Capovolta indietro laterale alla verticale su uno staggio con mezzo healy. Questo elemento, che solo gli appassionati o i praticanti possono immaginare senza vederlo, presto prenderà il nome di Ludovico Edalli. Il suo ideatore, infatti, è l’azzurro di Busto Arsizio, classe 1993, campione d’Italia con la Pro Patria, salito agli onori delle cronache internazionali proprio alla parallela pari, vincendo il bronzo ai Giochi Olimpici Giovanili di Singapore 2010. Per Ludo gli staggi pari sono come il tetto della cuccia per Snoopy, la sua confort zone, malgrado la difficoltà da 5.9 dell’esercizio: l’Edalli in apertura, di valore E, seguito da un Healy, dal Makuts, da una contro kippe verticale, uno slancio appoggio salto avanti in appoggio, il dietro front laterale noto come Belozerchev, la kippe laterale e infilata gambe unite, con sfilata e salita alla verticale, un dietro front, il Diamidov e il doppio salto dietro carpiato in uscita. La parallela, d’altra parte, è la specialità nella quale ha vinto otto titoli assoluti, appena due in più di quelli all around, i sei che lo collocano sul gradino più basso del podio nazionale di tutti i tempi. Sui sei attrezzi, meglio dell’aviere capo di Vigna di Valle hanno fatto soltanto Guido Figone (8) ed Enrico Pozzo (7). Edalli ha vinto il Concorso Generale FGI per sei volte, quattro consecutive, al pari di due mostri sacri come Jury Chechi e Franco Menichelli. Proprio quest’ultimo, a Tokyo nel 1964, si aggiudicò il bronzo alle parallele, alle spalle del duo nipponico composto da Yukio Endo e Shuji Tsurumi. Ma a Edalli, che a Rio de Janeiro non andò oltre il 28° posto, basterà eseguire il suo elemento originale per entrare nella storia della disciplina. E poco importa se dovrà condividere la denominazione nel codice dei punteggi con Malone Brody, che pare abbia avuto la stessa idea. "Il doppio nome non ha importanza – precisa Paolo Siviero che oltre Ludovico ha allenato Matteo Morandi, bronzo agli anelli ai Giochi di Londra – Questo riconoscimento, se ci sarà, rappresenta comunque un bel viatico per il prosieguo della manifestazione. L’obiettivo, infatti, è di entrare nella finale a 24 del 28 luglio, tra quei mostri che si contenderanno le medaglie sul giro completo”. A cominciare dall’idolo giapponese Kohei Uchimura che ha tutte le intenzioni di sfruttare l’edizione casalinga per entrare definitivamente nella leggenda. “Ludo ha accusato un leggero risentimento ad una spalla, legato più che altro alla fatica di arrivare all’appuntamento più atteso del quinquennio – prosegue Siviero – Il ginnasta è trattato quotidianamente dalle mani esperte di Salvatore Scintu e in generale sta abbastanza bene. La situazione Covid? Dentro il villaggio non percepiamo nulla di quello che raccontano i media. Stiamo alla grande, con il morale alto. L’Ariake Gymnastics Centre è un impianto straordinario. Quello che stona è il silenzio del pubblico assente, la mancanza del calore dei tifosi sugli spalti e, come ha detto Rocchini, la difficoltà anche per noi addetti ai lavori di interagire con gli avversari. Di solito questi contesti sono occasioni di incontro e di crescita professionale. Invece ognuno di noi è rinchiuso nella sua bolla personale”. La prova podio comunque è filata liscia. Ludovico Edalli con i suoi quattro mondiali, cinque europei, più quello giovanile di Birmingham 2010, i Giochi brasiliani e gli YOG inaugurali, senza dimenticare due edizioni dei Giochi del Mediterraneo, è ormai considerato un veterano. Con i suoi 27 anni il lombardo comincia ad essere un punto di riferimento per le nuove generazioni, come lo era stato per lui Alberto Busnari, con il quale si allenava all’Accademia di Milano. “Finalmente abbiamo assaggiato il campo gara – conclude Paolo Siviero – dopo i giorni del viaggio e gli allenamenti iniziali nelle sale del villaggio e alla Tokyo Big Sight siamo entrati nel tempio delle Olimpiadi 2021. La gara è gara , però, comunque andrà, essere qui è già un successo”.