A ripensarci oggi pare un sogno. Ma è davvero possibile che tra Chieti scalo e Chieti alta, nel weekend siano passate 6 delle 10 finaliste di Pechino? Ebbene si. C’erano più di mille testimoni sugli spalti del PalaTricalle. Un tempo si diceva che fosse il campionato italiano di Calcio il più bello al mondo. Oggi che la Liga spagnola e la Premier League inglese ci hanno tolto questo primato, possiamo senz’altro mutuare l’epiteto per la Ritmica. “Il nostro torneo oramai ingolosisce le top-gymnast – conferma Marisa Verotta, che ha avuto il merito, con la Virtus, di portare in Italia Anna Bessonova – Prima ci snobbavano, ora invece vengono di corsa, perché sanno di trovare un ambiente caldo, un livello tecnico alto e, soprattutto, tante amiche”. In effetti faceva una certa impressione andare al bar dell’impianto per un caffè e vedere intorno ad un tavolo la Risenzon, la Garayeva, la Yussupova, la Godunko e la Cherkashina che scherzavano tra di loro, mentre intorno c’era un nugolo di bambine impazzite per una foto o un autografo. Venendo alla gara possiamo soltanto costatare che il duello tra Virtus ed Aurora è tutt’altro che scontato e che Armonia e Fabriano hanno le carte in regola per inserirsi. “La formula della rotazione degli attrezzi – spiega Paola Porfiri – rende tutto più incerto ed equilibrato. Fano, con la stella sul petto, ha l’obbligo morale di giocarsi lo scudetto e abbiamo molte frecce al nostro arco. Non avete visto ancora il meglio!” In effetti con la regola che vieta ad una ginnasta di ripetere lo stesso esercizio nelle prime tre gare e il limite di utilizzo della straniera, che al massimo potrà salire in pedana sette volte in tutto il campionato, le tattiche dei box potrebbero risultare decisive. “Sto cercando di convincere la Bessonova a presentare la vecchia palla – risponde la Verotta a chi si chiede come faranno le allenatrici con le big quando avranno terminato il programma internazionale, che al momento, appunto, non contempla la palla – La formazione di sabato scorso era studiata appositamente per avere un forte impatto sulla giuria. Volevamo partire con il piede giusto e ci siamo riuscite, nonostante la Laurito non fosse in buone condizioni fisiche”. Anche Erica Cozzi, la giovane allieva del club lombardo, si è ben comportata al corpo libero, la novità forse più evidente della stagione.“L’abbiamo introdotta – spiega la DTN Marina Piazza – per far saggiare alle piccole la Serie A, per farle abituare a certi appuntamenti, ma anche, dal nostro punto di vista, per osservarne le doti fisiche senza lo stress del maneggio degli attrezzi. L’idea, invece, di far cambiare sempre esercizio alle senior ci è venuta per avere una panoramica più completa e per rompere una ripetitività che rischiava di compromettere lo spettacolo”. Obiettivi raggiunti, entrambi. Tra le allieve si sono messe in luce Chiara di Battista - che davanti al proprio pubblico ha incassato il punteggio più alto della specialità, 17.500 – la fanese Valeria Schiavi (16.700) e la Cozzi (16.100). “La categoria Allieve oscilla tra le nate nel 1995 e il 1997 – riprende l’allenatrice di Gallarate – Erica è più vicina al limite alto di quanto non lo siano le baby delle nostre più dirette avversarie e quindi potevamo pagare qualcosa in termini di esperienza. Invece ha retto bene la pedana, così come Alessia Marchetto, che dopo l’avventura europea è maturata moltissimo”. A proposito di gioventù, l’Armonia d’Abruzzo continua a fondare il proprio asse portante su due enfant prodige: l’oro continentale juniores alla fune Federica Febbo (16.375 al cerchio e 15.375 al nastro) e Chiara Ianni (16.350 alla palla). Alle azzurre Anna Mazziotti ha affiancato Olga Stryuckova (16.800 alle clavette e 17.175 alla fune). La russa non è proprio la Zhukova, che purtroppo si è ritirata dopo l’argento olimpico, ma neppure l’ultima arrivata. “Inna mi è mancata – confessa Germana Germani – sarebbe ipocrita non ammetterlo. Olga è giovane e ha voglia di farsi conoscere, puntiamo sul suo entusiasmo. Le altre hanno commesso qualche piccolo errore, forse per l’emozione dell’esordio casalingo. La Ianni si era leggermente infortunata giovedì scorso e così abbiamo chiesto a Federica di fare il cerchio all’ultimo istante. Ambedue hanno ampi margini di miglioramento. Lo dice il punteggio: siamo finite terze regalando qualche decimo qua e là. Senza errori possiamo scalare posizioni già a Desio, fra quindici giorni”. Nella campagna acquisti in terra russa sembra aver speso meglio l’Aurora Fano, che è andata a sostituire la Risenzon con l’elegante Marina Shpekht (17.550 alla fune e 17.675 alle clavette). La Bini e l’Alicata fanno il resto, con, rispettivamente, 16.550 al cerchio e 16.500 alla palla, mentre Vanessa Arbore, per ora, deve accontentarsi di 14.875 al nastro. Considerando che la Porfiri ha lasciato in panchina un carico da undici come Laura Zacchilli, si può facilmente immaginare il potenziale di fioco fanese. A proposito di stelle italiane. Ai piedi del podio troviamo la campionessa assoluta, Julieta Cantaluppi, che, a vederla ieri l’altro, non ha per nulla voglia di abdicare. “La fune (16.875) è andata bene – si racconta la figlia di Cristina Ghiurova – anche se dopo un lancio mancato mi sono ritrovata con l’attrezzo in mano senza sapere cosa farci e per una come me, famosa per le doti di maneggio, è paradossale. Al nastro ho preso poco (15.975). I giri erano buoni, eppure il giudizio tecnico è stato molto basso. Pazienza! Ora sono troppo presa nella preparazione dei programmi basati sul nuovo Codice dei Punteggi. Entrerà in vigore dal prossimo gennaio e posso dirvi che avvantaggerà le ginnaste più esperte. L’ho studiato con attenzione e per certe cose serve tanta coordinazione, oltre a velocità ed espressività. Doti che un’atleta acerba, per quanto talentuosa, non può avere. Credo quindi che il 2009 sarà il mio anno: Europei, Mondiali, Giochi del Mediterraneo, World Games, punto a tutto. Anche alle Universiadi, visto che ho ripreso a studiare Scienze Motorie ad Urbino. Fune e nastro me li ha montati Neshka Robeva, in Bulgaria, gli altri due mi madre. Vedrete che belli!”. Al fianco di Julie, intanto, abbiamo ammirato la solita Aliya Yussupova (17.675, sia al cerchio che alle clavette) e una convincente Erika Buratti (16.275 con la palla). L’allieva Valeria Rossi deve ancora crescere (14.900), ma nel complesso il team di Leandro Santini pare ben attrezzato. Dietro, nell’ordine, sfilano Pietro Micca Biella (95.775), San Giorgio ’79 Desio (94.450), Ardor Padova (93.925), La Marmora Biella (93.400), Comense (92.075) e Brixia Brescia (87.675). Lo spostamento del campionato nel secondo semestre ha senza dubbio cambiato i ritmi di lavoro di molte società, la preparazione delle ginnaste in chiusura d’anno è quella che è e molte allenatrici hanno un occhio sul vecchio Codice e l’altro sul nuovo. Entrano in gioco quindi molte variabili a complicare il cammino verso lo scudetto o la salvezza, ma se fosse semplice non sarebbe il Campionato più bello del mondo.