Immaginate un’invasione di canarini. L’allegria arriva subito al cuore con una scelta cromatica davvero azzeccata e così i volontari degli Europei di Pesaro rimarranno uno dei simboli più appariscenti di un COL attento ai minimi particolari. Sono un centinaio, più femmine che maschi, tra teenager e trentenni, tutti con la magliettina gialla d’ordinanza e guai a chi non la tiene. L’imprinting è quello della Ginnastica in Festa, scuola organizzativa e di vita impareggiabile. Il gruppo nasce da un’azzeccata collaborazione che tre istituti del territorio: il linguistico Mamiani - che concede i suoi ragazzi al pomeriggio, per non saltare le lezioni - lo sportivo Marconi e l’alberghiero Santa Marta che, invece, hanno coinvolto gli studenti full time nell’ambito dello stage formativo “scuola alternanza lavoro”. Poi c’è lo staff operativo più ristretto, una ventina di “senatori” che hanno accumulato tanta esperienza tra Rimini e la Golden Age. Sono di Pesaro, Fano, Calcinelli e delle zone limitrofe, qualcuno viene da Porto Sant’Elpidio, per l’aerobica, insieme a Claudia Rosini. Enkela, Beatrice, Martina, Claudia e Asia, hanno dato il loro contributo nella prima settimana con Valentina, Federica, Simone, Michela e Antonio, mentre per l’Acro si sono scambiate con Marco, Paolo, Martina, Elena, Margarida e Monica. Tanti nomi, tante storie, la stessa passione. Gaia, le due Cecilia, Alessandro, Brisa, Sofia, John, Sanda, Camilla e la coordinatrice Silvia si sono fatti l’intero periodo, sacrificando i propri impegni e i propri affetti per mettersi al servizio del buona riuscita dell’evento. “Io vengo dall’artistica – ci racconta Gaia – l’ho praticata alla Rimini Gym Team. Ho cominciato a fare la volontaria nel 2019. Mi piace l’ambiente. Le persone sono quasi sempre le stesse e ci ritroviamo volentieri, come una grande famiglia. Tra l’Aerobica e l’Acrobatica, ad essere sinceri preferisco quest’ultima. Però nelle gare della prima c’era un gran tifo e un’atmosfera sugli spalti più trascinante”.Io invece vengo dalla Ritmica – aggiunge Brisa - ma studio Scienze Motorie, quindi mi piace conoscere altre discipline, allargare gli orizzonti e, soprattutto, stare dietro le quinte per sbirciare gli atleti che si preparano, cogliere le loro emozioni e dispiacermi con loro quando capita. Gli stranieri ci hanno fatto tanti complimenti, si sono sentiti a casa e di questo siamo veramente contenti. Avevamo la responsabilità di accogliere delegazioni provenienti da Paesi e culture diverse, abituate a girare e giudicare le varie edizioni. Dovemmo aver fatto una bella figura”. Non è stato facile, infatti, rispetto ad esempio ad una Ginnastica in festa, gestire i rapporti con ginnasti e accompagnatori d’oltreconfine. Di base i volontari prescelti dovevano conoscere l’inglese, poi c’era qualcuno che parlava russo, spagnolo, tedesco. E così la Babele è diventata una comunità che usava la stessa lingua, quella della ginnastica. Una manifestazione al tempo del Coronavirus poi presenta delle criticità aggiuntive che hanno messo a dura prova la macchina organizzativa della Pesaro Gym, e i volontari sono stati ingranaggi fondamentali, oliati da un’energia e da una professionalità tipiche del mondo dell’associazionismo sportivo. “I protocolli Covid sono stati impegnativi – precisa Silvia - Si sono accreditati tutti con green pass, vaccinazione o test, e a metà di ogni settimana sia noi che chiunque altro entrasse alla Vitrifrigo Arena ha rifatto un tampone rapido”. Il gruppo degli infaticabili canarini gialli, ha svolazzato, in verità, come dei colibrì, silenziosi ma iper-attivi, per le aree di competenza, dal warm up alle pedane del training, dal field of play alla tribuna dei giudici. “Sotto ogni responsabile anziano di macro-area ci sono una decina di giovani studenti – prosegue Silvia - In postazione per il controllo dei badge, la gestione delle musiche, gli ingressi nella competition hall, fino all’assistenza di smartscoring per segreteria e gestione telecamere. E’ un bel mix tra noi senior e i ragazzi delle scuole. La squadra è molto unita, e anche le incomprensioni si superano presto”. Il ruolo dei volontari è fondamentale, sono la spina dorsale di ogni evento. Serve passione, pazienza e dedizione, dimenticarsi l’orologio, con cambiamenti di turno improvvisi. “Passiamo qui 20 ore al giorno – racconta Brisa - Si comincia alle 7.30 del mattino fino alle 10 di sera. Ogni tanto ci concediamo qualche momento di svago come quando abbiamo montato in dieci minuti una coreografia sul palco”. E già, fuori gara si è esibito anche lo yellow group, e avrebbe meritato un punteggio altissimo, perché con il suo lavoro ha reso possibili gli esercizi, quelli sì ufficiali, di tutti gli altri. “Durante uno dei break tecnici per far riposare i giudici abbiamo inventato una routine sulle note di «Sarà perché ti amo» dei Ricchi e Poveri, remixata in stile tecno. Musica italiana ritmata per divertire i nostri ospiti stranieri. Per noi dello staff non c’è voluto molto, ci conosciamo bene, quindi l’affiatamento non mancava. Poi abbiamo mandato il video ai gruppi WhatsApp degli studenti e il giorno dopo l’avevano imparata tutti”. Sabato sera è prevista una festa d’addio. Una festa prima di finire è sempre un po’ rischiosa, perché alle 7.30 di domenica bisogna ripresentarsi puntuali a via Gagarin. “Non faremo tardi – conclude Gaia – un brindisi e a nanna!”. Parola di volontario.