Il quartetto azzurro, nonostante la medaglia di legno , ha risposto con grande disponibilità a tutte le domande dei giornalisti italiani. “Per essere la nostra prima olimpiade – ha esordito l’agente di Polizia di Stato Martina Maggio, parlando anche a nome delle gemelle D’Amato, anche loro Fiamme Oro - siamo davvero soddisfatte. Per noi era già tanto entrare in finale tra le migliori otto squadre del mondo, quindi siamo davvero tanto contente. Certo, arrivare poi a così poco dal podio dà fastidio, ma sappiamo di aver dato il massimo. Abbiamo condotto la gara nel modo più pulito possibile e lo si è visto, perché non c’è stato neanche un errore. Sicuramente, dopo il mondiale di Stoccarda, non abbiamo avuto un anno molto tranquillo, anzi, tra il Covid e gli infortuni ne abbiamo passate di tutti i colori. Non pensavamo di arrivare così vicino alla medaglia, quindi dobbiamo essere, in primis, orgogliose di noi stesse. Salire alla trave come ultimo attrezzo è di per sé già molto difficile, perché, si sa, è l’attrezzo più rischioso. Ma noi siamo rimaste concentrate sull’obiettivo. Magari potevamo guadagnare qualche decimo in più, però va bene così, davvero. Sappiamo di aver ottenuto il piazzamento migliore dal 1928 ad oggi. Però, se devo dirla tutta, da questo punto di vista è meglio un quinto posto che un quarto a quattro decimi dal bronzo. La Biles? Non so cosa le sia successo. Si è persa al volteggio. Doveva fare, penso, due avvitamenti e mezzo e ne ha fatto uno solo. Forse la tensione le ha giocato qualche brutto scherzo ma sono cose che succedono in gara. Se ha preferito tirarsi indietro avrà avuto le sue buone ragioni, d’accordo con l’allenatore che le avrà detto, di sicuro, che era meglio così. Queste sono scelte interne”. Dopo un po’ è arrivata anche Vanessa, che si era attardata nelle interviste con le televisioni. “Siamo state tutte bravissime – taglia corto la leonessa di Brescia - La gara meglio di così non poteva andare, punto. Non abbiamo fatto neanche un errore. Io non so se siamo l’unica nazione a non aver fatto neanche un errore. All’inizio avevo detto alle mie compagne, possiamo lottare tranquillamente per il quarto posto e invece abbiamo lottato per il terzo. Quindi, che volete di più? Certo, alla terza rotazione abiamo cominciato a crederci. Ma con la trave, che non è proprio il nostro attrezzo di punta, all’ultimo giro già essere riusciti a portare a casa tre esercizi su tre vuol dire tanto. Siamo state tutte bravissime nonostante la stanchezza per la qualifica dell’altro giorno. Abbiamo tirato fuori quello che dovevamo. Io ho provato a fare qualcosina in più al corpo libero. Volevo testare ulteriormente l’esercizio ma poi ho preferito concentrarmi sugli arrivi”. Per il caporal maggiore dell’Esercito Italiano si tratta del terzo quarto posto consecutivo, dopo i due al corpo libero di Londra e Rio de Janeiro. Potendo però, questa volta, condividere la delusione con le altre, Vanessa sceglie di fare il capitano e di tirar su gli animi con qualche battuta: “Diciamo che la pratica del quarto posto anche stavolta l’abbiamo archiviata, quindi nella finale al corpo libero posso solo che salire”. Rispetto alla qualifica, nella sua specialità, ha ottenuto 66 millesimi in meno. “Sì ma la giuria era diversa e il giro in presa non me l’hanno dato”. Qualcuno le chiede notizie sulla Biles. “Sinceramente non so cosa abbia Simone. Non è mai una bella notizia se un’atleta si infortuna. Io gareggio per me stessa. In pedana lotto sempre contro di me, non contro gli altri. Il 2 agosto voglio far bene per me stessa, indipendentemente da chi dovrò battere. La gran Bretagna? Sapevamo che era forte”.