Alle 12.35 locali, le 5 e mezza in Italia, il volo AZ792 proveniente da Roma Fiumicino è atterrato puntualissimo, sulla pista dell’Aeroporto di Haneda. Il gruppo di ginnasti, guidati dal Segretario generale FGI Roberto Pentrella, hanno così toccato il suolo giapponese, entrando nel vivo della loro avventura a cinque cerchi. “È stato un viaggio molto lungo – ha raccontato il capogruppo della Ginnastica, che aveva accompagnato anche la delegazione di Rio de Janeiro - Dodici ore sono tante, viaggiando poi verso est si sente molto di più, all’andata, il jet leg. Qualcuno ha visto dei film, ma per fortuna la maggioranza degli atleti è riuscita a dormire”. Una volta a terra, è iniziato il lungo iter dei controlli, durati più di tre ore. “Ci hanno fatto il test salivare e abbiamo dovuto mostrare gli stessi documenti tre o quattro volte – prosegue Pentrella – Alla fine siamo riusciti a salire sul pullman che ci ha lasciati al Villaggio Olimpico intorno alle 16.00. Le stanze sono grandi, confortevoli ma spartane. Siamo al 13° piano, uno accanto all’altro e dalle finestre si gode una bella vista. La palazzina 16, quella dell’Italia, è vicina sia alla mensa sia ai trasporti. La scelta del CONI, come accade sempre, è strategicamente perfetta, e così non dovremo fare troppa strada per andare a mangiare o per prendere il bus per l’Ariake Gymnastics Centre. Stiamo prendendo confidenza con l’ambiente, abbiamo cenato e tra poco andremo a dormire. La stanchezza si sente, domani vedremo come reagiscono i ginnasti”. Purtroppo questa mattina è stato ufficializzata una positività all'interno del villaggio olimpico, ma il comitato organizzatore non ha fornito alcuna informazione sulla persona per motivi di privacy. Da ieri, però, la stampa nipponica parla di un positivo all'interno della delegazione nigeriana, un uomo di 60 anni. Gli organizzatori hanno inoltre fatto sapere che altre 14 persone in qualche modo legate alle Olimpiadi sono risultate positive. Non si tratta di atleti, ma di cinque membri dell'organizzazione, sette lavoratori e due giornalisti. "Vedete il sorriso nei miei occhi?". Thomas Bach ha iniziato così la sua prima conferenza stampa a Tokyo rivolgendosi ai fotografi che lo hanno immortalato da tutte le angolazioni dietro la sua mascherina. Il presidente del Cio ha innanzitutto tenuto a rassicurare l'opinione pubblica giapponese. Il giorno dopo la sua visita a Hiroshima, il numero uno dello sport mondiale ha tenuto a precisare che, dal 1° luglio, sono arrivate a Tokyo 15.000 persone e che, su questo totale, "15 persone sono risultate positive al loro arrivo o durante gli screening. Le persone interessate sono state isolate e sono stati individuati i contatti stretti. Il popolo giapponese può dunque avere fiducia". Bach ha anche svelato che, per compensare l'assenza di spettatori alla cerimonia d'apertura o alle gare, saranno trasmessi dagli altoparlanti applausi registrati. I tifosi di tutto il mondo, poi, sono stati invitati a riprodurre dei video di incitamento di sei secondi da trasmettere poi negli impianti.