Si chiude con il totale di sette medaglie senior (2 O. 3 A. 2 B.) – ed altrettante juniores (2 O. – 2 A. – 3 B.) - la campagna della ginnastica artistica italiana femminile a Monaco di Baviera. Dopo l’argento di specialità di Asia D’Amato al volteggio, strappato malgrado un brutto infortunio al malleolo del piede destro, che necessiterà di ulteriori accertamenti a Brescia per determinarne l’entità e i tempi di recupero, sono arrivate altre due piazze d’onore. Alle parallele asimmetriche Alice D’Amato, che a Stettino nel 2019 vinse il bronzo (la prima medaglia europea della storia federale in questa specialità), avrebbe voluto conquistare per se stessa e per la gemella il titolo lasciato vagante dalla russa Angelina Melnikova, ma purtroppo il suo 14.100 (6.10 – 8.30) non è stato sufficiente. La tedesca Elisabeth Seitz fa meglio di 33 millesimi e si prende un oro in casa che ha un po’ il sapore del premio alla carriera. L’agente della Polizia si deve così accontentare della piazza d’onore, precedendo la francese Lorette Charpy, anche lei costretta ad accasciarsi a terra dopo un arrivo stoppato ma molto doloroso. Tanti errori, diversi infortuni, sono stati la conseguenza della terza giornata di un programma lungo e dispendioso dal punto di vista energetico e mentale. Ne paga lo scotto anche Giorgia Villa, finita ai piedi del podio con 14.100 (D. 5.800 E. 8.300). Non è stato facile per le azzurre proseguire la competizione con il magone per le sorti della compagna finita in ospedale. Martina Maggio, chiamata a sostituire d’urgenza Asia alla trave ne ha pagato sicuramente lo scotto più grande. Pochi minuti prima era in infermeria a fare coraggio alla sua amica. Poi sull’attrezzo di una final eight europea. Il grosso sbilanciamento sul costale, recuperato quasi per miracolo, è costato alla brianzola il punteggio di 13.233 (D.5.600 E. 7.633). Troppo basso per salire sul podio. Questa volta è lei a prendersi il legno, chiudendo alle spalle dell’altra tedesca Emma Leonie Malewski - brava con 13.466 a conquistare un altro oro tedesco davanti ai circa nove mila spettatori presenti nell’OlympiaHalle - della britannica Ondine Achampong, argento con 13.400, e della francese Carolann Heduit, terza con lo stesso punteggio ma un’esecuzione più bassa. Fa peggio Giorgia Villa che cade dalla serie acrobatica sulla rondata e salto raccolto. Il 12.166 della bergamasca vale la settima piazza. La successiva premiazione alla trave è la prima della rassegna senza italiane sul podio. Si chiude al corpo libero con l’Italdonne di Monica Bergamelli e Marco Campodonico visibilmente provato dalla fatica e dalle emozioni. Eppure i campioni si vedono in questi momenti e Martina Maggio, da capitana coraggiosa, pur salendo per prima in pedana, completa una routine da urlo. Il 13.933 (5.700 – 8.233) dell’agente delle Fiamme Oro sembra irraggiungibile. La piccola Angela Andreoli, all’esordio europeo, tenuta precauzionalmente a riposo nella finale a squadre, emula la compagna più grande e completa un’altra prova straordinaria. La bresciana intasca il suo 13.866 (5.800 – 8.066) e per il resto della finale sembra proprio che non ce ne sia per nessuna. La doppietta annunciata viene però guastata proprio all’ultimo dalla britannica Jessica Gadirova che con un 14 tondo scavalca le due italiane, relegandole rispettivamente al secondo e terzo posto. Un tempo con tre vicecampionesse continentali e un bronzo europeo di specialità avremmo esultato. Oggi le Fate sono talmente forti che la giornata odierna appare quasi un passaggio a vuoto. Ma non lo è affatto. I tre argenti e il bronzo di specialità, sommati agli ori all-around, a squadre e individuale, e al terzo posto nel completo portano il totale FGI agli Europei, dalla prima edizione a Bucarest 1975 fino ad oggi, a 24 medaglie femminili (8 O. – 7 A. – 9 B.), vinte tutte nel III Millennio. Contando anche i successi dei maschi, che per la cronaca inizieranno domani il loro europeo, il computo sale a quota 68 podi (23 O. - 17 A. - 28 B).

RISULTATI

ALBO D'ORO EUROPEO FGI