L’Inno di Mameli suona due volte a Cluj, non come il postino ma come solo le ginnaste della ritmica azzurra sanno fare. Le aviere della squadra - Alessia Maurelli, Martina Centofanti, Agnese Duranti, Dana Mogurean e Laura Paris – con l’agente di polizia Alessia Russo si sono ripetute vincendo pure la sfida con i tre nastri e le due palle. Il 33.500 delle Farfalle è dirimente. 17.400 di difficoltà, 8.350 di artistico, 7.750 di esecuzione. I numeri non lasciano dubbi, la contabilità sportiva dice che le più vicine al sestetto di Desio, nel misto, sono le polacche, seconde con 32.050. E questa forse è la notizia del giorno, perché dopo l’exploit alla BT Arena della junior Liliana Lewinska, la scuola di Varsavia si conferma competitiva anche con il gruppo senior. Non è invece una novità vedere la squadra di Emanuela Maccarani sul gradino più alto del podio. C’è riuscita nel concorso generale rumeno, con il totale di 70.050, precedendo le campionesse del mondo e, seppur per interposta persona, olimpiche. La Bulgaria, infatti, si deve accontentare della piazza d’onore a quota 66.250, con il terzo parziale odierno (31.350), staccata di quasi quattro punti dalle stelle della FGI. Terzo posto all around d’insieme per il Brasile, concorrente diretto dell’Italia per un posto a Parigi. Domani le due final eight di specialità, la prossima settimana si replica al Mediolanum Forum di Milano (diretta su La7 domenica 23 dalle ore 14.00). E, volendo parafrasare un vecchio proverbio, se la squadra ride, Sofia Raffaeli al massimo piange di gioia. Il fenomeno delle Fiamme Oro si supera al nastro con 32.550, mentre alle clavette, con un 34 tondo, è seconda soltanto a Boryana Kaleyn (34.200). La campionessa iridata si aggiudica la sfida con la bulgara, argento con 130.850, grazie al perentorio totale di 133.550. Bronzo per la vicecampionessa ai Mondiali del 2022, la tedesca Darja Varfolomeev (127.600). I distacchi anche dall’ucraina Onopriienko, quarta con 126.900, e dall’altra bulgara Eva Brezalieva, quinta con 126.850, descrivono bene la supremazia del Vulcano di Chiaravalle, che domenica proverà a trasformare in oro i quattro singoli attrezzi, trasformando il Mida della mitologia greca da un Re ad una Regina. Sesta piazza, proprio come a Tokyo 2021, per Milena Baldassarri, ferma a 123.300 soprattutto per una non buona esecuzione alle clavette (29.300). L’altra ginnasta di Fabriano, l’aviere ravennate cresciuto da Julieta Cantaluppi, tornerà però nella final eight del nastro, con il quinto miglior parziale (30.800), oltre che in quella alla palla conquistata ieri con il terzo.