Questa mattina Andrea Abodi ha giurato al Quirinale come ministro dello Sport del Governo Meloni. E la Federazione Ginnastica d’Italia è stata tra le prime a congratularsi con lui per l’incarico - dopo l’incontro di giovedì nel quale il Presidente Tecchi e il consigliere Franco Mantero avevano parlato del protocollo di efficientamento tecnologico delle palestre societarie - e ad augurare buon lavoro al nuovo capo di un dicastero di cui, come dichiarato dallo stesso Malagò, si sentiva da tempo la necessità. D’altra parte, tra il presidente Tecchi e il numero uno dell’ICS c’è sempre stato un rapporto di reciproca stima e di stretta collaborazione. In occasione della Festa della medaglie FGI, lo scorso dicembre, al salone d’onore del Coni, l’allora Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo firmò il protocollo d’intesa ICS/FGI 2021-2024 con nuovi prodotti finanziari agevolati dedicati alla Federazione e a tutto il mondo della ginnastica. Il direttore della nostra testata giornalistica, David Ciaralli, lo intervistò nel maggio del 2020, durante il lockdown Covid. Vi riproponiamo, di seguito, uno stralcio delle dichiarazioni di Abodi, che non ha mai nascosto di sentirsi molto vicino al movimento della ginnastica italiana fin dai tempi del Presidente Grandi.

“Più che un amico per me Bruno era un punto di riferimento, per autorevolezza e purezza d’animo. Nelle nostre chiacchierate mi dispensava di consigli, con la solita schiettezza. E vista la sua esperienza da dirigente sportivo ne ho sempre fatto tesoro. Come avrebbe affrontato emergenza sanitaria? Con il piglio, la decisione ma anche l’umanità che lo caratterizzavano. È raro trovare tante qualità, tutte assieme. Con il Presidente Tecchi c’è un rapporto molto simile. Ritrovo in Gherardo alcuni tratti di Grandi e, soprattutto, si è creata tra di noi una bella sintonia, per predisposizioni simili sia a livello personale che nel lavoro. Abbiamo molti punti in comune e proviamo a renderli proficui nei rispettivi ruoli. E anche se con caratteristiche diverse c’è qualcosa che unisce il passato e il presente della FGI. Trovo in voi una matrice comune”.

Come esperto di marketing sportivo quale consiglio può dare alla Federazione e alle sue società per rilanciare l’attività una volta fuori dal tunnel?

“Per oltre trentacinque anni mi sono occupato di comunicazione. Sono diventato presidente di una banca dopo esserne stato in tanti modi cliente. Sarà importante, a mio parere, stabilire nuove modalità di relazione con i beneficiari finali dell’offerta sportiva: gli atleti e le loro famiglie. Fidelizzare questo rapporto. Lo stesso vale per chi investe, le aziende devono avere la possibilità di dialogare con il movimento, nel rispetto della privacy. Quindi creare comunità, senza essere travolti da pubblicità o spam. Così la sponsorship diventa partenariato, un legame più intenso e diretto. Poi credo che le quote di tesseramento al pari degli investimenti sportivi delle aziende dovrebbero godere di particolari agevolazioni fiscali. Sono state introdotte tante forme di detrazione in passato, per rottamare la macchina o il frigorifero, ecco mi piacerebbe in futuro che vi fosse un riconoscimento maggiore a favore di chi spende nello sport, non solo per la funzione sociale di quest’ultimo ma anche nell’ottica della tutela della salute. In molti paesi l’attività sportiva viene prescritta come un medicinale, a scopo preventivo o curativo. In pochi ad esempio conoscono lo “sport bonus”, parliamo di un’utilità fiscale del 65% per gli investimenti. E andrebbe ulteriormente allargata. Sponsorizzare non è un atto di liberalità e quindi, secondo me, si dovrebbe portare in detrazione tutto. Soprattutto in una fase in cui sia le famiglie, sia le aziende dovranno fare i conti con il portafogli a disposizione”.

Vuole fare un saluto alla famiglia della Ginnastica, con un augurio che infonda speranza ai tanti operatori e volontari in difficoltà?

“Mia figlia, oggi venticinquenne, tanti anni fa, praticava ginnastica artistica, in una palestra a Milano. Quindi mi reputo un vostro lontano parente. Ho un ricordo nostalgico di quel periodo perché la rivedo piccola ginnasta di 10 anni. Gherardo, in occasione del 150° di fondazione, mi ha raccontato che la FGI è la Federazione più antica con la base più precoce. Siete la culla dello sport, culturalmente e anagraficamente. Tenete duro, come hanno fatto i vostri predecessori, in occasioni altrettanto drammatiche. E tenete vivo il legame tra la base e il vertice. Si comincia da bambini sempre e comunque con l’ambizione di arrivare lontano. Il sogno olimpico rimane il traguardo più affascinante per ogni atleta. La meraviglia della maglia azzurra, del tricolore e dell’Inno Nazionale cantato sul podio, vive nello stupore dei giovanissimi. Mi auguro di vedere presto tanta gente tornare in palestra per fare del bene ai propri figli e a se stessi. Come accadde a me!”