Che doppietta ragazze! Martina Maggio e Asia D’Amato occupano i primi due gradini del podio di Orano, al termine di una gara caratterizzata dal testa a testa tra le due italiane. Poco ha potuto la francese Carolann Heduit, l’unica apparentemente in grado di impensierire la coppia azzurra. La diciottenne di Angers con il totale di 53.065 si è fermata ad un punto dall’argento, che finisce invece al collo della genovese delle Fiamme Oro, seconda a quota 54.065. In testa risplende l’altro agente della Polizia di Stato, la Queen di Villasanta, che con 54.864 entra nel club speciale delle regine dei Giochi del Mediterraneo. Prima di lei, infatti, soltanto in quattro, dal 1951 ad oggi, erano riuscite nell’impresa di aggiudicarsi il Concorso Generale Individuale di ginnastica artistica femminile: Angela Alberti a Izmir nel 1971, Rita Peri ad Algeri nel 1975, Vanessa Ferrari ad Almeria nel 2005 e a Mersin nel 2013, Lara Mori a Tarragona nel 2018. Sono dunque tre le edizioni consecutive in cui l’All-around donne finisce in Italia. Ma è l’uno-due a caratterizzare l’avventura nel Maghreb. Le due atlete sono molto amiche nella vita ma la gara è gara. La rincorsa verso il podio comincia proprio al volteggio. In fondo ai 25 metri le bionde FGI sembrano mordere il freno. Parte Asia con il suo doppio avvitamento da 14.033. Martina risponde con un uno e mezzo più conservativo da 13.666. Lo stesso punteggio delle parallele asimmetriche, dove D’Amato rosicchia qualche altro decimo di vantaggio grazie al suo 13.833. la Heduit sembra voler fare la guastafeste e si mette in mezzo con il totale di metà gara da 27.599. La trave scioglie definitivamente i dubi sull’esito della sfida. Maggio non la butta giù nemmeno il terremoto, figuriamoci la pressione. La terminator lombarda chiude con un 13.966 e non ce n’è più per nessuno. Asia con il suo 13.366, dopo il sorpasso si mette a protezione della connazionale, stile seconda guida in Formula 1, quando le separano ancora pochi millesimi (41.298 contro 41.232) e al corpo libero pensa soprattutto a non farsi male. Il 12.833 porta la ligure sulla piazza d’onore mentre la brianzola punta il ditino verso la giuria, come a dire: e adesso tocca a voi! Il 13.566 finale è il verdetto della festa. Alla transalpina resta il bronzo, davanti alla slovena Hribar, quarta a quota 49.032, e, a seguire, alla spagnola Fernandez (48.366), all’egiziana Mahmoud (47.432), all’altra iberica Casabuena (46.832) e alla turca Yildiz (46.832). Dopo l’oro di squadra Martina Maggio colleziona anche quello nel generale, mentre l’argento di Asia D’Amato raddoppia la medaglia di ieri dalla squadra maschile. Totale, momentaneo, quattro piazzamenti pesanti che vanno ad arricchire il bottino della delegazione CONI. Anche il titolo di squadra di domenica, ottenuto con le gemelle, Asia e Alice D’Amato, Giorgia Villa, Angela Andreoli e la riserva Veronica Mandriota, ha un certo pregio statistico. L’impresa era riuscita, in passato, in altre sei occasioni: Izmir ’71, Algeri ’75, Spalato ’79, Almeria 2005, Mersin 2013 e Tarragona 2018. “In Spagna quattro anni fa avevo fatto la riserva - ha ricordato Martina ai microfoni del giornalista di Italpress Daniele Palizzotto - Mi è capitato più di una volta di avere questo ruolo nella squadra ma mi ha aiutato a livello di crescita per arrivare dove sono oggi: ora mi godo questa medaglia e questa splendida emozione”. Ora l’ultima fatica, domani le finali per attrezzo. La Maggio sarà impegnata nelle final eight di parallele, con Giorgia Villa, trave e corpo libero, entrambe insieme ad Asia D’Amato. Senza il volteggio – dove si sono qualificate Asia e Angela Andreoli - la poliziotta lombarda potrà soltanto eguagliare il record aureo di Vanessa Ferrari che nel 2005 ad Almeria portò a casa 5 ori (più l’argento sugli staggi). Un primato che però è ancora alla portata della Sezione GAF italiana.

Start List finali di specialità GAF