E' un argento che vale oro quello di Vanessa Ferrari, che arriva a 93 anni dalla piazza d’onore delle piccole Pavesi, seconde ad Amsterdam nel 1928 (tra l’altro l’ultima rappresentante di quel gruppo, Carla Marangoni, è scomparsa nel 2018, proprio all’inizio di questo strano quinquennio olimpico). La prima medaglia individuale dell’Artistica femminile italiana, conquistata da colei che, nel 2006, ad Aarhus, aveva vinto l’unica medaglia iridata all around in 150 anni di storia federale. E lo aveva fatto nella quarta partecipazione a cinque cerchi, come nessuma mai prima di lei. Un argento destinato, dunque, ad entrare nella leggenda, ottenuto da una ragazza di quasi 31 anni (li compie il 10 novembre), che aveva un conto aperto con il destino. Vanessa Ferrari aveva cominciato la sua avventura olimpica a Pechino nel 2008, presentandosi già da campionessa del mondo, ma venendo purtroppo sconfitta non dalle avversarie, bensì da un problema al piede che non le consentì di andare oltre l'undicesimo posto nel concorso generale. A Londra 2012 e a Rio nel 2016 aveva puntato tutto sul corpo libero, ma in dote era riuscita a racimolare solo briciole e il piazzamento più difficile da digerire, quel quarto posto dal sapore di fiele. Nel 2017 al mondiale di Montreal si era frantumata il tendine d'Achille, un infortunio durissimo che avrebbe potuto abbattere chiunque, ma non lei, la Leonessa di Brescia che anno dopo anno ha costruito un esercizio perfetto per tentare la qualificazione ai Giochi di Tokyo. Ci si è messo di mezzo anche il Covid, ma Super Vany e' stata più forte del virus, riuscendo non solo a strappare la qualificazione al corpo libero, ma anche a mettersi a disposizione della squadra per il concorso generale. Guardando due atlete sul gradino più basso del podio la Farfalla si è rammaricata per quel bronzo che le fu negato a Londra 2012, quando stampò lo stesso punteggio della terza, la russa Mustafina, che però partiva da una nota più alta. Non si sa se Vanessa andrà avanti o deciderà di ritirarsi. Di certo nella sua testa è rimasto un cruccio: non ha fatto risuonare l'Inno di Mameli. Appuntamento a Parigi 2024? La caccia all'oro potrebbe essere lo stimolo giusto per farla continuare. E mentre solo lei sa se è giunto il “Time to say goodbye”, titolo della versione inglese di “Con te partirò”, arrivano i complimenti di Andrea Bocelli: Carissima Vanessa – ha detto il maestro nel suo messaggio - abbiamo esultato per la tua medaglia, io so quanto lavoro, sacrificio, passione e cuore ci vogliono per arrivare ad un risultato come questo e sono molto felice di aver fatto da contorno a questo grandissimo successo con una canzone che ho cantato. Spero di incontrarti presto”.