C’è un’energia che si percepisce ancor prima di varcare la soglia dei padiglioni della Fiera di Rimini. Un entusiasmo che vibra tra i corridoi pieni di giovani atleti con il naso all’insù, pronti a lasciarsi ispirare. È la Ginnastica in Festa, l’evento che da anni trasforma la passione per la ginnastica in un caleidoscopio di sorrisi e adrenalina. Ma quest’anno, tra le stelle della manifestazione, tre nomi hanno attirato gli sguardi incuriositi e ammirati di grandi e piccoli: Andrea Consolini, Luca Demarchi e Giulio De Carolis, i fuoriclasse del Parkour italiano.

Non sono solo atleti, loro. Sono l’incarnazione di un sogno: quello di chi trasforma la città in un campo di gioco, i muri in rampe di lancio e la paura in pura libertà. Andrea Consolini, con la sua eleganza sospesa tra tecnica e poesia, porta nel palmares un argento ai mondiali di Kitakyūshū e di Tokyo nella categoria Speed e un altro argento ai World Games negli Stati Uniti, che lo hanno consacrato tra i riferimenti assoluti di questa disciplina. Luca Demarchi, medaglia d’oro in coppa del mondo a Coimbra e a Montpellier e due volte di bronzo alle world cup di Amsterdam e Sofia, è conosciuto per la sua potenza esplosiva e la precisione quasi chirurgica nei salti. E Giulio De Carolis, capace di incantare con linee creative e passaggi mozzafiato, ha raccolto un quinto posto in coppa del mondo a Montpellier nella categoria freestyle.

Eppure, a Rimini, i loro titoli sono rimasti per qualche ora in secondo piano. Perché più dei trofei contava il messaggio che hanno portato con sé: la bellezza di fare ciò che si ama e di raccontarlo ai ragazzi che si affacciano per la prima volta sui plinti. “Essere qui come testimonial – racconta Consolini con un sorriso – è una responsabilità che sentiamo forte. Siamo cresciuti con la ginnastica, con l’idea di superare i limiti un po’ alla volta, e oggi possiamo dire ai più giovani che i sogni sono materia concreta, se ci credi davvero”.

Tra dimostrazioni di salti, autografi e selfie, i tre atleti hanno saputo trasformare il Parkour in un ponte tra mondi, mostrando che la ginnastica è una famiglia capace di accogliere tutte le forme di movimento. “C’è un filo invisibile che unisce la ginnastica artistica, l’acrobatica e il Parkour – spiega Demarchi – ed è la passione. Rimini è il posto giusto per ricordarlo”.

Ma forse il regalo più grande di questa giornata non sono stati i trick perfetti o le performance impeccabili. È stato quel senso di comunità che nasce quando lo sport diventa ispirazione, dialogo e voglia di mettersi in gioco, senza paura di cadere. La Ginnastica in Festa ha lasciato dietro di sé una scia di motivazione. E i tre atleti, prima di ripartire, si sono fermati a osservare i piccoli ginnasti che provavano a imitare i loro movimenti. “Ecco perché siamo qui – ha detto De Carolis – Perché se anche solo uno di loro, domani, troverà il coraggio di saltare un po’ più in alto, allora avremo fatto la cosa giusta”.

In fondo, è questo che rende grande lo sport: la capacità di accendere un sogno in chi guarda. E in questa edizione speciale della Ginnastica in Festa, il Parkour di Consolini, Demarchi e De Carolis lo ha fatto con la leggerezza di un salto e la forza di un cuore che non smette di battere.

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