Doveva essere il suo punto debole e invece l’Italia stoppa i suoi arrivi alla sbarra e, senza cadute, continua a macinare punti. Lorenzo Casali parte con uno Yamawaki al quale collega Endo, Zou li min, Adler con un giro, Adler con ½ giro, Katchev teso, Katchev divaricato, Stalder. Il doppio teso con due avvitamenti inchiodato sul materassino si merita un buon 13.366 (D. 5.100 - E. 8.266). Di un decimo superiore al personale di Bartolini. Nicola infatti mette in fila Yamawaki, Endo unito, Covacs, Stalder aperto e Stalder unito, cambio a petto, Endo, Perno, Quast, granvolta un braccio, doppio teso avvitato anche qui stoppato con tanto di nuvoletta di magnesia. Il 13.266 (D. 4.400 - E. 8.866) sarà il parziale più basso. Fanno meglio, infatti, i due compagni successivi. Abbadini mostra un Endo a gambe divaricate, Adler con un giro alla verticale, Adler con ½ giro, Kolman, Piatti, Tkatchev, Quast, Stalder a gambe unite, Stalder a gambe divaricate, doppio salto dietro teso con due avvitamenti. Yumin un passetto di assestamento lo fa ma il suo 13.800 (D. 5.600 - E. 8.200) dà una grande mano al Team italiano, seguito in tribuna anche dal team Manager Andrea Facci. Conclude il terzo all-arounder FGI. Matteo Levantesi indovina un esercizio da 13.533 (D. 5.100 - E. 8.433) conseguenza dell’Adler con mezzo seguito, in sequenza, da un Tkachev teso, Tkachev aperto, Adler, Zou li min, Yamawaki, Quast, Stalder, granvolta e uscita doppio teso con 2 avvitamenti di valore E. I ragazzi di Pedrotti e Kaspersky, per la quarta volta consecutiva superano quota 40, collezionano per l’esattezza 40.699 punti alla sbarra e, ad un attrezzo dalla fine, possono contare su 205.961 punti complessivi.Peccato per qualche decimo buttato qua e là, che rende davvero ostico l'obiettivo dei 252 punti finali. 

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