Sciogliere un ex aequo è sempre odioso. Si deve essere iniqui scegliendo un metodo equo. Il fotofinish nella corsa, i rigori nel calcio, il parere di tre giudici nella boxe, in ogni caso al vincente rimarrà sempre il dubbio di non essere il migliore e il perdente avrà l’amaro contentino di una vincita morale. E’ successo anche nella Ginnastica, sabato scorso, a Foligno. Dopo una lunga cavalcata, fianco al fianco, tra Chieti, Desio, Arezzo e il capoluogo umbro, la Virtus Gallarate e l’Armonia d’Abruzzo hanno tagliato il traguardo insieme. Lo avevamo detto che la formula di quast’anno, con le rotazioni degli attrezzi nelle prime tre prove, l’introduzione delle allieve e le due squadre in più, aveva reso la Serie A più spettacolare e combattuta. Al PalaPaternesi, contando anche Fabriano, lo scudetto era più in bilico che mai. Alla fine la classifica di giornata premiava le ragazze di Germana Germani, trascinate dalla piccola Chiara di Battista, strepitosa al corpo libero (17.900) e da una Federica Febbo in formato europeo al nastro (16.850). Olga Struckova non sarà la Zhukova ma porta alla causa 33.53 punti tra fune e palla, al resto ci pensa Chiara Ianni, un po’ più fallosa delle compagne, sempre, comunque, al di sopra della media, sia al cerchio (16.250) che alle clavette (15.775). Insomma, per la terza volta su quattro tappe viene sfondato il muro dei cento e, per l’esattezza, con 100.300 le teatine volano, per la seconda volta consecutiva, sul gradino più alto del podio. La corazzata lombarda, d’altro canto, non sta a guardare e ce la mette tutta per difendersi da un assalto leale e violento. La sfida accende lo spettacolo, gli spalti si infiammano e le atlete della Verotta si gettano nella mischia con la responsabilità delle campionesse in carica. La baby Erica Rossi non si lascia prendere dall’emozione e supera di un decimo quota 16. Un punteggio, in assoluto, buono, potremmo dire umano, che però si rivelerà insufficiente nel raffronto con la disumana prestazione della Di Battista. Alessia Marchetto fa il suo alla palla (16.300) ma tocca alle due big risollevare le sorti di Gallarate. Romina Laurito parte con una bella fune, forse pagata anche meno del dovuto (16.300), poi si scioglie come neve al sole e alle clave rischia di buttare all’aria una stagione. Il suo 15.250 non è degno della reginetta assoluta 2006 e fa adirare le tecniche lombarde dietro le quinte. Per fortuna l’asso nella manica è di quelli che valgono il piatto. La diva Bessonova - forse alla sua ultima apparizione italiana se si esclude il gala organizzato in suo onore dalla Virtus oggi pomeriggio - sfiora di 5 centesimi il 18 al nastro e di 15 quello al cerchio. I 35.80 punti sono forse pochi per l’elettricità che l’Ucraina riesce a trasmettere nell’impianto. Con lei in pedana sembra che le luci siano più luminose e l’ammirazione è tale che non vola una mosca. Un corpo giudicante di spessore mondiale, presieduto dal neo membro del Comitato Tecnico FIG Daniela Delle Chiaie non si lascia, tuttavia, impressionare e assegna al bronzo di Pechino ciò che si merita. Morale della favola, Anna & Company si fermano a quota 99.750 e devono accontentarsi della piazza d’onore. A questo punto, calcolatrice alla mano, la Direttrice di Giuria Paola Berardino e la DTN Marina Piazza non possono che constatare il pari merito a 90 punti speciali delle due sfidanti. E’ la prima volta, non ci sono precedenti, ma per assegnare il titolo nazionale 2008 il programma regolamento prevede una via d’uscita: “Ai fini del conseguimento del titolo di Campione d’Italia o della promozione in serie A1, nei casi di pari merito vengono applicate le norme previste dal regolamento internazionale”. La situazione si complica. Le interpretazioni cominciano a far rumoreggiare i tifosi. Per logica si dovrebbe premiare chi ha totalizzato il numero maggiore di punti nelle quattro gare: Armonia d’Abruzzo 397,25, contro i 395,425 della Virtus Gallarate. Tuttavia questo è il criterio esplicitamente previsto nei piani bassi delle graduatorie: “Ai fini della retrocessione in serie A2 o in serie B, nei casi di pari merito si sommano i punteggi conseguiti nelle differenti gare, perdurando la parità si prende in considerazione il punteggio conseguito nelle tre migliori prove….due….una”, così recita l’art. 27 nelle note di carattere Generale. Se è stata fatta una distinzione tra le retrocessioni e le promozioni/scudetto, significa che il citato regolamento internazionale, evidentemente, non ricorre allo stesso criterio e, nella ratio dei relatori, adottando la norma FIG probabilmente si voleva ricercare la massima autorevolezza proprio per evitare discussioni. Ebbene, come spesso accade quando si imboccano scorciatoie invece della via maestra la buona intenzione non ha generato i frutti sperati. Si, perché nelle competizioni internazionali – e non parliamo di campionati, bensì di gare singole – nel caso di parità – e anche qui si intende il punteggio assoluto non quello speciale, che è un costrutto solo italiano, introdotto, con giustizia, per diminuire l’incidenza di ciascuna delle quattro giurie sul computo finale - viene preso in considerazione il valore dell’Esecuzione. Contando i falli delle dodici ginnaste nei 24 esercizi del torneo l’esito è ribaltato a favore delle lombarde e il tricolore finisce per il secondo anno di fila sui body della Virtus. Grande, immensa è la delusione tra le chietine, che versano fiotti di lacrimoni quando nella premiazione che conta di più sono costrette a scambiarsi di posto con le colleghe del Nord. Purtroppo lo sport a volte è spietato. Le giudici hanno fatto il loro dovere, applicando le regole e come dicevano gli antichi: “Dura lex sed lex”. Inoltre, rimanendo nel campo delle citazioni, ”Ignorantia legis non excusat” (La legge non ammette ignoranza), perché quel riferimento al regolamento internazionale esisteva prima del via e poteva, indiscriminatamente, premiare l’una o l’altra delle due contendenti. Ciò non toglie però che le regole possano essere migliorabili, soprattutto se si vuole evitare, quando sono troppo cervellotiche, che la gente non capisca. La popolarità del Calcio nasce dall’assioma “chi fa più goal vince”. E questo vale anche in molti casi di pari merito. In Coppa, dove le reti segnate fuori casa pesano il doppio, come pure in Campionato, nel quale, a parità di punti si guarda la differenza reti. La Virtus Gallarate, invece, ha vinto per un numero inferiore di ammonizioni e così è difficile spiegare ai più profani che il parziale (i cartellini gialli) conta più del totale. L’Esecuzione, infatti, nella Ritmica è il valore più pregiato rispetto alle Difficoltà e all’Artistico, tuttavia non può esserlo più della combinazione dei tre, a meno che questa combinazione non sia la causa dell’ex-aequo, per sciogliere il quale si dovrà necessariamente tornare ai parziali. Se la Ginnastica vuole diventare uno sport popolare, di massa, è necessario trovare formule più intuitive ed accessibili. E’ quello che abbiamo sempre chiesto a Losanna, quando una ginnasta vinceva pur perdendo l’attrezzo, non possiamo quindi esimerci dal farlo in casa nostra. “Io stessa non avevo capito di aver vinto – confesserà, con l’onesta e la sportività che l’ha sempre contraddistinta, Marisa Verotta – Anzi pensavo di aver perso tutto per 5 decimi di punto. Temevamo Chieti, perché è una squadra fortissima e lo ha dimostrato”. In effetti l’Armonia non è mai scesa dal podio, con due bronzi e due ori, mentre la Virtus, dopo le prime due vittorie, ha fatto un quarto e poi il secondo posto del 6 dicembre. “La prima gara è sempre un’incognita – continua l’allenatrice di Gallarate, vicino al suo braccio destro Sara Colombo, ripercorrendo le tappe del loro secondo titolo – e non pensavamo di vincerla. A Desio Romina ha avuto un problema al piede ed è stato merito di Alessia se siamo state ancora le più brave. Ad Arezzo, invece, c’è stato l’errore alla palla di Anna e quello scivolone ci ha costrette ad affrontare quest’ultima prova con l’obbligo di arrivare davanti alle nostre inseguitrici. Mi dicono che è andata bene lo stesso, perché nel complesso siamo state più pulite, però devo fare i complimenti all’Armonia d’Abruzzo, ci hanno fatto davvero sudare. Dedico il tricolore al mio nuovo Presidente, Franco Bonato”. Purtroppo la battaglia al vertice tra i due club che, a nostro parere, avrebbero meritato un pezzo ciascuno del Trofeo italiano più ambito ha rubato la scena alle altre compagini, e così è passato quasi inosservato il terzo posto dell’Aurora Fano (97.275), sempre presente nelle grandi occasioni, che sulle rive del Topino schiera l’highlander dell’Aeronautica Militare Laura Zacchilli. Una terza piazza, tuttavia, che nella classifica generale le ragazze di Paola Porfiri devono cedere all’ottima CariFabriano, quarta nella graduatoria fulginate (96.150) ma bronzo assoluto. A seguire tutte le altre: tra le due biellesi, la Pietro Micca (54) e la Ginnastica La Marmora (46) si piazzano, entrambe a 50, la S.Giorgio ’79 e la Comense 1872, capaci di dar vita ad una competizione di altissimo livello. Onore delle armi, infine, per l’Ardor Padova e la Brixia Brescia che retrocedono pur mostrando qualità indiscutibili. Siamo sicuri che la Lavadas e la Veronese sapranno ricompattare i rispettivi gruppi per fare ritorno, quanto prima, nella massima serie. Rimane ottima l’organizzazione della Società La Fenice di Spoleto, sfrattata per cause di forza maggiore in quel di Foligno. L’aggiornamento dei risultati in tempo reale sul sito del CR Umbria, il web creato appositamente sull’epilogo della Serie A, per non parlare dei tradizionali figuranti in costume durante le premiazioni sono soltanto gli aspetti più evidenti di una ricettività sportiva consolidata nel tempo. Le bellissime coppe sono state consegnate dai rappresentati federali, dal Vice Presidente Guido Menchi ai consiglieri nazionali Claudio Berto e Matildio Paccotti, passando dal nuovo Presidente del Comitato FGI umbro Mario Giannetti e da quello del Coni Valentino Conti, fino agli Assessori allo Sport di Spoleto, Gilberto Stella, e Foligno, Massimiliano Romagnoli. Chiudiamo con una frase strappata alla Bessonova e che già fa notizia in tutto il Mondo: “Forse non mi ritiro più. Ma una cosa è certa, in Italia lascio…my heart, il mio cuore”.

FOLIGNO - CLASSIFICA 4^ PROVA SERIE A1
1 A.S.D. ARMONIA D'ABRUZZO 100.300
2 GINNASTICA VIRTUS 99.750
3 A.S.D. GINN. AURORA FANO 97.275
4 S.G.FABRIANO A.S.D. 96.150
5 LA MARMORA A.S.D. 93.300
6 GINNASTICA SAN GIORGIO 79 93.275
7 COMENSE 1872 92.800
8 PIETRO MICCA 91.875
9 ARDOR (SOC. COOP. A R.L.) 91.450
10 A.S.D. BRIXIA 90.550

CLASSIFICA PUNTI SPECIALI SERIE A2
1 GINNASTICA VIRTUS 90 (25 25 18 22)
2 A.S.D. ARMONIA D'ABRUZZO 90 (20 20 25 25)
3 S.G.FABRIANO A.S.D. 80 (18 22 22 18)
4 A.S.D. GINN. AURORA FANO 78 (22 16 20 20)
5 PIETRO MICCA 54 (16 14 14 10)
6 GINNASTICA SAN GIORGIO 79 50 (14 6 16 14)
6 COMENSE 1872 50 (8 18 12 12)
8 LA MARMORA A.S.D. 46 (10 12 8 16)
9 ARDOR (SOC. COOP. A R.L.) 34 (12 8 6 8)
10 A.S.D. BRIXIA 32 (6 10 10 6)

ALBO D’ORO SERIE A1 RITMICA
Anno Serie Societa’
1986 A1 Flaminio Roma
1987 A1 Muggiò 75
1988 A1 Muggiò 75
1989 A1 Muggiò 75
1990 A1 Muggiò 75
1991 A1 Muggiò 75
1992 A1 Muggiò 75
1993 A1 Muggiò 75
1994 A1 Comense
1995 A1 Aurora Fano
1996 A1 Petrarca Arezzo
1997 A1 Ribattino Genova
1998 A1 Aurora Fano
1999 A1 Aurora Fano
2000 A1 Aurora Fano
2001 A1 Aurora Fano
2002 A1 Aurora Fano
2003 A1 Aurora Fano
2004 A1 Aurora Fano
2005 A1 Aurora Fano
2006 A1 Aurora Fano
2007 A1 Virtus Gallarate
2008 A1 Virtus Gallarate

Link

http://www.federginnastica.it/immagini/archivio/articoli/foto_articolo_4193.pdf