Tommaso Brugnami, classe 2006, è stato scoperto in tenera età da Fabrizio Marcotullio alla Giovanile di Ancona. Nato ad Ascoli Piceno, tra il 2022 e il 2023, ha cominciato ad inanellare una serie di successi sempre più importanti: al torneo internazionale under 16 2022 di Wallisellen, in Svizzera, ha vinto l’argento individuale e l’oro di squadra; al campionato europeo junior dello stesso anno a Monaco è stato il terzo miglior ginnasta al corpo libero e il quarto al volteggio mentre con la squadra è arrivato sul primo gradino del podio tedesco; agli EYOF di Banska Bystrica, in Slovacchia ha migliorato la posizione al volteggio conquistando la medaglia di bronzo; al COMEGYM di Mersin ha vinto un oro e un bronzo rispettivamente sulla rincorsa dei 25 metri e sul castello degli anelli turco ma non si è fermato qui. Nel 2023, infatti, ha impreziosito il suo palmares con ben 3 medaglie mondiali – oro al volteggio, bronzo al corpo libero e bronzo di squadra – ai campionati iridati giovanili di Antalya, in Turchia. Insomma “Tommy”, come lo chiamano i suoi compagni, è il ginnasta da battere in questa edizione dell’European Youth Olympic Festival. Gli abbiamo fatto qualche domanda per conoscerlo meglio e comprendere dove può e vorrebbe arrivare in futuro.

Come si è avvicinato alla ginnastica?
Da bambino ero estremamente vivace e iperattivo quindi un giorno mia zia, che aveva praticato ginnastica da piccola, mi ha suggerito di provarla. Dall’istante in cui ho messo piede in palestra ho sentito che era amore a prima vista!
Quando ha capito che sarebbe stato convocato in nazionale si ricorda quali fossero i suoi pensieri, preoccupazioni e obiettivi di quel periodo?
La prima volta che sono stato chiamato in nazionale era il 2019, ero molto emozionato all’idea di vestire la maglia della nazionale. Avevo come obiettivo quello di fare bene e che quella esperienza fosse la prima di una lunga serie.
Quali sono le qualità che la rappresentano? L’attrezzo su cui si sente più a suo agio e quello che non le piace?
Come qualità l’eleganza. Mi sento più a mio agio al corpo libero mentre l’attrezzo che trovo più “noioso” sono le parallele.
Ci racconta una sua giornata tipo?
Mi sveglio alle 6:45, mi preparo e alle otto vado a scuola, torno a casa verso le 13.30, studio fino alle 14.30, dopodiché vado ad allenarmi dalle 15:00 alle 19:30 poi torno a casa, ceno e finisco di studiare. La domenica invece esco con gli amici.
Qual è stata l’esperienza sportiva più bella fatta fino ad ora?
Penso che le esperienze più belle fino ad ora siano state gli europei, l’anno scorso, dove abbiamo vinto l’oro di squadra e i campionati del mondo a marzo dove ho vinto l’oro al volteggio, bronzo al corpo libero e un bronzo a squadre.
Se dovesse indicare il suo punto di riferimento in palestra chi sarebbe?
Senza ombra di dubbio Il mio allenatore.
Ha un modello di ginnasta che vuole imitare?
Facendo riferimento alla ginnastica italiana penso all’eleganza e alla pulizia di Nicola Bartolini. Altrimenti il ginnasta giapponese Daiki Hashimoto.
Ha un rito scaramantico prima di entrare in gara?
Non ho un rito scaramantico però più o meno in ogni gara ho la mia routine: prima di entrare in gara mi isolo e penso ai miei esercizi.
Quando è in gara qual è il momento più difficile da affrontare secondo lei?
Quando si verifica un errore risulta complesso focalizzarsi sul prossimo esercizio da svolgere senza lasciarsi distrarre dallo sbaglio appena commesso. Superare questo momento è molto formativo. a mio parere.
Può dare un consiglio ai tanti giovani atleti che si avvicinano alla ginnastica?
Consiglio di mantenere perseveranza e passione, accettare i momenti difficili e le sconfitte come opportunità di crescita personale e non arrendersi mai!
Il suo obiettivo più importante che rincorre giornalmente?
Le olimpiadi sono il mio sogno da quando sono bambino. Sto lavorando per raggiungere questo grande obiettivo.
È stato scelto come portabandiera di questa edizione degli EYOF. È stato emozionante condurre i suoi compagni di tanti altri sport durante la cerimonia di apertura?
Sono davvero entusiasta e onorato di essere stato scelto come portabandiera, è stata un’emozione unica. Penso poi che tutti gli atleti della nostra delegazione hanno lavorato sodo per raggiungere questo momento e non vediamo l’ora, me compreso, di gareggiare e dimostrare il nostro talento.

 

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