Prima di ogni gara, prima di entrare in pedana, le “Farfalle” della Squadra Nazionale di Ritmica si chiudono in un abbraccio e cominciano a respirare all’unisono. In quel cerchio c’è un mondo, ci sono cinque ragazze che sincronizzano il fiato, dopo essersi legate con la testa e con il cuore per la vita. Nel docu-film “Il volo della Farfalla” il regista Lorenzo Montanari è entrato in quel circolo magico, raccontando cosa nasconde in 75 minuti, attraverso le testimonianze delle stesse ginnaste e le immagini del loro quotidiano all’Accademia Internazionale di Desio e nelle competizioni in giro per il globo. Ma non è un quotidiano normale o un banale backstage. Il lungometraggio, prodotto per la Federazione Ginnastica d’Italia, descrive i fatti svolti tra il maggio 2020 e l’agosto 2021, in un periodo di incertezza in cui la pandemia di SARS-CoV-2 ha alterato le consuetudini delle atlete e di ognuno di noi. L’atmosfera è come sospesa, in un gruppo di eccellenza che anche durante il lockdown non si è mai fermato, chiudendosi in se stesso e continuando a lavorare, imperterrito, senza prospettive. La qualificazione olimpica conquistata con largo anticipo, ai Mondiali di Sofia del 2018, con il rinvio dei Giochi Olimpici ‘21 e la rinuncia agli Europei di Kiev nel ‘20, si è trasformata in un’attesa snervante. STAND BY! Mentre gli italiani sventolavano il tricolore dai balconi di casa, e il movimento era in pausa forzata, la Maurelli e compagne continuavano ad alimentare un progetto che sarebbe diventato di bronzo. La distanza e, al tempo stesso, la vicinanza dei genitori, l’affetto reciproco e familiare tra ginnaste e allenatrici, l’incertezza delle più grandi, chiamate ad un impegno supplementare, lo spettro degli infortuni, la tristezza dei forfait e la paura di non farcela e di vedere vanificato lo sforzo di un quinquennio, gli equilibri dello spogliatoio, la determinazione delle guerriere, la fragilità delle adolescenti e la maturità, la profondità di donne straordinarie che hanno rinunciato all’effimero per conquistare l’eterno: tutto questo è descritto con gusto e stile, tra riprese originali e una fotografia d’incanto, nel rispetto quasi sacrale di una dimensione esclusiva che ha scelto di svelarsi e di mostrare cosa significa diventare una farfalla. In quel bozzolo tecnico nella Brianza si impara che le vittorie non arrivano dal nulla, e che quando il gioco si fa duro, come disse Muhammad Alì, bisogna volteggiare come una farfalla ma pungere come una vespa. “I campioni non si fanno nelle palestre – aggiunse dal ring the Greatest - I campioni si fanno con qualcosa che hanno nel loro profondo: un desiderio, un sogno, una visione”. Tutte cose che la DTN Emanuela Maccarani e il suo staff hanno saputo tirar fuori da questa squadra: spronandola, quando serviva, aspettandola e soffiando su una fiamma olimpica sempre più fioca e che rischiava di spegnersi. Proteggendola, mentre all’esterno impazzava un virus letale, e a pochi chilometri, tra Bergamo e Brescia, sfilavano le bare. Festeggiandola, lì dove il piacere poteva prendere il sopravvento sul dovere. E alla fine, in fondo al tunnel, ecco l’esercizio più bello di sempre, montato con maestria da Montanari grazie a scampoli di immagini di diverse esecuzioni, raccolte in quasi 24 mesi di produzione, come a voler riavvolgere il nastro, in un fil rouge di meraviglia. È l’esercizio del tempo che riprende a scorrere, il sorriso torna sul volto delle atlete che, finalmente, in Giappone forgiano nel metallo le loro fantasie di bambine. Le immagini di Tokyo non si vedono, basta il rumore delle grida delle mamme e dei papà rimasti in Italia per evocare una torcida d’affetti, un tourbillon d’emozioni. Dopo il successo di “Ginnaste, vite parallele” e del dietro le quinte della nazionale femminile di artistica la FGI apre le porte della palestra più famosa della ritmica e ne “Il volo della Farfalla”, selezionato al Septimius Awards di Amsterdam e all’ARFF Iternational Festival di Barcellona, accoglie i propri appassionati con la frase iconica di Walt Disney: “Se lo puoi sognare, lo puoi fare!”. In onda su La7d alle 23.55 di mercoledì 1° giugno e in replica sullo stesso canale (29 DTT) alle 10 di domenica 5 giugno, poche ore prima della diretta della World Cup di Pesaro (ore 14.00 su La7) dalla Vitrifrigo Arena, il docufilm sarà sempre disponibile on demand sulla pagina dedicata ai piccoli attrezzi del portale www.la7.it/figworldcup. Buona visione!