Alle prime volte non si fa mai l’abitudine, sarà perché non si scordano mai. E così dopo l’all around nell’Age Group del trio baby, categoria 12-18, oggi le senior non sono state da meno e per la prima volta centrano la final eight europea del balance. “Dopo il piazzamento della coppia mista Sirca e Martino in Coppa del Mondo a Sofia, lo scorso aprile, questo è il miglior risultato di sempre dell’Acro italiana – conferma Marco Palella, referente nazionale ufficiali di gara della Sezione Acrobatica FGI - Le ragazze hanno fatto il loro, un esercizio pulito che penso possa essere dirittura migliorato di qualche decimo, domenica. Già riuscire a dimostrare il proprio valore alla prima uscita internazionale era tanta roba, entrare tra le migliori otto del Vecchio Continente è decisamente una gran bella soddisfazione e un premio meritato”. Tre piramidi statiche, con due tenute ciascuno, per una routine da due minuti e mezzo che ha inchiodato giudici e spettatori ai rispettivi seggiolini. Sulla colonna sonora di Hansel e Gretel le Witch Hunter dell’ASD Vignate Sport, guidate da Marta Rigon, hanno colto di sorpresa le maghe della disciplina, con un incantesimo coreografico creato dalla tecnica Valentina Fuccaro e un’espressività disinvolta da veterane: verticale e mexican nella prima tenuta da tre secondi, squadra con le due basi in appoggio e poi con la base senza nella seconda, e infine squadra sul piede con le basi in appoggio e con la prima base non in appoggio nella terza. Più semplice a dirsi che a farsi. Erano tre castelli di carta, per niente campati in aria, di una fragilità solo apparente, retti sulla forza di volontà di altrettante ragazze, solide e volanti, a seconda dei ruoli. Nemmeno un tornado le avrebbe buttate giù. Amalia Solzi, Elisa Jandolo Cossu e Marta Peretta - che alla fine festeggiano con i genitori e i parenti più cari al seguito l’ottava piazza europea, la settima qualifica, tolto il secondo gruppo russo, con il punteggio di 26.210 - hanno puntato sulla pulizia esecutiva (16.600) e sull’artistico (8.450) per compensare lo spread della nota D (1.16), ancora lontana dal top di gamma. Chi invece ha caricato la routine di transizioni, pur partendo da difficoltà vertiginose, è caduto, a sorpresa, in fondo alla classifica, come le fortissime israeliane, prime riserve. “Al massimo si possono fare otto piramidi, ma non rischia quasi nessuno – ci spiega la DTN Erica Loiacono – Meglio farne meno ma di valore più alto, così da ridurre la possibilità di sporcare l’esecuzione. Noi abbiamo puntato su questa strategia e le ginnaste sono state fluide e si sono comportate molto bene, soprattutto nelle prime quattro tenute. Sulle ultime invece abbiamo pagato qualche tremolio. Quindi in finale c’è un mezzo punto almeno da recuperare”. In cima alla classifica e, dovremmo dire, al monte di immagini immaginifiche che abbiamo visto materializzarsi sulla pedana della Vitrigrigo Arena, c’è la Russia con 29.090, seguita da Portogallo (28.890), Bielorussia (28.850), Belgio (28.550), Germania (27.010) e Austria (26.460). Passa anche la Gran Bretagna con 26.020, ottava alle spalle, pensate un po’, di una nuova realtà, un gruppo di donne prodigiose fuoriuscite dal nulla degli ultimi venticinque anni. A guardare, da dietro, restano in sette, sui sedici terzetti presenti. Le azzurre, quindi, dopo il dodicesimo posto nel dinamico, si mettono comode, a metà del tabellone del balance, e si preparano alla sfida totale di domani nel combinato. Dalla somma dei tre parziali avremo il disegno completo del progetto italico, nato dalla fantasia della Loiacono, del Team Manager Fabio Gaggioli e dell’intero staff federale, con l’aiuto di un manipolo di sognatori societari. Che questo sia solo l’inizio di un'esplosione di Acrobaticomania, tra le oltre 1300 affiliate alla Federazione, sarebbe il successo più grande della rassegna pesarese, destinata a diventare lo spartiacque internazionale tra un prima da dignitose comparse e un dopo da assoluti protagonisti.

CLASSIFICHE E RISULTATI