Rebeca Andrade è la nuova campionessa del mondo di ginnastica artistica femminile. Per la prima volta nella storia una brasiliana sale sul gradino più alto del podio all around iridato, succedendo alla russa Angelina Melnikova. La ventitreenne di Guarulhos, cittadina a 15 km dal centro della capitale San Paolo, con il totale di 56.899 stacca la statunitense Shilese Jones, argento a quota 55.399, e la padrona di casa, la britannica Jessica Gadirova, terza con 55.199. Ai piedi del podio l’altra britannica, Alice Kinsella, con 55.065. “Accade tutto quando deve accadere – ha commentato la Andrade che a Tokyo perse di un soffio la sfida per l’oro olimpico con Sunisa Lee - Sono contenta della mia gara. Mi piace fare ginnastica e non sento la pressione delle finali”. Martina Maggio, la migliore delle italiane, si piazza al nono posto con 53.732, qualche decimo avanti alla compagna di Nazionale e della Polizia di Stato, Alice D’Amato, decima a quota 53.031. La campionessa italiana assoluta ha subito un brutto colpo sull’uscita dal mezzo giro + doppio avanti alle parallele asimmetriche e non ha potuto evitare, all’arrivo, di poggiare le mani sul tappeto. Un punto perso ma soprattutto una gran paura. “Abbiamo temuto che non riuscisse a proseguire – ha raccontato Enrico Casella – Le ho detto che potevamo anche fermarci lì, perché non era il caso di rischiare. Però lei è voluta salire sulla trave dove ha eseguito una routine ovviamente timorosa. Al corpo libero poi si è ripresa alla grande e adesso, se domani sta bene, faremo una valutazione sulla finale di domenica“. Finale alla quale si è qualificata Alice, con l’ottavo punteggio. Però una Maggio in forma e ripescata potrebbe puntare a quella medaglia che finora è mancata ad una Italdonne ormai abituata a vincere. “Queste ragazze non mollano mai – aggiunge il DTN – In questo Mondiale le cose non sono girate nel modo giusto, però abbiamo due ginnaste nella top 10, malgrado i tanti problemi dell’ultimo periodo. Le analisi le faremo alla fine, comunque, manca ancora una finale”. Anche la D’Amato ha commesso un errore sugli staggi, cadendo dal salto Shaposhnikova con mezzo. Uscita in doppio avanti con mezzo giro. Per il resto ha condotto una gara abbastanza regolare. Alla trave la Maggio dolorante ha semplificato la serie acrobatica: flic e un salto teso smezzato, quando di solito ne esegue due. Uscita in doppio carpio, mentre Alice ha concluso con il doppio avvitamento e mezzo. Al volteggio le due azzurre hanno eseguito entrambe buoni salti: Yurchenko con un avvitamento e mezzo per la regina di Villasanta e con due avvitamenti per la gemella genovese. “Ho sentito Asia prima della gara e mi ha incoraggiato come sa fare lei – ci racconta in mixed zone la diciannovenne ligure – Non vedo l’ora di riabbracciarla”. Il corpo libero della coppia FGI ricalca quanto visto nei giorni scorsi. Buona acrobatica, finale in doppio raccolto per Martina e teso avanti con doppio avvitamento per Alice. “Sono contenta, sono riuscita a riscattarmi dalla finale a squadre che non è andata come speravo - ha detto Martina - soprattutto perché sono in una condizione in cui non pensavo di avere questa reazione. Ora questa esperienza mi aiuterà a crescere. Che imprevisto alle parallele, ho aperto troppo presto, pensando di essere buona, ed ho preso una bella botta! Ero preoccupata perché sentivo del male. Invece sono riuscita a gestire il prosieguo della competizione e chiudere nona al mondo. Un gran bel risultato. La Andrade mi piace molto, ma devo dire che anche le altre sono davvero forti. Essere lì con loro mi fa sentire bene. La maschile italiana? I ragazzi hanno fatto la storia ieri, si meritano tutto, hanno lavorato tanto e sono una squadra forte. Contentissima per loro!”. La chiosa è del capodelegazione Rosario Pitton: “Magari avessero fatto come oggi nella finale a squadre, saremmo già alle Olimpiadi. Queste sono ragazze eccezionali eci daranno tante soddisfazioni”.

RISULTATI E CLASSIFICHE