Oggi parte l’avventura azzurra ai Campionati del Mondo di Ginnastica Artistica, maschili e femminili, in programma fino a domenica 8 ottobre. Apre l’Italdonne, in qualifica, alle parallele asimmetriche, nella nona delle dieci suddivisioni previste. Assente la numero uno del continente, Asia D’Amato, infortunatasi al volteggio a Monaco di Baviera, ci sarà la gemella, Alice, insieme alle altre fate della Polizia di Stato: la campionessa assoluta Martina Maggio, Giorgia Villa e la rientrante Elisa Iorio, che nel 2019, ai Mondiali di Stoccarda, fu tra le protagoniste di un indimenticabile bronzo a squadre. Con loro, il DTN Enrico Casella (coadiuvato da Monica Bergamelli e Marco Campodonico), ha voluto le esordienti Manila Esposito (Ginnastica Civitavecchia) e Veronica Mandriota (Brixia Brescia). Obiettivo, centrare l’ammissione alla final eight di martedì che assegna i primi tre pass olimpici per i Giochi di Parigi 2024. “Arriviamo qui da campionesse d’Europa in carica, ma ogni competizione fa storia a sé – ha dichiarato D’Amato - Qualunque cosa abbiamo fatto, è nel passato, ora dobbiamo pensare al presente. Mi fa strano che non ci sia mia sorella, è la prima volta che non gareggiamo insieme". “Purtroppo abbiamo perso Asia e, durante la preparazione, Angela Andreoli – ha aggiunto la Villa, anche lei non al meglio per un risentimento alla schiena - Cercheremo di dare il massimo per entrare in finale, e poi, chissà?". Sul fronte maschile il campione iridato al corpo libero, Nicola Bartolini (Pro Patria Bustese), e il neo reuccio italiano all around Yumin Abbadini (Pro Carate) guidano una truppa completata da Lorenzo Minh Casali (Giovanile Ancona), Carlo Macchini (Fiamme Oro), Matteo Levantesi (Pasqualetti Macerata) e Mario Macchiati (Corpo Libero Padova) e rinvigorita, l’estate scorsa, da una piazza d’onore europea mai raggiunta nella storia federale. I ragazzi del DTN Giuseppe Cocciaro – seguito Oltremanica da Paolo Pedrotti, Marco Fortuna e Sergio Kasperskyy - mancano con la squadra dalle Olimpiadi di Londra 2012 e, quindi, puntano dritti a prenotare un pass per Parigi che, salvo clamorosi colpi di scena, dovrebbe arrivare ad Anversa, nell’edizione del 2023. Far bene nella città dei Beatles, però, sarebbe molto più che propedeutico. Si comincia lunedì 31 ottobre, dal cavallo con maniglie del quarto dei sei gironi degli uomini, a poche ore dalla notte di Halloween, con tanta voglia di fare uno scherzetto ai rivali e di centrare la sfida a otto di mercoledì 2 novembre. Giovedì e venerdì andranno in scena i due concorsi generali, mentre nel prossimo fine settimana si disputeranno le dieci finali di specialità (diretta Rai Sport HD). “Il gruppo è carico, nonostante qualche assenza di peso – ha commentato il capodelegazione FGI Rosario Pitton – L’armonia e la compattezza tra tecnici, ginnasti e staff saranno il nostro valore aggiunto”. Delle stelle di Tokyo attese di nuovo in pedana, ad un anno dalle Olimpiadi nipponiche, ci sono la campionessa brasiliana al volteggio Rebeca Andrade, la statunitense Jade Carey che finì di poco davanti a Vanessa Ferrari, argento al corpo libero e ancora ferma ai box, la farfalla belga degli staggi asimmetrici Nina Derwael, l’israeliano Artem Dolgopyat, specialista del quadrato e tra i principali avversari del nostro Bartolini, il cinese Zou Jingyuan olimpionico alle parallele pari e il giapponese Hashimoto Daiki, imperatore all around e alla sbarra che si misurerà con il campione del completo ai Mondiali di Kitakyushu 2021, il cinese Zhang Boheng. Manca invece l’altra campionessa in carica, la russa Angelina Melnikova, esclusa dalla FIG per via della guerra, e quindi presto la Gran Bretagna ginnica incoronerà una nuova regina dei grandi attrezzi.