Farfalle d’Italia, orgoglio nazionale, incanto bianco rosso e verde. Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Daniela Mogurean, Laura Paris e Alessia Russo trionfano davanti al proprio pubblico, in visibilio per le proprie beniamine, sotto le guglie del Duomo, in un Mediolanum Forum ammantato di tricolore, con il totale all around di 69.400. Lo stesso punteggio di Israele, che però è seconda per la peggiore esecuzione nelle due specialità. E così l’Inno di Mameli diventa la colonna sonora della World Cup di Milano. Nell’esercizio con palle e nastri la squadra di Emanuela Maccarani conquista 32.750 punti, chiudendo la classifica di specialità alle spalle delle Israeliane, leader provvisorie con 33.500, e delle Cinesi, seconde con 32.950. La Federazione di Pechino conclude con il bronzo nel concorso generale di giornata, mentre quella di Tel Aviv fa suo il titolo stagionale, ricevendo il premio direttamente dal numero uno della FIG Morinari Watanabe. Le campionesse del mondo della Bulgaria, che con una prova fallosa nel misto (none, prima riserva, con 29.750) non vanno oltre il totale di 65.600 e si devono accontentare della quarta piazza nel concorso generale meneghino. A seguire altri dodici gruppi, per una competizione che, nella due giorni di qualifiche, ha già dato indicazioni illuminanti in vista dei Mondiali di fine agosto a Valencia, in Spagna. Una su tutte: l’Italia sembra la più in forma, la squadra da battere, insomma.

Domani gli otto migliori Insiemi nelle due specialità si ritroveranno in pedana, dalle 14.00 (diretta su La7), per le medaglie d’attrezzo. Le ragazze di Desio puntano all’en plein, in un evento a due passi dall’Accademia che sentono, ovviamente, più loro degli altri . “Arriviamo da un altro bel successo a Cluj in una Coppa del Mondo Challenge – commenta Capitan Maurelli – ma prima ancora, agli Europei di Baku, eravamo finite indietro. Questo sta ad indicare il lavoro svolto nella prima parte dell’Estate. Ci siamo impegnate tanto e credo che si sia visto. Siamo contente, c’è ancora qualcosa da sistemare. Nel periodo che ci attende prima di Valencia metteremo a punto gli ultimi dettagli. Se in un mese abbiamo fatto un tale progresso, con un’altra trentina di giorni a disposizione saremo al top. Vincere in casa è una spinta enorme, un’iniezione di fiducia per portare avanti un progetto in cui noi non abbiamo mai smesso di credere”.