Spedizione in chiaro scuro alla City Sports hall Jablonec nad Nisou. Sulle pedane dell’impianto ceco, nella regione di Liberec, gli azzurrini si sono distinti con Letizia Radaelli, protagonista indiscussa tra le ragazze 13-14 anni. La ginnasta della Milano 2000 si è imposta nella sua categoria con il totale di 50.320, davanti alla tedesca Thea Xing Hohmann e alla polacca Klaudia Szczesniak. La lombarda concede il bis insieme a Silvia Coluzzi, aggiudicandosi il titolo del Syncro giovanile a quota 46.220, precedendo le due coppie della Germania. A livello individuale, invece, il talento dell’ASDG Busen, che presentava per la prima volta un esercizio molto più complesso, con una nota di 14.4, si era fermata alle qualifiche, senza completare la sua routine. Nella stessa fascia d’età, junior 15-16 anni, Marco Tonelli centra la final eight ma chiude ai piedi del podio con 51.010, alle spalle del padrone di casa Lukas Kubik, leader con 53.490, e dei due tedeschi Ryan Eschke (51.950) e Philipp Wolfrum (51.220). La promessa dell’Alma Juventus perde due punti toccando la protezione sull’ultimo salto e così vede sfumare le sue ambizioni di medaglia. Il riscatto però arriva nel Sincronizzato con Andrea Radaelli, che a sua volta aveva sbagliato il libero individuale. Il duo italiano conquista la piazza d’onore con 45.880 dietro i mostri sacri dell’Azerbaijan, Huseyn Abbasov e Magsud Mahsudov, primi incontrastati con il loro 47.930. Tra i senior, dopo il forfait di Giorgia Giampieri (ASDG Chiaravalle), che per un mal di schiena è costretta a rinunciare alla gara, Sofia Pellissier (Polisportiva Bentegodi) e Isabella Murgo (Milano 2000) strappano il pass per la semifinale dove però non riescono a confermare la precisione del turno di ammissione precedente, fermandosi rispettivamente in 9ª posizione con 49.150 e in 13ª con 47.050. Al contrario di Samuele Patisso Colonna e Marco Lavino che superano anche lo step a 16 ma poi si fermano nella finalissima. Il ginnasta di brindisi chiude al settimo posto con 23.180, proprio davanti al collega meneghino, fanalino di coda con il suo 17.920. Entrambi possono vantare poi una sesta piazza nel Syncro, grazie al loro 35.020, in una finale dominata dall’Austria, davanti a Germania e Svizzera. “È stata una trasferta positiva per alcuni aspetti, per altri meno – ha commentato il tecnico Matteo Martinelli, accompagnato da Luigi Meda e dagli ufficiali di gara Andrea Dei giudici e Dario Tibaldi – Abbiamo affrontato una maratona di due giorni di competizioni fittissime, che forse si poteva spalmare su tre giornate, consentendo così agli atleti di provare con più calma e di eseguire meglio le loro routine. Tutta esperienza buona per il futuro”.