Vanessa Ferrari  è la prima ginnasta italiana della storia ad aggiudicarsi una medaglia olimpica individuale. A 57 anni dall’oro al corpo libero maschile di Franco Menichelli, ai Giochi di Tokyo 1964, il caporal maggiore dell’esercito italiano conquista l’argento, nella stessa specialità, con il punteggio di 14.200, migliorando rispetto al 14.166 della qualifica.

Sulle note di “Con te partirò” la leonessa di Brescia ha messo in fila la routine montata insieme a Veronica Calini, stoppando gli arrivi delle diagonali acrobatiche ed eseguendo alla perfezione la parte artistica. Tre le diagonali - la rondata flicTsukahara avvitato in prima, l’unica ad eseguirlo in Italia, la rondata tempo tsukahara nella seconda e, il gran finale con il salto avanti teso smezzato rondata flic flac doppio salto racolto - incorniciate dalle parti artistiche, ossia la doppia preso impugnata, il Gogean, lo strug ad anello (che porta nel Codice il suo nome, Ferrari) e l'enjambé cambio con un giro. Una difficoltà da 5.90 e l’esecuzione da 8.300, non bastano a superare l’americana Jade Carey, che con quattro diagonali acrobatiche (anzichè le tre della Ferrari) e una nota di partenza da 6.30 riesce a conquistare l’oro con 14.366, malgrado routine da 8.066, sicuramente meno pulita dell’azzurra. Bronzo pari merito per la giapponese Mai e per la russa Angelina, entrambe ferme a 14.166. Soltanto quinta la brasiliana Rebecca Andrade, penalizzata da un fuori pedana proprio sulla prima diagonale acrobatica, come nella finale all-around. A seguire le due gemelle Gadirova - Jessica, sesta con 14.033, e Jennifer, settima con 13.233. Chiude l’altra ginnasta ROC Viktoriia Listunova (12.400), apripista della final eight e penalizzata da una caduta.

Splendida Vanessa – ha twittato il Sottosegretario con delega allo sport Valentina Vezzali – E’ un argento che premia una carriera straordinaria. Non poteva che esere tua la firma nella pagina più importante della storia della ginnastica femminile italiana. Complimenti a te e a tutta la Federginnastica”.E’ un grande momento per tutta la ginnastica italiana che meritava questa affermazione – ha commentato il Presidente FGI Gherardo Tecchi -  Vanessa è stata la ciliegina sulla torta, un mostro di bravura e di determinazione. A trent’anni e dopo una serie di infortuni non ha mai mollato, raggiungendo non solo la finale olimpica, ma anche un’incredibile medaglia, alla sua quarta partecipazione in carriera. La nostra Vany è davvero un esempio per tutto lo sport italiano e mondiale. Chapeau a lei – ha concluso il numero uno della ginnastica italiana – ad Enrico Casella (il direttore tecnico nazionale della Sezione GAF e allenatore storico della Ferrari) e a tutto lo staff dell’Accademia internazionale di Brescia: un team che ha saputo preparare al meglio questo importante appuntamento a cinque cerchi. E’ stato veramente un miracolo italiano”. L’ultima parola spetta alla protagonista, che adesso andrà a Casa Italia per ricevere i complimenti del resto dell’Italia Team e del Presidente Malagò, che ha seguito la sua gara dal vivo sugli spalti dell’Ariake Gymnastics Centre. "Ero felicissima di aver fatto quello che dovevo fare come lo avevo sognato – ha detto la neo vice campionessa olimpica - I salti artistici, la coreografia, il giro, volevo che tutto emozionasse la giuria e chi mi guardava, e spero di esserci riuscita. Ora vado a prendermi l'oro a Parigi? Non lo so (ride,ndr). Enrico (Casella) dice che ci andro'? Lui puo' dire quello che vuole...". Dopo due quarti posti olimpici, ora Vanessa è finalmente sul podio: "Oggi mi ha fatto strano vedere due bronzi ex aequo, mi sono detta: perché a Londra a me no?". E ancora: "Meglio quest'argento o l'oro di Aarhus? Non lo so, è una bella lotta. Dedico questo argento a chi ha creduto in me quando non ci credevo neanche io"

FINALE CORPO LIBERO FEMMINILE
1 USA CAREY Jade 14.366
2 ITA FERRARI Vanessa 14.200
=3 JPN MURAKAMI Mai 14.166
=3 ROC MELNIKOVA Angelina 14.166
5 BRA ANDRADE Rebeca 14.033
6 GBR GADIROVA Jessica 14.000
7 GBR GADIROVA Jennifer 13.233
8 ROC LISTUNOVA Viktoriia 12.400

Foto Ricardo Bufolin / FGI