La britannica Jessica Gadirova è la nuova campionessa del mondo al corpo libero femminile. La britannica con il punteggio di 14.200 succede alla giapponese Mai Murakami e di lascia alle spalle la statunitense Jordan Chiles, argento con 13.833, e la campionessa all around di Liverpool, la brasiliana Rebeca Andrade, bronzo a quota 13.733. Ai piedi del podio l’olimpionica di specialità Jade Carey, che a Tokyo 2021 aveva vinto la medaglia d’oro davanti a Vanessa Ferrari. Sesta piazza per l’azzurra Martina Maggio con 13.533. La stella di Villasanta, al suo primo Mondiale, ha preso il posto, all’ultimo momento della compagna Alice D’Amato, che in qualifica aveva ottenuto l’ultimo punteggio utile per la final eight di oggi. Il ritiro infatti dell’altra brasiliana Flavia Saraiva, che aveva ottenuto il personale più alto nel concorso di ammissione di domenica scorsa – sostituita dalla nipponica Shoko Miyata - ha fatto scalare l’azzurra al ruolo di prima riserva. A quel punto il DTN Enrico Casella ha optato, d’accordo con il resto dello staff tecnico, per la sostituzione delle due atlete FGI, reputando che la Maggio avesse più chance di piazzarsi, forte dei contenuti di difficoltà della sua routine. “Avrei fatto lo stesso a parti invertite in un eventuale finale alle parallele asimmetriche dove Alice è più competitiva – conferma il capo coach - Non dobbiamo dimenticare che siamo qui per l’Italia ed è per l’Italia che abbiamo il dovere di fare sempre il miglior risultato. Un risultato che non è arrivato nelle gare precedenti di questo mondiale per la mancanza di tempestività delle singole prestazioni. Nel senso che invertendo i giorni di quelle prestazioni avremmo ottenuto ben altro ed oggi potremmo festeggiare una qualificazione olimpica. Abbiamo dimostrato ancora una volta di avere una buona squadra, gli obietti sono alla nostra portata e lavoreremo per ragiungerli ad Anversa il prossimo anno”. “È stata un’emozione unica – ha aggiunto l’agente della Polizia di Stato – Fare una finale al primo mondiale è davvero una bella soddisfazione, al di là di come sia andata. E ovviamente ringrazio Alice perché è merito suo se ho avuto questa chance. E’ stata una stagione molto positiva per tutta la Femminile e per me in particolare, ho ancora grandi traguardi da raggiungere, in primis Parigi 2024, e mi impegnerò al massimo per non farmeli sfuggire. Siamo una nazionale molto unita e sono sicura che faremo grandi cose insieme. Questo codice premia la mia espressività, quando sono in pedana mi diverto molto e spero che questo arrivi non soltanto alle giurie ma a tutti quanti. Sto già preparando una nuova coreografia al corpo libero con Rodica Demetrescu e non vedo l’ora di mostrarvela nei prossimi appuntamenti”. La chiosa di rito è del capo missione Rosario Pitton il quale ci ha tenuto a sottolineare ancora una volta lo spirito di squadra che ha ispirato la trasferta Oltremanica. “Esperienza positiva per entrambe le sezioni – dichiara in mixed zone il dirigente napoletano – Ci tengo a ringraziare anche le due riserve che non sono scese in campo, Elisa Iorio e Mario Macchiati, e lo staff medico con il dott. Matteo Ferretti e i fisioterapisti Salvatore Scintu e Margherita Mangini. Con un pizzico di fortuna in più avremmo potuto portare a casa qualche medaglia, ma il tempo è galantuomo”. Nelle altre specialità si sono imposti l’armeno Artur Davtyan al volteggio uomini, il cinese Zou Jingyuan alle parallele pari e l’americano Brody Malone alla sbarra, mentre la giapponese Hazuki Watanabe si è imposta alla trave.