“Avevamo un sogno, ci abbiamo messo l’anima per raggiungerlo”. E poi ancora “Si dice che il minimo battito d'ali di una farfalla sia in grado di provocare un uragano dall’altra parte del Mondo”. Tutti in piedi, Signore e Signori. Tutti in piedi per la Santoni, la Blanchi, la Savrayuk e la Laurito. Dopo un decennio e un centinaio di medaglie appese alle pareti del Paladesio, le due Elise, Angy e Romina si congedano davanti alla propria gente. E lo fanno con l’esibizione che forse più le rappresenta, quella con i cinque cerchi incastonati in un sogno olimpico, ormai avverato. Lo sguardo magnetico del capitano, accucciato come una tigre prima di vibrare l’assalto, davanti alla giuria. Lascerà forse un vuoto incolmabile. Con le fantastiche quattro ci sono le compagne Andreea Stefanescu e Marta Pagnini, che, più giovani, perpetueranno la tradizione della scuola italiana, insieme a Camilla Bini, Chiara Ianni, Camilla Patriarca, Alessia Marchetto, Valeria Schiavi, Daniela Pintus, Arianna Facchinetti, Sara Celoria. Si, perché se è vero che cambiando l’ordine degli addendi il risultato di Emanuela Maccarani, in tanti anni, non è mai cambiato, questa volta è davvero dura. Più per una ragione affettiva che tecnica. “Abbiamo pianto prima, durante e dopo l’ingresso in pedana” – ci conferma la Laurito, che sta seguendo un master di massoterapia – “La decisione è presa – conferma la Savrayuk – anche se non siamo ancora del tutto consapevoli di quanto sta accadendo. La nostra vita era tutta qui, ora dovremo ricominciare daccapo. E’ affascinante ma al tempo stesso strano. La nostalgia molto presto ci assalirà”. Dagli spalti saluta anche Giulia Galtarossa, due mondiali, MIè e Mosca, in cascina. Un altro pezzo di storia, come Daniela Masseroni, Marinella Falca e Laura Vernizzi, accorse per vivere, soprattutto con le compagne di Atene 2004, un passaggio importante, una trasformazione che loro hanno già affrontato. Le Farfalle ringraziano, l’Aeronautica Militare e la Federazione Ginnastica d’Italia, il loro staff, la Manu, come chiamano il coach di Rho, e le sue assistenti, Valentina Rovetta e Francesca Pasinetti. Sorelle più che allenatrici. La Serie A1, dopo un preludio di tale intensità emotiva, rischiava di passare in secondo piano. Invece la gara ha preso il sopravvento. Le individualiste cominciano a sfilare, in un crescendo di spettacolo. D’altronde con ginnaste del calibro di Daria Dmtrieva, argento a Londra, Alina Maksymenko, Alyia Garayeva e Julieta Cantaluppi sembrava di essere ai Giochi Olimpici. Il Sindaco di Desio, Roberto Corti, si sarà sentito per un giorno come Boris Johnson, il collega d’Oltremanica. Ebbene, alla fine, l’Armonia d’Abruzzo si aggiudica per il quinto anno consecutivo lo scudetto dei piccoli attrezzi. Valeria Pysmenna, Federica Febbo, Chiara Di Battista, Margarita Mamun e Carmen Crescenzi con il secondo posto di Desio, nell’ultima prova del Campionato Italiano di Serie A1, respingono l’assalto della squadra di casa, la San Giorgio ’79. In virtù del 156.150 odierno le ginnaste del presidentissimo Anna Mazziotti festeggiano il tricolore, mentre le desiane - Arianna Malavasi, Veronica Bertolini, Giulia Pala e la russa Dimitrieva, allenate da Elena Aliprandi, Chiara Marelli e Donatella Paleari - ricevono l’applauso degli oltre 3.000 spettatori accorsi nell’impianto di Largo Azzurri d’Italia, vincendo con 160.900 punti la quarta e conclusiva giornata del torneo. Terzo posto per la Virtus Gallarate di Marisa Verotta e Sara Colombo – composta da Chiara Serino, Isabella Poles, Greta Merlo, Alessia Marchetto e l’ucraina Maksymenko - con 152.575, bronzo anche nella classifica generale. Ai piedi del podio la Ginnastica Fabriano della pluri-campionessa assoluta, la Julie Nazionale. Con Letizia Cicconcelli, Marika Buratti e Valeria Rossi, le marchigiane mettono insieme 149.750 punti. “Vista la concorrenza, diventa sempre più difficile – racconta la principale artefice del miracolo teatino, la tecnica Germana Germani, al fianco della collega Monia Di Matteo –. Ogni anno che passa il livello cresce e il risultato si fa sempre più incerto. Le mie ragazze però sono state brave, compatte, ed anche se hanno commesso qualche errore dettato dalla tensione, sono riuscite a raggiungere l’obiettivo”. A centro classifica troviamo l’Aurora Fano di Laura Zacchilli e Letizia Rossi e la Raffaello Motto di Silvia Fenetti e Donatella Lazzeri, artefici entrambe di un cammino tra alti e bassi, sostanzialmente tranquillo. Le marchigiane Allegra Camilloni, Viola Thian e Ilaria Landini, con il supporto della Farfalla Camilla Bini, hanno un po’ faticato a mettere insieme 142.275 punti, chiudendo comunque abbastanza vicine alle corregionali guidate da Kristina Ghiurova. Viareggio nonostante il 142.575 di Egizia Bergezio, Francesca Cupisti, Viktoria Mazur, Gaia Del Chiaro, Letizia Berti, Martina Schepis, si piazza ad una decina di punti speciali di distanza, in una salda sesta posizione. Più traballante, quasi da brivido, quella dell’Arcobaleno Prato di Carlotta Mannelli, Donatella Papi e Giulia Spinelli. Francesca Targetti, Sofia Tonetto, Natalia Garcia Timofeeva, Benedetta Moroni e Letizia Sensi riescono con il 142.375 di Desio a tirarsi fuori da una brutta situazione, meritando la salvezza. Dietro le toscane, infatti, scoppia la bagarre tra la Ritmica Piemonte di Manuela Bertolone e la Brixia di Elisabetta Ladavas e Paola Bianchetti. Le due compagini finiscono a quota 42, ma il meccanismo previsto dalla DTN Marina Piazza per sciogliere l’ex aequo condanna le bresciane. Una perdita di Alyia Garayeva al nastro aveva fatto tremare le compagne Letizia D’Arenzo, Anastasia Mishenina, Michelle Serra, Silvia De Carlo e Marta Borghero, scivolate con il totale di 138.325 al penultimo posto della graduatoria brianzola. Non è bastato però alle pur brave Giulia Ardoli, Nathalie Reale, Sofia Lodi e Vimal Zadra un 141,750 per completare il sorpasso. Già condannata, invece, l’Eurogymnica di Elisa Vaccaro e Tiziana Colognese, bloccata sul 137.725. Malgrado ciò Annika Sereno, Elisa Vigna Cit, Sarah Re, Sara Celoria e la splendida ungherese Dora Vass hanno onorato la gara, accumulando preziosa esperienza. Al posto delle brixiane e delle torinesi salgono Spoleto e Nervianese, in una continua staffetta tra società tutte virtuosissime, che insieme contribuiscono ad alimentare la base di un movimento che continua a mietere successi internazionali.





 


ALBO D’ORO CAMPIONATO SERIE A1

 

























































































































RITMICA


Anno


Società


1986


Flaminio Roma


1987


Muggiò 75


1988


Muggiò 75


1989


Muggiò 75


1990


Muggiò 75


1991


Muggiò 75


1992


Muggiò 75


1993


Muggiò 75


1994


Comense


1995


Aurora Fano


1996


Petrarca Arezzo


1997


Ribattino Genova


1998


Aurora Fano


1999


Aurora Fano


2000


Aurora Fano


2001


Aurora Fano


2002


Aurora Fano


2003


Aurora Fano


2004


Aurora Fano


2005


Aurora Fano


2006


Aurora Fano


2007


Virtus Gallarate


2008


Virtus Gallarate

Armonia d’Abruzzo


2009


Armonia d’Abruzzo


2010


Armonia d’Abruzzo


2011


Armonia d’Abruzzo


 


2012


Armonia d’Abruzzo


Allegati

Desio - Classifica 4^ giornata Serie A1,Classifica Generale Serie A1