A Schio, nel cuore del vicentino e dell’antica arte laniera italiana, nel fine settimana prenderà vita la finale nazionale di Categoria di Ginnastica Artistica maschile, mentre, contemporaneamente, a Mortara, si disputeranno le gare della femminile. Le due competizioni, inserite nel calendario federale, rappresentano l’epilogo non soltanto delle categorie Allievi/e, Junior e Senior ma di un’intera stagione, e, vorremmo aggiungere, di tutto il quadriennio olimpico. Un appuntamento già ricco di spunti ed interesse, dunque, capace di richiamare nella palestra inferiore del Palasport scledense, da un lato, e al palaMassucchi, dall’altro, tantissimi appassionati. « Quivi cader de’ Longobardi tanti, e tanta fu quivi la strage loro, che 'l loco de la pugna gli abitanti Mortara dapoi sempre nominoro.». Così recitano “I cinque canti” di Ludovico Ariosto e si spiega l’origine del nome di una località, nel pavese, che prima della battaglia del 12 ottobre 773 tra Carlo Magno e Desiderio era conosciuta come Pulchra Silva ("selva bella"). Non sarà certo una guerra, ma quella organizzata da La Costanza si preannuncia come un confronto acceso tra le migliori interpreti della nostra Artistica rosa. Per tutte loro la selva mortarese potrà essere bella o brutta in funzione delle classifiche di sabato e domenica sera. Sarà, invece, di certo, commovente, indistintamente, per ciascuno degli astanti del PalaCampagnola il momento delle premiazione degli Allievi di 3ª fascia. Il 13 dicembre p.v., difatti, alla presenza del Presidente federale, verrà consegnato nelle mani del vincitore il primo “Trofeo Giovanni Carminucci”, istituito dalla FGI in memoria del grande olimpionico scomparso a febbraio del 2007. Medaglia di bronzo a squadre e argento individuale alle parallele ai Giochi di Roma ’60, Campione europeo al volteggio e al cavallo nel 1961, e ancora alle parallele continentali nel ’63 e nel ’71, attrezzo nel quale ideò ed eseguì un movimento di alto contenuto tecnico, denominato dalla Federazione Internazionale “Il Carminucci”, Giovanni non è stato soltanto un grande talento ginnico ma un dirigente preparato e competente, che sublimò le proprie doti manageriali in qualità di Presidente della Società ginnastica Roma ’70. Il prof. Riccardo Agabio - che fu compagno di Nazionale dei fratelli Carminucci nello storico gruppo che comprendeva, oltre a Giovanni e Pasquale, anche Gianfranco Marzolla, Franco Menichelli, Orlando Polmonari, Angelo Vicardi e Arrigo Carnoli – si è fatto promotore dell’istituzione di un Trofeo intitolato a Carminucci, che, grazie alla fattiva collaborazione del Consigliere federale Giuseppe Pasquini e con il consenso della famiglia dell’azzurro, per i prossimi cinque anni verrà assegnato alla migliore giovane promessa dell’Artistica maschile, come avrebbe desiderato lo stesso Carminucci. E così, fra tre giorni, intorno alle 19.00, in casa della Fortitudo 1875, stella d’oro al merito sportivo, l’allievo di 3^ fascia in cima alla graduatoria del Campionato di Categoria uomini, oltre alla consueta medaglia riceverà - al cospetto non soltanto del Presidente Agabio ma anche della vedova Carminucci, la signora Anna, e di Luigi Cimnaghi, un altro campionissimo, spesso al fianco di Giovanni - una splendida scultura in bronzo, realizzata dall’artista Lamberto Parigi, raffigurante l’olimpionico di S. Benedetto del Tronto nell’atto di compiere un salto alle parallele simmetriche. Il premio passerà, di anno in anno, tra il 2009 e il 2012, tra le mani dei più promettenti interpreti di questa disciplina, nella speranza che quel grande demiurgo e scopritore di talenti che è stato Giovanni Carminucci, anche da là su, riesca a battezzare, in anticipo, i grandi protagonisti della Ginnastica di domani.