La squadra italiana di artistica femminile chiude in quarta posizione, con il totale di 163.638. Vanessa Ferrari, impegnata al volteggio (14.233) e al corpo libero (14.100), Martina Maggio su trave (13.075) e parallela asimmetrica (13.433) e le gemelle Asia (VO 14.266 PA 13.900 TR 12.900 CL 13.166) ed Alice D’Amato (VO 14.166 PA 14.166 TR 13.133 CL 13.100), entrambe sul giro completo, si sono fermate a meno di mezzo punto dal podio. Questo risultato, malgrado la comprensibile amarezza, rimane tuttavia il piazzamento migliore mai raggiunto dalle donne azzurre, fatta eccezione per l’argento delle piccole pavesi ai Giochi di Amsterdam del 1928. L’oro olimpico va alla Russia che con 169.528 relega gli Stati Uniti al secondo posto con 166.096. Simone Biles conclude la sua gara in fondo alla rincorsa dei 25 metri. Il 13.766 della campionessa di Columbus è di gran lunga al di sotto dei suoi standard e del 14.966 delle qualifiche. Scesa dalla pedana l’olimpionica di Rio decide di vestire la tuta e di accomodarsi in panchina, lasciando le tre compagne da sole. Jordan Chiles, Sunisa Lee e Grace Mc Callum hanno dovuto così proseguire senza la loro punta di diamante, che avrebbe dovuto fare tutti gli attrezzi e i loro allenatori sono stati costretti a riorganizzare l’ordine di salita. Si è parlato inizialmente di un infortunio alla caviglia destra, invece con il passare del tempo ha preso forma l’idea di un problema di testa. Ad ogni modo oggi per la Biles sfuma l’obiettivo di vincere sei ori, impresa che non le era sfuggita anche a Rio de Janeiro, a causa di un errore alla trave. Per gli Stati Uniti, invece, evapora il sogno dei tre titoli olimpici consecutivi, dopo i trionfi del 2012 e 2016. E’ comunque l’ottava volta di fila che le donne d’America salgono sul podio a cinque cerchi. A festeggiare, dunque, sono Angelina Melnikova, Vladislava Urazova, Viktoriia Listunova e Liliia Akhaimova. Il quartetto russo riesce lì dove avevano fallito Aliya Mustafina e compagne in Brasile, oppure, tornando ancora più indietro, addirittura Svetlana Khorkina. E’ un peccato che il primo oro olimpico a squadre della Russia, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, l’ultima a vincere nel 1988 a Seoul, non possa essere festeggiato a pieno, visto l’obbligo di gareggiare sotto le insegne del ROC, ossia del proprio Comitato Olimpico. Resta il fatto, al di là delle sigle, che la Federazione di Mosca è l’asso pigliatutto di Tokyo2020, avendo trionfato sia con i maschi sia con la femminile. Il Bronzo, che hai mondiali di Stoccarda finì al collo delle nostre fate, se lo prende la Gran Bretagna. a quota 164.096. Le gemelle Jennifer e Jessica Gadirova Alice KINSELLA e Amelie MORGAN, partono male per poi concludere alla grande sugli staggi asimmetrici, superando proprio le azzurre, che nelle precedenti tre rotazioni non erano mai scese dal terzo gradino. Resta comunque l’ottima prestazione dell’Italdonne, capace di fare percorso netto, con dodici esercizi senza cadute. La Ferrari e compagne, dopo il settimo posto in qualifica con il punteggio complessivo di 163.330, sono riuscite a migliorarsi di oltre tre decimi e a recuperare ben tre posizioni, scavalcando il Belgio, la Francia e soprattutto la Cina, bronzo olimpico uscente.

CLASSIFICA FINALE A SQUADRE FEMMINILE