Sofia Raffaeli vince la medaglia d’oro alla palla e alle clavette nelle finali di specialità al 39° Campionato Europeo di ginnastica ritmica. L’agente delle Fiamme Oro della Polizia di Stato – già medaglia d’argento storica ieri nell’All around - sale sul primo gradino del podio della final eight con la palla davanti alla bulgara Stiliana Nikolova, argento con 33.350 punti. L’anconetana migliora quindi la sua prestazione di Tel Aviv, dove aveva preso un argento in questo attrezzo dietro alla bulgara Kaleyn. Terza la padrona di casa, l’azera Zohra Aghamirova con il personale di 32.850. “Nelle specialità sono più tranquilla perché ogni finale è a sé – ha dichiarato la “formica atomica” in mixed zone al termine della gara – Nonostante un piccolo errore al cerchio sapevo che la gara non era compromessa come potrebbe essere un errore nell’All Around. Ho resettato e pensato solo a quelle dopo. Ancora non ho realizzato di essere vicecampionessa europea e di aver raggiunto un altro primato per la ritmica azzurra dopo la mia vittoria al Mondiale di Sofia ma sono davvero molto felice anche se so di non aver dato il massimo. Oggi sono entrata in pedana con questa voglia e il risultato si è visto”.

Il programma delle finali individuali è proseguito con le clavette e l’Inno di Mameli è risuonato per la seconda volta. L’inarrestabile Sofia Raffaeli lascia poco spazio alle rivali e colleziona la sua seconda medaglia d’oro con 33 punti netti e mantenendo saldo lo scettro di campionessa europea in questo attrezzo. “Ho fatto tutti gli elementi rischiosi dei miei esercizi e li ho fatti bene – ha continuato Raffaeli nell’intervista - Sono tutti soddisfatti di queste due medaglie, dalla mia allenatrice Julie, al nostro fisioterapista Alessandro Calcinaro che ci segue e ci supporta, tutto lo staff della Ginnastica Fabriano, dove mi alleno quotidianamente, le Fiamme Oro e la Federazione Ginnastica. Adesso il focus si sposta prima sugli Assoluti di Folgaria e poi sulla World Cup di Milano (21-23 luglio) e, ovviamente, all’appuntamento più importante di questa stagione, il mondiale di Valencia (23-27 agosto)”. Ad inseguire la campionessa iridata, la bulgara Boryana Kaleyn con 32.650 punti e la slovena Ekaterina Vedeneeva con 31.700 punti. Alexandra Agiurgiuculese, che ha centrato solo questa finale in fase di qualifica, si attesta in ottava posizione con il personale di 26.400 a causa di tre perdite. “Anche se ho fatto qualche errore sono soddisfatta della gara – ha dichiarato l’aviere dell’Aeronautica Militare - poteva andare meglio ma ho avuto un piccolo risentimento alla tibia durante il concorso generale. È stato comunque il quarto giorno di gara per noi individualiste e gareggiare in una finale di specialità europea è comunque un bel traguardo. Tornerò a casa e lavorerò sui miei punti deboli per migliorarmi ancora”.

Il nastro ha chiuso la presenza delle individualiste italiane sulla pedana della Milli Gymnastics Arena di Baku. In questa finale Milena Baldassarri, allenata da Julieta Cantaluppi alla Ginnastica Fabriano, mette insieme 29.450 punti validi per la quinta posizione in classifica. Ad avere la meglio sulle avversarie è la tedesca Darja Varfolomeev (32.250) che strappa di mano il titolo alla bulgara Boryana Kaleyn, assente in questa finale. “Sono tornata in una finale europea al nastro da Baku 2019. È stata grande emozione poter eseguire questo esercizio a cui tengo molto. Lo dedico ad una bimba che purtroppo non c’è più ma che sento con me ogni volta che entro in pedana. Prossimo obiettivo sicuramente l’assoluto di Folgaria. Voglio salutare tutta la mia famiglia, i miei fan chi mi supportano e tutte le persone colpite dall’alluvione in Emilia Romagna, sono vicina con il cuore a casa”. Argento e bronzo vanno alle due bulgare Eva Brezalieva (31.600) e Stiliana Nikolova (31.550)

Nel primo ottetto di giornata invece, quello al cerchio, il “Vulcano di Chiaravalle” – che in Israele aveva vinto l’oro in questa specialità - termina quarta con il personale di 32.050. Il podio se lo sono divise, nell’ordine, l’ucraina Onopriienko (33.250), l’israeliana Katz (32.600) e la bulgara Kaleyn (32.250).