Due campioni olimpici. Due eccezionali sportivi, rappresentanti di discipline, tiro a volo e ciclismo, che mai avevano avuto l'onore di avere propri atleti nel ruolo di portabandiera alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici estivi. Questi i motivi principali che hanno spinto il Coni a scegliere Jessica Rossi ed Elia Viviani per portare il tricolore il prossimo 23 luglio a Tokyo. Una scelta fatta nelle ultime ore dal presidente Giovanni Malagò e votata per acclamazione dalla nuova Giunta, convocata al Foro Italico. "C'erano tante idee sviluppate nei mesi precedenti, ma nessuno sapeva niente e peraltro bisognava aspettare l'assemblea elettiva - ha spiegato il numero uno dello sport italiano - Non è mai successo che tante variabili incidessero in un modo decisivo per la scelta: ci sono molti sport che ancora non sanno chi si qualifica e questo è un problema, poi ci sono molti sport di squadra in cui non si conoscono ancora i convocati. C'e' infine un problema enorme che riguarda le regole rigidissime del Cio sulle date di arrivo e partenza, dunque i portabandiera devono gareggiare nella prima settimana". A tutte queste variabili si è aggiunta la volontà di sfruttare l’opportunità concessa dal Cio, nominando per la prima volta due portabandiera, una donna e un uomo. "Da sempre ho pensato di accettare l'invito del nostro presidente Thomas Bach – ha confessato Malagò - E così abbiamo optato per due persone che hanno un denominatore comune: sono due campioni olimpici, Jessica peraltro è la più giovane medaglia d'oro della storia italiana e parlerà a nome di tutto il movimento del tiro rappresentando anche due campionesse come Diana Bacosi e Chiara Cainero, che avrebbero ugualmente meritato questo ruolo". Il presidente del Coni ha poi voluto sottolineare come Rossi e Viviani rappresentino "due sport che incredibilmente, pur avendo portato quasi 100 medaglie olimpiche nella storia del nostro paese, non hanno mai avuto un portabandiera, un fatto abbastanza sensazionale. Queste due persone strameritano l'investitura. Se ho ricevuto veti o pressioni? Veti non me ne faccio dare. Ci sono persone che hanno avuto idee e opinioni, tutte corrette e garbate, ma io non mi faccio condizionare. Ho fatto una proposta e la Giunta l'ha approvata all’unanimità, anzi per acclamazione. Del resto, c'erano tante donne e tanti uomini che potevano essere presi in considerazione, molti atleti papabili. Ma volevamo puntare su chi aveva vinto un oro olimpico". Comprensibilmente felici ed emozionati i due portabandiera azzurri. "Quando il presidente Malagò mi ha chiamato per darmi la notizia non volevo crederci. È un'emozione incredibile – ha confessato Jessica Rossi - Il presidente mi ha chiesto di non dirlo a nessuno ma non ce l'ho fatta, ho chiamato la mia famiglia e l'ho detto subito a mamma. Sarà una coincidenza ma il 20 maggio 2012 ci fu il terremoto in Emilia-Romagna, un grandissimo dolore, mentre oggi, nove anni dopo, ho ricevuto una notizia così bella ed è davvero una grandissima gioia". "Sarà una soddisfazione diversa da qualsiasi vittoria - ha ammesso Viviani - Me la godrò e la porterò dietro per tutta la vita. E' un ruolo che mi piace e non vedo l'ora di andare a prendere quella bandiera. Sfilare a Tokyo sara' incredibile. Ringrazio tutti, il presidente Malagò ha dato un forte segnale di quanto sia rimasta nel cuore la mia vittoria a Rio". "Non sono rammaricato dalla scelta della Giunta del Coni, Jessica Rossi ed Elia Viviani rappresentano due eccellenze dello sport italiano e meritano di essere gli alfieri azzurri a Tokyo". Così all'Adnkronos il presidente della Federginnastica Gherardo Tecchi che nelle scorse settimane aveva auspicato che la sua atleta Vanessa Ferrari potesse essere la portabandiera azzurra in Giappone. "Ognuno pensa al proprio sport e Vanessa per la sua storia sportiva poteva assolutamente essere presa in considerazione -prosegue Tecchi-. Detto ciò, i portabandiera potevano essere solo due e la scelta non è criticabile. Ora non ci rimane che incrociare le dita e sperare che Vanessa arrivi al top alle Olimpiadi e riesca a conquistare quella medaglia che le è sempre sfuggita per coronare la sua strepitosa carriera".