La Ginnastica in Festa, anche quest’anno, ha preso il via con la consueta benedizione di Monsignor Piero Coccia, Arcivescovo di Pesaro, intervenuto sabato scorso nel padiglione Lazzarini della Fiera. Al fianco dell’alto prelato sono intervenuti per l’occasione il Presidente federale Riccardo Agabio , Alberto Drudi, Presidente della Camera di Commercio Pesaro Urbino, il Presidente Provinciale Matteo Ricci, Fabio Sturani, Presidente del CONI Regionale e componente Giunta Nazionale CONI, Alberto Paccapelo, Presidente CONI Provinciale, Marco Cadeddu, Presidente Comitato Organizzatore e i consiglieri federali Gherardo Tecchi e Franco Musso. “Voglio congratularmi con tutte le autorità – ha detto nel suo saluto Monsignor Coccia – con gli organizzatori e, in particolare, con il Presidente della Federazione Ginnastica d’Italia per questa scelta quanto mai opportuna. Voglio rallegrarmi, poi, con le famiglie che hanno affidato i loro figli ad allenatori ed educatori  per lo svolgimento di un attività, quella ginnica appunto, che propone obiettivi precisi, trasmette il senso delle regole, nell’armonia del corpo e dello spirito. Mi auguro di rivederci ancora, in futuro, in questi stessi spazi e in un contesto dalla valenza altrettanto formativa. La nostra società ha bisogno di persone strutturate, salde nei principi e nel cuore. Qui vedo crescere quel genere di persone. Auguro a tutti buon proseguimento”. Sulla stessa lunghezza d’onda il prof. Agabio che ha ringraziato l’Arcivescovo di Pesaro per la sua ormai tradizionale presenza nel giorno d’apertura della Ginnastica in Festa. “Saluto anche atleti, tecnici, tutte le famiglie – ha aggiunto il numero uno della Ginnastica Azzurra – Senza dimenticare gli organizzatori, a cominciare dal dr. Cadeddu, e tutti coloro, giudici, segretari di gara, fino ai volontari, che hanno contribuito all’ennesimo successo della Sezione GpT. Spero che questa esperienza di vita rimanga impressa nella memoria di tutti i partecipanti come un qualcosa di indimenticabile. La manifestazione deve andare oltre i limiti del risultato agonistico, come ha detto monsignor Coccia, deve dare ai nostri giovani un’educazione morale, che, di questi tempi, vale più di qualsiasi medaglia.”