Cantanhede - In Portogallo un'aerobica azzurra da notte degli Oscar
Un altro week end di medaglie internazionali, questa volta a regalarci l’inno di Mameli è l’Aerobica azzurra, guidata in Portogallo dalla DTN Luisa Righetti, con i tecnici federali Galina Lazarova ed Emanuele Pagliuca. Il corpo giudicante lusitano, del quale faceva parte l’ufficiale di gara italiano Monica Darone, ha premiato nell’internazionale Open Mattea Falera della Ginnastica Agorà, che si aggiudica l’Oscar dell’individuale maschile con il personale di 20.100. Secondo, in una splendida accoppiata FGI stile Ferrari, Andrea Colnago (Aerobica Evolution), argento a quota 19.950, davanti al padrone di casa Joao Salvado, bronzo con un 19 tondo. Non sono da meno le donne, visto che Lucrezia Rexhepi (Ginnastica Valentia) è la numero uno del singolo femminile con 20.100. Stavolta la francese Victoria Trosset con 19.900 spezza il nostro duopolio, costringendo l’altra Evolution, Alice Pettinari, su un comodo terzo gradino, a 19.400. Dalla coppia mista bergamasca arriva pure il “triplete” di giornata. Colnago e la compagna di Gorle Elisa Marras fanno il vuoto tra i binomi, staccando, dall’alto del loro 19.600, la Germania (17.450) e la Gran Bretagna (17.100). In Coppa del Mondo, la pedana di Cantanhede sorride prima al trio composto da Davide Nacci, Francesco Sebastio (Ginnastica Francavilla) e Sara Cutini (Artistica Porto Sant’Elpidio), belli, bravi e felici sulla piazza d’onore con 20.150, alle spalle dell’Ungheria, leader con 21.283, ma davanti alla Francia (20.076). Sesto l’altro terzetto tricolore, composto da Falera, Gaia Laurino (California Center Club) e Francesco Blasi (Ginnastica Macerata). Dopo tocca al solo Nacci posare per i fotografi con la medaglia d’argento al collo, grazie al suo individuale da 21.200. Stesso punteggio del vincitore, lo spagnolo Miguel Manè, preferito per una maggiore pulizia esecutiva. Sebastio si ferma ad un’incollatura, 21.150, e sale sul gradino più basso della cittadina del distretto di Coimbra. In fotocopia, potremmo dire, la prestazione della Cutini, che arriva a ruota con 20.500 alla brasiliana Tamires Silva, leader nel singolo rosa della World Cup con 20.650. Chiusura in bellezza con il gruppo italiano che sceglie la prova collettiva per arrivare in parata sul traguardo portoghese. Cutini, Falera, Nacci, Patteri e Sebastio conquistano un oro pesantissimo, a forza di 20.677, precedendo la Francia (20.076) e la Finlandia (19.817). Cinque medaglie da standing ovation alla prima uscita stagionale, salutate con entusiasmo e un pizzico di emozione dalla Direttrice Tecnica di Sezione: “Era l’esordio con il codice nuovo, quindi per noi un appuntamento tecnicamente importante per testare gli esercizi in vista del mondiale e per capire se siamo sulla strada giusta. Ebbene – continua la Righetti, mentre i suoi ragazzi intorno festeggiano – c’è qualcosa da migliorare ma mi fa piacere che i giovani, sui quali abbiamo puntato negli anni precedenti, adesso ci regalano una rosa ampia. Vuol dire che la strategia di rinnovamento è stata azzeccata e intrapresa nel momento giusto. Dal vivaio continuano ad arrivare talenti di valore. E così riusciamo a concederci il lusso di partecipare ad una tappa di Coppa senza Anna Bullo, in recupero da un infortunio, e Arianna Ciurlanti, che invece è rimasta a casa, causa Covid. Le seconde linee si sono fatte trovare pronte, linee verdissime per giunta e per taluni al debutto tra i senior. Sono arrivate le conferme che ci aspettavamo dopo gli Europei di Pesaro. I ginnasti uniscono tecnica di alto livello ad una forza di volontà incredibile. L’approccio in gara, quella voglia di non mollare un centesimo, è ciò che ci fa ben sperare per il futuro. Sono molto fiduciosa – conclude la tecnica laziale - e contenta per il lavoro dello staff, a cominciare dal responsabile Vito Iaia. Se il buon giorno si vede dal mattino, lo spirito visto a Cantanhede è quello giusto per divertirci, togliendoci altre belle soddisfazioni, nel prosieguo del quadriennio”.