Grandi festeggiamenti ieri a Casa Italia per i successi della ginnastica azzurra. L’argento a squadre e gli exploit di Nicola Bartolini e Matteo Levantesi hanno prodotto ben 5 piazzamenti d’autore, con la perla dell’oro del sardo al corpo libero. Il Direttore Tecnico della Sezione Maschile Giuseppe Cocciaro si è detto molto soddisfatto della prestazione dei suoi ragazzi: “Per noi era una manifestazione impostante in vista delle competizioni futuro in particolare gli Europei di Monaco di Baviera e i Mondiali di Liverpool – ha aggiunto il DTN GAM - Importante perché c’erano almeno tre competitor diretti, la Turchia, la Francia e la Spagna, con le quali dovremo misurarci nei prossimi mesi. Ma anche Cipro ed Egitto si sono dimostrate in grande forma. Paesi emergenti che scalpitano per un posto al sole con individualisti molto forti. Qui la Turchia era superiore, lo sapevamo, ma il riscontro positivo contro i transalpini e gli iberici ci fa ben sperare per il futuro. Nonostante tutte le difficoltà che abbiamo avuto, a cominciare dall’indisposizione di Ludovico Edalli, siamo riusciti a lasciarci entrambe le squadre alle spalle di oltre tre punti. Significa che siamo a buon punto e che la programmazione fatta ci colloca molto in alto nel ranking continentale. Dopo le prime quattro rotazioni del concorso a squadre eravamo molto vicini anche ai turchi, poi ci ha frenati un turno sfortunato al corpo libero. Questo però ha dimostrato che l’Italia ha un gruppo molto solido e coeso, dove gli innesti di giovani come Lorenzo Casali, accanto a senatori come Nicola Bartolini, Marco Lodadio e Matteo Levantesi, ha creato un’alchimia perfetta. Ma quando parlo di gruppo mi riferisco anche ai ragazzi che sono rimasti a casa e che di certo rappresentano una risorsa importante. Chiunque entrerà in questa squadra, di fatto, è già pronto a dare il suo contributo. Insomma, quando cambiando l’ordine degli addendi con si altera il risultato significa che siamo a buon punto e il sistema prevale sulle individualità. Dobbiamo ringraziare il Coni per il supporto di questi giorni e per i festeggiamenti a Casa Italia, ci hanno dimostrato davvero tanto affetto. Siamo stati accolti con un collage di filmati delle gare di Orano che ha gasato i ginnasti e la torta con la bandiera italiana è stato un momento di meritato svago, dopo giornate davvero impegnative. L’organizzazione algerina non è stata impeccabile e non sono mancati i disagi, tuttavia siamo riusciti a reagire ad ogni imprevisto, grazie anche al bagaglio esperienziale di chi, tra Giochi Olimpici e Mondiali, aveva già vissuto certe situazioni. Per esempio il Villaggio olimpico era costituito di palazzine di cinque piani senza ascensore, un bell’allenamento aggiuntivo ogni volta per salire e scendere. Non sono mancate nemmeno stranezze naturali, come il terremoto e una nebbia, che mai avremmo pensato di trovare in Nord Africa. Qui, a differenza dell’afa italiana, la temperatura è stata davvero mite, la sera bisognava mettersi addirittura un maglioncino. Mi devo complimentare anche con i tecnici – Paolo Pedrotti e Marco Fortuna – che hanno seguito nel modo migliore la squadra in pedana. Il loro merito maggiore è stato quello di tenere tranquilli i ginnasti, un aspetto psicologico spesso trascurato ma che altrettanto spesso fa la differenza. La serenità di gruppo è stata la nostra arma vincente. Gli impianti erano vicini, comodi e funzionali , però l’attrezzatura Gymnova ci ha creato qualche problema di ambientamento. Soprattutto per la pedana del volteggio. Un handicap che ci ha tolto qualcosa e che dovremo prepararci meglio ad affrontare. Ci tengo a ringraziare dal capomissione Roberto Pentrella alla fisioterapista Margherita Mangini, perché ci hanno permesso di vivere una trasferta indimenticabile, che ci porteremo dentro per affrontare con grinta le grandi sfide di agosto in Germania e di fine ottobre e inizio novembre in Gran Bretagna”.

Foto Simone Ferraro / CONI

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