A Londra 2012 erano il 45% degli atleti complessivi e per la prima volta tutte le Nazioni iscritte presentavano almeno una donna nella loro delegazione; è stato introdotto il pugilato femminile, l’unica disciplina che ancora era riservata ai soli uomini. Invece, in una insolita discriminazione al contrario, rimangono precluse agli uomini ancora due attività: nuoto sincronizzato e ginnastica ritmica. Ma su questo ci sono già interessanti novità allo studio dei rispettivi esperti. Insomma, malgrado le enormi disparità ancora evidenti (in media nell’Ue una donna a pari mansioni di un uomo guadagna il 16,1% in meno), le dilaganti violenze e i femminicidi (la Presidente della Camera Laura Boldrini ha annunciato che farà abbassare le bandiere di Montecitorio in segno di lutto “per le donne che continuano a essere uccise per mano di chi dovrebbe amarle ma anche per i loro figli, ragazze e ragazzi che sono stati spesso anche testimoni dell’uccisione delle loro madri per mano dei loro padri”), oggi vogliamo regalare quel fiore che abitualmente poniamo nelle canne dei moschetti, in ossequio alla pace e all’amore, a quell’essere speciale che pace e amore rappresenta per definizione e che vorremmo proteggere, come canta Battiato, dalle ingiustizie e dagli inganni dei nostri tempi.