Prima giornata e prime polemiche, come è giusto che sia in ogni campionato che si rispetti. Non c’è sport, infatti, senza i commenti da bar e viceversa. A Spoleto, davanti a un migliaio di persone, in un palazzetto forse troppo piccolo per un evento tanto atteso, la Virtus Gallarate ha rispettato i pronostici, portandosi a casa i primi 25 punti speciali. “Facile! - diceva qualcuno - con la numero tre d’Europa e la prima in Italia…”. Ma non dimentichiamoci che l’Inter di Massimo Moratti, con Ronaldo e tanti altri campioni strapagati, sul campo, per ora, non ha ancora vinto nulla. Certo, se la Bessonova prende 17.950 alla fune, lasciando il trio Zancanaro, Zhukova e Yussupova, chi più chi meno, quasi ad un punto e mezzo di distanza, c’è veramente poco da fare. O da dire, anche per i sostenitori della cosiddetta teoria della sudditanza psicologica, di juventina memoria. Se la giuria avesse davvero difficoltà a penalizzare gli errori dell’ucraina cercherebbe quanto meno di mascherare un distacco così abissale. Anna, invece, sfiora i 16,50 anche al nastro e non c’è altra ginnasta, né italiana, né straniera, capace anche solo di avvicinarsi ai 15.50. E’ nella natura umana, una forma inconscia di difesa, rifiutare tutto ciò che è diverso dalla nostra normalità, eppure, in questo caso, dovremmo avere la serenità di riconoscere una supremazia schiacciante e ringraziare chi ci ha permesso di apprezzarla così da vicino. La Bessonova, in questo momento, impersona la ginnastica ritmica, almeno nella nostra Serie A e non importa, alle bambine che timidamente le si avvicinano per un autografo o una fotografia, la nazionalità del suo passaporto. La Gioconda è forse italiana perché Leonardo è nato a Vinci? E chi ha mai pensato che le Piramidi fossero della Repubblica Araba d'Egitto? Il bello è un concetto estetico che va al di là di ogni giudizio morale e un capolavoro è tale al di là del bene o del male. Pensiamo, piuttosto, a quale occasione hanno le atlete italiane di confrontarsi con una tale etoile. Tutti i giocatori del Napoli che hanno avuto la possibilità di allenarsi con Maradona, ancora ringraziano S. Gennaro per quella chance. La stessa Laurito, per esempio, è attualmente la migliore individualista azzurra. Campionessa italiana, 15esima a Mosca, Romina, quest’anno, può fare il salto di qualità, rubando magari qualche segreto alla blasonata compagna di squadra. Il suo 15.775 al cerchio, in un attrezzo appena rientrato nel programma senior, è secondo solo alla Risenzon (16.075) e alla Gurbanova (16.100). Alle clavette, poi, la ginnasta di Marisa Verotta, pur facendo meno della Yussupova (16.550) e di una inarrivabile Zhukova (17,625) con un 16,00 tondo tondo, si è presa la rivincita sulla brava Beatrice Zancanaro, da cui era stata battuta a Pesaro, nella finale tricolore di specialità. Con una vetrina così competitiva, potendo misurarsi con le migliori ginnaste del Mondo, abbiamo la sensazione che la Laurito saprà scalare le classifiche continentali già a partire da Baku, a fine giugno. Tornando ai fatti di casa nostra dobbiamo sottolineare l’ottima prestazione dell’Armonia d’Abruzzo, che con 78.600 fa sua la piazza d’onore spoletina ed il bronzo, per certi versi clamoroso, dell’Aurora Fano, che con l’highlander Zacchilli (15.325 alla fune e 15.400 alla palla) ed il nuovo acquisto israeliano limita i danni prima di dare il via, dalla prossima giornata, ad un vero e proprio restyling. Infatti, la Londaridze annuncia che a Fabriano potrebbe esordire Martina Alicata Terranova e, a sorpresa, dovrebbe lasciarle il posto proprio una delle due veterane. In questo modo la promessa siciliana affiancherebbe Vanessa Arbore e, più in là, la piccola Camilla Bini, nel progetto di rinnovamento avviato da Paola Porfiri. “Preferiamo prenderci un anno sabbatico – dice Nanà – per riprendere a vincere in futuro”. Linea verde, dunque, come quella di Chieti, che non solo sceglie questo colore per il suo body ma costruisce, intorno alla regina bielorussa, seconda solo alla Bessonova, una squadra giovane e grintosa. Chiara Ianni è già una realtà e lo dimostra soprattutto con la palla (15.250), cedendo il passo solo alla Zacchilli (15.400), iridata nazionale. Il 14,600 della Febbo al cerchio, poi, vale molto di più di quanto non dica la semplice matematica, soprattutto perché Federica è la più giovane del campionato, dopo Nathalie Reale della Brixia. A proposito della società bresciana, che ieri ha chiuso, purtroppo, all’ultimo posto: è suo anche un altro “primato”, essendo l’unica squadra a non schierare la straniera. Con tre ginnaste nell’orbita del centro tecnico federale di Desio e della squadra azzurra, le ragazze della Ladavas puntano con orgoglio ad una sofferta salvezza. Per ora le più dirette avversarie sono altre due vecchie conoscenze di Emanuela Maccarani: la Pasinetti, che alla palla fa decisamente meglio di Pesaro, e la Vernizzi, che dimostra grande maturità nella gestualità motoria. Peccato che la Garayeva, preferita alla Gimatova, in patria come alla San Giorgio ’79, non abbia impressionato alla fune (14.700) e si sia limitata ad un 15.025 al nastro. Quasi tre decimi in meno di Vanessa Arbore, per intenderci. E’ questo quindi il principale cruccio del regolamento 2007. Se la straniera garantisce qualcosa in più, ben venga. Ma se, al contrario, toglie solo spazio alle giovani italiane, che fare? “Abbiamo scelto di schierare la Colsani – ci svela Elena Aliprandi – perché è quella più abituata alla competizione. Però ho dovuto tener fuori due ginnaste promettenti come la Suprana Lombardo e Silvia Ravasio, che in estate era nei gruppi A di squadra a Follonica”. A centro classifica si piazzano, al momento, Biella, Padova e Fabriano. Tutte sopra i 74,00 punti, che nel 2006 erano sufficienti all’Ardor per conquistare l’argento. Il livello medio è senza dubbio più alto della scorsa stagione, quando Arezzo era fanalino di coda con il punteggio di 64,075. In Umbria la Brixia raccoglie tre punti in più rispetto al PalaDesio, ma scende di due posizioni e giunge ultima con 70,250, cioè con più di quanto avessero ottenuto, nella prima giornata dell’anno passato, ben cinque delle otto squadre in gara. La neopromossa Pietro Micca, senza né alti né bassi, sembra abbarbicata alle possibilità di crescita della Charkashyna, coraggiosa nella nuova routine al cerchio (15.425) ed in ripresa dopo la lunga pausa natalizia. Il forfait all’ultimo minuto di Sonia Tento ha tolto, poi, senz’altro qualcosa alla compagine piemontese. Idem per le venete che hanno dovuto sostituire Giulia Galtarossa, bloccata da una contrattura, con un’emozionata Lucia Miola (13.000) alla palla. Per fortuna, in questo caso, la Gurbanova ha fatto quello che ci si attendeva, specialmente al cerchio dove, nonostante qualche imprecisione, alla fine è risultata la migliore (16.100). Concludiamo con la Ginnastica Fabriano e non a caso. La società marchigiana, che può sfoggiare una sontuosa Yussupova (16.400 alla fune e 16.550 alle clavette), grida al complotto per i giudizi della Cantaluppi: “Si premiano ginnaste che si sono appena affacciate in Serie A1 – dichiara il presidente Leandro Santini- e si continua a penalizzare la nostra Julieta che ha guadagnato posizioni all' estero per altre italiane, senza che questo gli venga riconosciuto. Ad ogni gara oramai ci aspettiamo una penalizzazione fissa”. In verità non c’è sembrato di rivedere in pedana gli stessi progressi registrati dalla Cantaluppi all’Adriatic Arena di Pesaro, dove i giudici hanno giustamente tributato alla figlia dell’ex campionessa del mondo Cristina Ghiurova, il titolo individuale al nastro, quello d’insieme ed il trofeo Andreina Gotta. E’ stata premiata, d’altro canto, la voglia di Julieta di mettersi subito alla prova con l’esercizio al cerchio (15.700). Lo spirito è quello giusto, senza paranoie, senza rendite. S’impara più dalle sconfitte che dalle vittorie e da una come lei l’Italia si aspetta ancora tanto. Soprattutto in un campionato nazionale come questo, dove le italiane possono e devono dimostrare, al pubblico, ai media e agli osservatori internazionali, che il nostro torneo è il più bello del mondo, con o senza la Bessonova.


CLASSIFICA:

1. Virtus Gallarate 81.425 25
2. Armonia d’Abruzzo 78.600 22
3. Aurora Fano 77.250 20
4. Ginnastica Fabriano 77.125 18
5. Ardor Padova 76.900 16
6. Pietro Micca Biella 74.075 14
7. San Giorgio '79 Desio 73.150 12
8. G.Brixia 70.250 10

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