Prima giornata di qualifiche a Koper, in Slovenia, con i Superman della maschile azzurra lanciati verso il traguardo delle finali. In una gara di livello, post olimpica ma dal sapore a cinque cerchi, la delegazione italiana piazza tre frecce su cinque, centrando il bersaglio al corpo libero - con Lorenzo Casali quarto a quota 14.150 (D.5.90 E 8.250) e Mario Macchiati sesto con 13.750 (D. 5.60 E.8.150) - e agli anelli grazie ad Andrea Cingolani, secondo sul castello con il personale di 14.400 (D. 6.0 E. 8.40), alle spalle dell’austriaco Vinzenz Hoeck (14.600).

“Ho fatto l’esercizio nuovo con il nuovo codice – ci racconta a caldo il talento della Giovanile Ancona - Un po’ d’ansia all’inizio ma poi sono riuscito a concluderlo con una buona esecuzione e sono felice del punteggio che è uscito”. “Anche io ero agitato per la prima gara internazionale – aggiunge il compagno della Fermo 85 – Era tutto nuovo pure per me, c’è stata qualche imprecisione dovuta proprio alla novità del codice e della routine, però alla fine sono stato contento”. Sulla stessa lunghezza d’onda il coach Marco Fortuna, al seguito dei ragazzi insieme a Sergiy Kasperskyy: “Intanto onore al merito di Mario che era all’esordio fuori dai confini nazionali. Sia lui che Lorenzo hanno presentato programmi già adeguati alle richieste tecniche del prossimo ciclo olimpico. L’esecuzione non è stata impeccabile, comunque buona, come i punteggi che ritengo dignitosi. Quindi per ora sono soddisfatto del nostro ingresso nella World Challenge Cup”.

E il piazzamento provvisorio di Cingolani è davvero la ciliegina sulla torta, che riporta alla memoria il bronzo del 2019, proprio qui a Capodistria, di Salvatore Maresca e i più recenti trionfi dell'anellista di Castellammare, sempre in Coppa del Mondo, a Varna e Osijek, la scorsa primavera. “Niente male per uno che ha ripreso gli allenamenti da appena un mese, dopo lo strappo al bicipite – dichiara l’aviere di Macerata cresciuto nella Virtus Pasqualetti - Inoltre ho presentato un elemento inedito e adesso spero che la FIG me lo riconosca. In finale proverò a cambiare qualcosa per migliorare ancora”.

Malgrado il mancato ingresso nella final eight del prossimo week end si sono difesi oggi sul sempre ostico cavallo con maniglie lo stesso Macchiati, quattordicesimo con il suo 12.700 (D.5.70 E.7.0) - “ci tenevo a farlo bene, purtroppo ho sbagliato parecchio, sono tuttavia soddisfatto di aver chiuso senza cadute”, ha precisato il ginnasta fermano - e Matteo Levantesi, trentunesimo con un 11.250 (D.5.70 E 5.55) frutto di una prestazione più fallosa e sporcata da una brutta uscita. “Peccato – ha commentato il campione della Virtus – per cercare di recuperare ho poggiato la mano all’arrivo. Però sono felice, perché ho preparato la gara in poco tempo, una decina di giorni, per compensare il forfait di Paolo Principi, e sono riuscito comunque a completare la routine, nonostante qualche sbavatura di troppo. Tra l’altro anche io ho avuto dei piccoli problemi al polso che non mi hanno consentito di allenarmi come avrei voluto. Per questo sono soddisfatto, al di là del punteggio. Per il resto, non è finita qui. Ci rifaremo alla prossima”.

Appuntamento dunque a domani, con le qualificazioni delle altre tre specialità, che vedranno impegnati Cingolani al volteggio, Macchiati e Casali alle parallele pari e l'agente delle Fiamme Oro Carlo Macchini e Levantesi alla sbarra. 

RISULTATI

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