Il concorso generale donne, la finale a 24 degli Europei di Lipsia, comincia sulla rincorsa dei 25 metri per le due azzurre in gara. Manila Esposito, qualificatasi lunedì con il totale più alto, parte per terza e cancella subito l’errore al volteggio di tre giorni fa, eseguendo un salto più conservativo, con mezzo avvitamento in meno. Lo Jourchenko con uno e mezzo, anziché due, porta 13.400 punti (D: 4.6 - E: 8.8). A chiudere il sestetto delle migliori c’è la debuttante Sofia Tonelli, classe 2007,  quarta nel concorso di ammissione, che con lo stesso salto supera la compagna di un decimo, con 13.500 (D: 4.6 - E: 8.9) e un’esecuzione appena più pulita. La competizione femminile purtroppo si è aperta con l’infortunio della tedesca Helen Kevric, terza nel Q1 di un millesimo dietro alla rumena Ana Barbosu e a mezzo punto dalla campionessa delle Fiamme Oro. Ovviamente le facciamo i nostri più sinceri auguri di pronta guarigione.

Nella seconda rotazione la diciottenne di Boscotrecase, assistita da Marco Campodonico, esegue una buona parallela, sporcata solo da un passone all’arrivo del doppio avanti. Il 13.566 (D: 5.9 - E: 7.666), un po’ severo, della giuria è inferiore di un decimo al punteggio della qualifica, che gli è valso la finale di specialità di domani. La Tonelli, invece, manca la presa sul Tchacev, finisce sul materassino e al termine della routine non va oltre un 11.833. Con il totale di 26.966 Manila gira la boa al comando e con il vento in poppa si sposta alla trave, di cui detiene il bronzo olimpico.

E’ la prima della terza rotazione e fa subito il vuoto aumentando di 33 millesimi il giudizio del 26 maggio. Senza la sorprendente svedese Jennifer Williams, artefice di una trave spettacolare da 14.533, su questo attrezzo la Esposito, oggi, non ha rivali e con 14.333 (D: 6.0E: 8.333) e 41.299 dopo tre rotazioni, mette in banca tre quarti di oro continentale. La Barbosu, infatti, cade e scivola nelle retrovie, le più vicine allora, staccate circa di un punto e tre, diventano la spagnola Alba Petisco e l’olandese Naomi Visser. Intanto la diciassettenne empolese si traveste da Alice D’Amato (le somiglia moltissimo!) e con grande eleganza, sotto gli occhi di Monica Bergamelli, si va a prendere un 13.366 (D: 5.6 - E: 7.766), buono, dopo l’errore agli staggi, per tornare ai piani alti della classifica.

La promessa della Saltavanti, crescita con Silvia Ulivieri, chiude la sua prima finale assoluta europea senior sulle note di Locke & Key, tra gli applausi del padiglione fieristico tedesco, con 12.533 (D: 4.8E: 7.733) al corpo libero e il punteggio complessivo di 51.232, valido per la nona piazza. Come per le star del cinema o del teatro, Esposito è l’ultima a salire sul palcoscenico sassone. Al ritmo di Le vent, le cri, capolavoro del maestro Morricone e colonna sonora di “Maddalena”, un film del 1971 scritto e diretto da Jerzy Kawalerowicz, la poliziotta partenopea firma un altro 13.665 (D: 5.5 - E: 8.166), nella sua specialità più iconica. E dopo una lunga attesa ricca di suspence, sul maxischermo finalmente compare il 54.965 definitivo. È il momento delle lacrime, ma di gioia, nel kiss and cry posto proprio al centro dell’Arena. La Queen azzurra non abdica, anzi rilancia, candidandosi ad essere la top player del Vecchio Continente anche ai prossimi mondiali di Giacarta. La spagnola Alba Petisco festeggia dalla piazza d’onore con 53.265, mentre la rumena Ana Barbosu finisce al terzo posto con il personale di 52.299. Ai piedi del podio la coppia francese, Morgane Osyssek-Reimer (52.000) e Lorette Charpy (51.832),

Manila vince così la rassegna continentale, per la seconda volta consecutiva, e conserva la corona europea sul Completo, come non ha mai fatto nessuna ginnasta italiana. Prima della stella campana, cresciuta alla Ginnastica Civitavecchia con Camilla Ugolini e Marco Massara, soltanto Vanessa Ferrari ad Amsterdam nel 2007 e Asia D’Amato a Monaco nel 2022 erano riuscite, come lei, a salire sul gradino più alto d’Europa. Esposito, già due volte oro a squadre, bissa così anche l’oro individuale di Rimini e si candida come una delle protagoniste assolute del quadriennio di Los Angeles. Nel passato solo le grandissime della ginnastica sono riuscite centrare la doppietta: dalle sovietiche Larisa Latynina (1957, 1961), Ludmilla Tourischeva (1971, 1973) e Svetlana Boginskaya (1989, 1990) alla ceca Vera Caslavska (1965, 1967), dalla rumena Nadia Comaneci (1975, 1979) alla russa Svetlana Khorkina (1998, 2002). Per la FGI è la quarta giornata consecutiva sul podio di Lipsia, e il bottino sale a due ori e due bronzi. I titoli della femminile, per ora, sono tutti tricolori per un en plein fotocopia di quello in Romagna del 2024 o in Baviera nel 2022. Esposito, da sola, ha già vinto due ori e un bronzo in coppia mista. E domani c'è la finale alla parallela asimmetrica (dalle 16.00 in diretta su Rai Sport HD) dove ritroverà Sofia Tonelli, prima riserva sugli staggi e richiamata in gioco dall'infortunio della tedesca Kevric.

RISULTATI E CLASSIFICHE

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