Per il quarto anno di fila la Nazionale Italiana di Ginnastica Artistica Femminile ha scelto Riccione per i suoi allenamenti nel mese di agosto. Le ragazze del Direttore Tecnico Enrico Casella, lunedì, sono “sbarcate” in Romagna, accolte dal coro di voci bianche “Le Allegre Note” del maestro Fabio Pecci che ha cantato per loro l’inno di Mameli. È iniziato così il primo collegiale in vista dei Mondiali, in calendario a Kitakyushu (Giappone) dal 18 al 24 ottobre e che si svolgeranno quindi a pochi mesi di distanza dalle Olimpiadi. E a Tokyo 2020 le Fate, guidate da Vanessa Ferrari, hanno sfiorato il podio, chiudendo con uno storico quarto posto. Insieme a Martina Maggio, Alice e Asia D’Amato si stanno allenando a Riccione anche Giorgia Villa, reduce dall'infortunio che le ha fatto perdere i Giochi ad una setimana dalla partenza, Elisa Iorio, Desiree Carofiglio, Angela Andreoli, Manila Esposito, Veronica Mandriota, Viola Pierazzini e Chiara Vincenzi. Il collegiale, che si chiuderà il 23 agosto, prevede per le azzurre allenamenti tutte le mattine dalle 8:30 alle 12:30 e un po’ di riposo e svago, a pomeriggio e sera, con momenti speciali organizzati dal vulcanico presidente della Ginnastica Riccione, Francesco Poesio.

“Le ragazze che hanno partecipato ai Giochi Olimpici, dopo un meritato riposo, devono riprendere, siamo molto stretti con i tempi – spiega il DTN GAF, Enrico Casella -. A Riccione facciamo questa settimana di ripresa, che sarà molto importante per definire lo stato di forma di ciascuna, poi una volta tornati a casa potremo capire meglio chi potrà mettersi in gioco per i Mondiali”.

Allenamenti ridisegnati secondo le normative anti-covid: “Ormai sono quasi due anni che ci alleniamo in questo modo, è stato davvero difficile, però ormai ci siamo abituati”. E a Tokyo 2020 com’è andata dal punto di vista dei protocolli? “Siamo rimasti chiusi in una bolla all’interno del villaggio olimpico, prendevamo solo i mezzi dell’organizzazione per andare e tornare dai palazzetti di gara o di allenamento. All’interno la vita era quella tipica del villaggio olimpico, seppur con le mascherine, ma non abbiamo potuto vedere niente di Tokyo. Dal punto di vista sanitario è comunque andata benissimo. Il clima olimpico lo abbiamo vissuto bene. Anche se c’era poco pubblico abbiamo provato l’emozione e lo stress. Lottare per vincere qualcosa è diverso dal semplice partecipare. Per fortuna noi abbiamo gareggiato per vincere qualcosa, per cui l’emozione è stata sempre molto forte. E speriamo di essere riusciti ad emozionare anche qualcuno di quelli che ci hanno seguito dall'Italia”.

Prospettive per i Campionati Mondiali? “È un'edizione individuale, quindi non c’è la gara a squadre, ma solo le finali di specialità e l'all-around. Vanessa Ferrari, dopo la fantastica medaglia conquistata a Tokyo, si sta godendo un meritato riposo. Vedremo per il suo futuro cosa fare. È un Mondiale un po’ particolare: di solito nell’anno delle Olimpiadi non c’è mai un campionato del mondo e farne uno a così breve distanza dalle Olimpiadi non ha molto senso. Per le ragazze che non hanno potuto partecipare ai Giochi, perché infortunate, se recupereranno per tempo, potrebbe essere una grandissima occasione. Discorso diverso per chi è stato in Giappone fino a tre settimane fa: un appuntamento così a breve termine - venendo dalla gestione di un quinquennio, che poi ta per diventare un triennio, visto che Parigi è così vicina - non mi sembra una grande idea. La cosa più importante dal mio punto di vista, ossia la prova di squadra, non c’è. Ed è come squadra che noi dobbiamo dimostrare di essere sempre tra i migliori, come abbiamo fatto anche questa volta, passando dal bronzo a Stoccarda 2019 al quarto posto a Tokyo 2021, a pochi decimi dal bronzo olimpico. Dopo aver battuto la Cina in Germania qualcuno si domandava quando ci sarebbe ricapitato, invece alla prima occasione l’abbiamo fatto di nuovo. Questo per noi è molto molto importante”.