Come fanno i grandi ciclisti che, dominando la classifica generale, lasciano la vittoria di tappa ai gregari, così la Flaminio Roma (67.750) conquista la promozione in A1 e si accontenta del terzo posto di giornata. In verità la San Giorgio Desio (70.525), sempre sul podio nelle quattro prove disputate, è stata tutt’altro che un’avversaria arrendevole. Ed il punto di distacco che separa le due sfidanti (88 a 87) ne è la riprova. Alle capitoline bastavano 20 punti per vincere il campionato e 20 punti sono arrivati, ma è difficile credere che il risultato di Fabriano possa essere stato scientemente programmato a tavolino. ”Al contrario – ci ha confidato l’allenatrice della Flaminio Anna Vera Pifano – abbiamo iniziato il torneo con l’obiettivo della salvezza e quando ci siamo trovate lì su, nel momento decisivo, è subentrata un po’ di tensione”. La concorrenza, d’altra parte, era molto agguerrita e la Pietro Micca (69.400) , in modo particolare, ha da recriminare per l’esordio stentato, quando, nella prima giornata, non è andata oltre il 5° posto. Nella finale di sabato scorso la Flaminio Roma ha potuto contare sulla solita spinta della Peyecheva, che con un 16.350 ha totalizzato alla palla il punteggio più alto della gara, e della Falca, la migliore con 14.200 alle clavette. “Marinella l’abbiamo scoperta quando aveva 13 anni ai collegiali di Monopoli – racconta la Pifano – e, nonostante gli impegni in Nazionale, gareggia con noi da otto anni. Il segreto di questa squadra, però, è nel gruppo: forte ed unito, formato da tutte ragazze di buona qualità, con un’ottima preparazione di base. Alla Flaminio non esistono primedonne, ed anche le cosiddette riserve, le più giovani, sanno che, quando avranno raggiunto il livello delle veterane, troveranno, da parte di quest’ultime, la massima disponibilità a farsi da parte, per il bene superiore della squadra”. La San Giorgio '79, intanto, si aggiudica la finale senza grandi exploit, se si eccettua la sontuosa prestazione della Gimatova al nastro (15.375). In verità, anche Laura Vernizzi si fa notare con il secondo personale alle clavette (13.600), dietro l’ex compagna di nazionale. “Faccio i complimenti alle ragazze di Desio per l’ottimo campionato – conclude Anna Vera Pifano – Con le loro splendide composizioni hanno meritato in pieno il salto di categoria. Saluto con gioia anche il ritorno in A2 di Ferrara e Prato”. Ottima, e colma di rimpianti, come dicevamo, anche la prova di Biella, per la seconda volta consecutiva sulla piazza d’onore. La Tento e compagne hanno chiuso a poco più di un punto dalla San Giorgio '79 nella classifica di giornata e a sette punti in quella speciale (80 ad 87). Anche a ruoli invertiti, però, sul podio marchigiano, la Pietro Micca sarebbe rimasta, comunque, fuori, seppur di un solo punto, dal discorso promozione. Sarà per il prossimo anno! Intanto la società piemontese può consolarsi con l’ingresso della Tento nel giro della nazionale campione del mondo. Poco da dire sulle altre, se non che Assunta Cinquini della Motto Viareggio si è guadagnata l’applauso degli oltre 2.000 spettatori del PalaGuerrieri, con la migliore performance al cerchio (13.600) e che Olga Sganzerla ha fatto lo stesso alla fune (14.700), seppur in coabitazione con Elisa Santoni. A proposito della capitana azzurra, per lei e per la sua società è arrivata purtroppo la temuta retrocessione. La Ritmica Romana (64.525) non è riuscita nel miracolo di scalzare la Nervianese (64.575) che gli finisce davanti di 4 centesimi a Fabriano e di 4 punti in classifica speciale (50 a 54). “E’ stata una stagione sfortunata – ha dichiarato Michela Conti, tecnico della Polimnia - Prima abbiamo perso la Ester Escolar Menendez, poi, la settimana scorsa, si è fermata Alessandra Serpi, titolare al cerchio e alle clavette, per un’infiammazione al ginocchio. Al suo posto abbiamo schierato Scarola e Bragaglia, che comunque, buttate dentro all’ultimo momento, si sono comportate fin troppo bene. Noemi Bragaglia, in particolare, ha solo 13 anni ed è gia nel giro della nazionale juniores. Il futuro per noi parte anche da lei. Seppur rassegnate, infatti, abbiamo lottato fino all’ultimo per onorare il campionato. Ramona Lalli, per esempio, si era ritirata lo scorso anno ed è tornata in pedana per sostituire la spagnola. Con questo spirito siamo pronte a ricominciare dalla B. Fanalino di coda la Sipes Aurora, anche se in realtà la Eusebi e compagne non hanno mai avuto grandi velleità. Senza straniere, la seconda squadra di Fano rappresenta, infatti, soprattutto un vivaio per permettere alla fucina marchigiana, campione d’Italia con l’altra Aurora da nove anni, di continuare a sfornare le sue campionesse.

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