Quel 17.450 al nastro ha fatto davvero la differenza. Un bel modo di dire adios alla Ginnastica - “seguro, esta es la ultima vez para mi”, ha tenuto a precisare subito dopo la premiazione della sua Gymnica ’96 - quello di lanciare sul podio le forlivesi, che dopo l’Olimpiade di Rio l’avevano adottata tra le proprie fila per disputare il Campionato cadetto. Carolina Rodriguez Ballesteros sorride, e gliela si legge negli occhi l’emozione per aver centrato, insieme alle compagne, un risultato tanto ambizioso. “Oggi ho fatto un po’ la motivatrice di turno – spiega la finalista ai Giochi carioca, tre partecipazioni olimpiche alle spalle –erano tutte parecchio nervorse per il fatto di esibirsi in casa. Io ci credo che possono fare il salto, essere promosse in A1 intendo. Stanno facendo molto bene, gli manca soltanto quel guizzo finale. Qui a Forlì mi sono trovata benissimo – prosegue la ginnasta della Nazionale spagnola – per me la Gymnica è stata come una seconda casa, oggi vivo un momento che per me è molto intenso. Mi avete fatto ricordare della prima volta che venni a gareggiare qui da voi: avevo 16 o 17 anni, non ricordo bene, all’epoca fui invitata dalla Ritmica Romana. L’anno seguente gareggiai con l’Etruria Prato e per il 2016, dopo i Giochi in Brasile, ho detto si alla squadra romagnola perché me ne avevano parlato molto bene”. Tornando coi ricordi alla prima volta che avrebbe voluto ritirarsi dalle competizioni, ha aggiunto: “ci sono state molte occasioni in cui ho pensato di lasciare l’attività agonistica. E sempre a causa della lesione acuta alla gamba che mi porto dietro.Dopo Londra 2012 per esempio, era un buon momento.Poi però mi sono sottoposta ad una operazione, ne sono uscita bene e ho deciso di continuare. Mi sentivo in formissima. Non avrei mai creduto di poter ambire a una finale a Rio e invece…Stavolta no – puntualizza con la solita allegria e altrettanta fermezza – stavolta, l'adios è definitivo.  


 


 


Dall'inviato P.L. Girlando