Molti olimpionici hanno dato forfait al 50° Campionato iridato di Ginnastica Artistica organizzato a Kitakyushu dopo l’Olimpiade di Tokyo. La loro defezione lascia la strada spianata a tanti giovani talenti, molti dei quali hanno guadagnato riconoscimenti internazionali ai Campionati del Mondo di Stoccarda del 2019 e a quelli juniores dello stesso anno a Gyor e ora sono pronti a lasciare il segno tra le grandi stelle del firmamento ginnico mondiale. In questo secondo grande evento della stagione agonistica internazionale in Giappone, la gara sarà avvincente e nulla può essere dato per scontato. L’Italdonne sarà impegnata nell’All-Around con due generaliste, Asia e Alice D’Amato, mentre Elisa Iorio e Desiree Carofiglio - tutte e quattro vincitrici del bronzo di squadra al Campionato tedesco - punteranno fin da subito alle finali per attrezzo, due per ciascuna. Nella maschile, invece, nessuno dei convocati sarà chiamato a fare il concorso generale. Il vice campione del mondo agli anelli, Marco Lodadio, e il bronzo europeo di Basilea2021, Salvatore Maresca, saliranno sul castello nipponico mentre Nicola Bartolini - bronzo continentale al corpo libero nella rassegna elvetica - gareggerà su tre attrezzi provando ad entrare nell’ottetto al corpo libero, al volteggio e al cavallo con maniglie, così come farà Nicolò Mozzato gareggiando sul quadrato, sul cavallo e alle parallele. Carlo Macchini ha come unico obiettivo la final eight alla sbarra, il suo attrezzo di punta mentre Thomas Grasso debutterà al Mondiale sulla rincorsa dei 25 metri e al corpo libero. Detto questo, ecco alcune trame da seguire:

Rebeca Andrade, con l'oro al volteggio e l'argento nell'All-Around a Tokyo 2020, ha raggiunto il miglior risultato di sempre nella storia ginnica femminile brasiliana ai Giochi Olimpici. Ciò rende la 22enne di San Paolo, tornata presto ad allenarsi dopo la rassegna CIO, una delle favorite per l'oro individuale di questo Mondiale. Il titolo renderebbe l’Andrade non solo la prima ginnasta carioca ad essere campionessa del mondo assoluta ma anche la seconda ginnasta, senza chiamarsi Simone Biles, a farlo nell'ultimo decennio.

Simone Biles e la campionessa olimpica di Tokyo 2020, Sunisa Lee, sono assenti dalla competizione femminile. Sono invece presenti le classificate dal secondo al quinto posto nel concorso generale a 5 Cerchi. Solo 1.3 punti hanno separato l’Andrade dal quinto posto della padrona di casa Murakami Mai, passando per la medaglia di bronzo, la russa Angelina Melnikova e la sua compagna di squadra, Vladislava Urazova, finita ai piedi del podio. A Kitakyushu dunque, chiunque di loro potrebbe ambire allo scettro di regina senza contare l’exploit improvviso di qualche giovane rampante che può rimescolare le carte.

I Campionati mondiali juniores di Gyor 2019 hanno rappresentato una sorta di sfera di cristallo per il futuro. Due anni dopo molti di quei giovani ginnasti stanno facendo il loro debutto ai Campionati del Mondo senior, tra cui la campionessa al volteggio, l’americana Kayla Di Cello e la cinese Wei Xiaoyuan, vincitrice di due medaglie d’argento – squadra e trave - e una di bronzo a parallele. Il canadese Felix Dolci, campione agli anelli nella rassegna ungherese, spera di fare un salto di qualità nella competizione maschile, forte dei vari successi durante il circuito di World Challenge Cup di questo autunno.

Se per l’Artistica femminile molte delle migliori interpreti di Tokyo 2020 saranno presenti in Giappone, non si può dire lo stesso per gli uomini: a parte il campione olimpico Daiki Hashimoto (JPN) (che si è guadagnato il soprannome di "Mr. Infinite Stamina”) l'unico ginnasta che è arrivato nella top 10 nell’All-Around olimpico è Ahmet Onder (TUR), che si è piazzato ottavo. Ciò significa che nel concorso generale si potrebbero fare strada ginnasti promettenti come il cinese Zhang Boheng, il russo Sergei Naidin, l’ucraino Ilia Kovtun e il turco Adem Asil.

Grazie al suo totale dominio della Ginnastica Artistica maschile dal 2009 al 2016, il sei volte campione del mondo assoluto, Kohei Uchimura, originario di Kitakyushu, è diventato una leggenda vivente. Il suo status di icona resiste nonostante le lotte per gli infortuni che lo hanno afflitto negli ultimi quattro anni. Oggi è l'illustre veterano della squadra nipponica ma, colpito dalla delusione di non essersi qualificato per la finale alla sbarra a Tokyo, il 32enne è tornato al suo paese natale cercando di dimostrare che non c'è miglior posto come casa per la rivincita.

Dal nostro inviato Federico Calabrò - foto FIG