Zhu Xueying è diventata la seconda cinese a conquistare l'oro ai Giochi nel trampolino elastico femminile, volando più in alto della due volte olimpionica canadese Rosannagh MacLennan, che ha terminato, invece, ai piedi del podio dell’Ariake Gymnastics Arena. La connazionale Liu Lingling ha ottenuto l'argento, regalando alla Repubblica Popolare un’inedita doppietta. Con il bronzo la britannica Bryony Page ha guadagnato la sua seconda medaglia a cinque cerchi, cinque anni dopo l'argento di Rio de Janeiro. I cinesi sono rinomati per la loro scuola nel trampolino, che ha collezionato quasi la metà delle trentatré medaglie olimpiche assegnate da quando nel 2000 questa disciplina è stata riconosciuta dal Cio. Eppure, nonostante lo status di superpotenza, prima di oggi, la sua unica affermazione tra le donne era arrivata da He Wenna nel 2008. Tokyo rappresentava l’esordio sia per Zhu, la 23enne di Pechino vincitrice degli YOG del 2014, sia per Liu, che si è presentata lo stesso anno con un titolo mondiale individuale. Entrambe hanno controllato la gara fin dal turno di qualificazione che aveva ristretto il campo alle otto finaliste. Liu Lingling si era qualificata per la finale con il punteggio più alto, anche se solo di 0,170 migliore di Zhu, con la Page staccata più di mezzo punto. In finale Zhu Xueying ha messo a segno il suo 56,365, mentre l’altra cinese aumentava la sua difficoltà nel tentativo di superarla nella corsa all'oro. Il 56.350 è stato però sufficiente soltanto per la piazza d’onore. "Sono felice", ha detto Zhu. "Ho fatto un grandissimo sforzo per raggiungere questo obiettivo. Con i Giochi Olimpici posticipati di un anno, ho avuto più tempo per lavorare e per prepararmi. Sono molto contenta di come sia andata a finire”. Liu Lingling, originaria di Fuzhou, dopo aver perso Rio 2016 ha dovuto superare un infortunio molto debilitante per arrivare in Giappone. Questi Giochi erano i suoi. Adesso o mai più, visto che a ventisei anni le chance diminuivano. "Sono vicina al ritiro, è vero", ha dichiarato in zona mista. “Lavoravo per questo traguardo dall'età di sei anni. Vincere una medaglia olimpica è sempre stato il mio sogno e l'argento, devo dire, è fantastico”. Per Bryony Page, invece, è il secondo piazzamento. Gli infortuni hanno tenuto anche la britannica fuori dalle competizioni per oltre due anni dopo la rassegna in Brasile, ma lei non si è mai arresa. La sue routine precise e pulite le hanno portato un personale di 55.735, sufficiente a respingere l’assalto della MacLennan, staccata di 0.275 punti. "Che bella seconda volta", ha detto il trentenne di Sheffield. "E’ davvero speciale e voglio ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato ad arrivare fin qui". Con questo risultato la Page diventa la quinta ginnasta donna con più di un alloro olimpico nel trampolino, proprio come la He, la Huang Shanshan e le canadesi Karen Cockburn e Rosannagh MacLennan. Quest’ultima è stata frenata da un grave incidente alla caviglia, subito due mesi fa, che le ha impedito di collezionare il terzo successo consecutivo dopo quelli di Londra e Rio. Alla fine la 32enne di Toronto è apparsa quasi soddisfatta di ritrovarsi al quarto posto. Arrivare ai Giochi è stata "una lotta", ha detto. "Ovviamente sono un po' triste per la medaglia di legno ma ho incontrato grandi avversarie che si sono meritate di starmi davanti e sono contenta per loro. Se a nove anni mi avessero detto che avrei partecipato a quattro Olimpiadi, non ci avrei creduto. E’ andata meglio di come avrei potuto sperare e ne vado orgogliosa".

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