Non si spengono gli echi del successo europeo della Ginnastica Italiana, che da un’analisi finale da parte dell’European Gymnastics risulta vincitrice del medagliere aggregato delle due competizioni appena conclusesi. Ma andiamo per ordine.

A Lipsia, in Germania, sono i padroni di casa a dominare il computo complessivo dei podi, unendo maschile, femminile e mix. La Nazionale tedesca, infatti, è prima con sei piazzamenti (O. 3 – A. 2 – B. 1), seguita dalla Gran Bretagna con cinque (O. 2 – A. 3 – B. 0). La FGI è terza con i suoi otto ben noti squilli di tromba (O. 2 – A. 1– B. 5). A seguire l’Armenia con quattro medaglie in totale, il Belgio tre, la Turchia due, la Romania quattro ma con un solo oro, e poi Grecia (1), Lituania (1), Svizzera (2), Francia (3), Spagna (2), Ungheria (2), Bulgaria (1) e Ucraina, orfana di Illja Kovtun e fanalino di cosa dei grandi attrezzi con un solo bronzo. Al di là del peso specifico dei vari metalli e dei concorsi dove sono stati vinti, appare subito evidente che la delegazione azzurra guidata da Massimo Contaldo è stata quella che, a fine maggio, ha partecipato più volte ad una cerimonia di premiazione in Sassonia. L’Extra baggage più grande nel ritorno in Patria è stato il nostro, più pesante di un paio di medaglie rispetto alla Germania, di tre rispetto al fortissimo Team GB.

Se ci spostiamo a Tallinn, in Estonia, la prima cosa che salta agli occhi, guardando la “Medal Table” è il testacoda dell’Ucraina, che da cenerentola dell’artistica diventa la regina della ritmica. La scuola di Madame Deriugina, infatti, colleziona ben otto podi (O. 3 – A. 3 – B. 2) - merito soprattutto di Taisiia Onofriichuk - precedendo la Bulgaria di Stiliana Nikolova, seconda con cinque (O. 3 – A. 1 – B. 1) e la Spagna asso pigliatutto a squadre, terza a quota quattro (O. 3 – A. 1 – B. 0). L’Italia guidata da Fabrizia D’Ottavio è quarta con i suoi sei acuti, che ricordiamo ancora tutti a memoria (O. 2 – A. 1 – B. 3) ma per il totale sarebbe seconda, dietro la Federazione di Kiev, pari merito con Israele sesta con zero titoli (O. 0 – A. 3 – B. 3) alle spalle della Germania, quinta con quattro medaglie e un solo oro (O. 1 – A. 1 – B. 2).

Nel medagliere aggregato brilla l’exploit italiano che con quattordici medaglie nelle due edizioni continentali – con almeno una vittoria al giorno nelle nove giornate di finali - è avanti a tutti, inseguita dalla Germania a dieci e dall’Ucraina a nove. Quindi, oltre al successo documentato del Team Ranking dei piccoli attrezzi, che già aveva evidenziato la superiorità e la completezza della scuola italiana, e oltre allo strapotere della Femminile con i titoli di maggior peso nel concorso generale a squadre e nell’individuale, vinto da Manila Esposito, grazie anche all’ottimo standing dei maschi in costante evoluzione negli ultimi quattro anni - come dimostrato pure a Parigi, dove sono risultati la terza potenza europea, la sesta olimpica - la contabilità spicciola dei successi di Lispia e Tallinn certifica che la Federazione Ginnastica d’Italia, a pochi mesi dalle rassegne iridate, è diventata a tutti gli effetti una superpotenza nel panorama della ginnastica del Vecchio Continente.

Un faro, quando non è la squadra da battere, per tutte le altre realtà regionali. Il dato ci deve infondere fiducia, senza cullarci sugli allori, perché se è difficile vincere, lo è ancora di più confermarsi. Ma siamo sicuri che le nostre ragazze e i nostri ragazzi lo sanno bene e che con i loro tecnici daranno il massimo per issare sempre più in alto la bandiera Tricolore, e rendere ancora più orgogliosi i dirigenti, le società affiliate di provenienza e i Gruppi Sportivi di appartenenza, che hanno sempre creduto in loro.

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