Dopo il giuramento e l’incontro della scorsa settimana con il presidente del Coni Giovanni Malagò, Valentina Vezzali è entrata nel vivo della sua delega allo sport con il più classico degli affondi schermistici. La campionessa olimpica, che ha già avuto uno scambio telefonico con il Presidente FGI Gherardo Tecchi, si sta muovendo a 360 gradi per affrontare i tanti problemi che affliggono il settore. A cominciare dalla crisi delle tante associazioni e società sportive dilettantistiche, ormai allo stremo per la prolungata chiusura dell’attività di base. "I 700 milioni dal Recovery Plan non sono sufficienti per il mondo dello sport? L'individuazione di questa cifra risponde a soddisfare le esigenze minime. Tuttavia è mia intenzione avviare un confronto con il governo per una più equa redistribuzione delle risorse" - ha dichiarato il sottosegretario in audizione davanti alle commissioni riunite VII Camera e 7 Senato sui contenuti della Proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza. "Voglio dare il giusto valore a società e associazione dilettantistiche. Seguirò personalmente l'evolversi del decreto: ho già avviato i contatti con il Mef affinché arrivino le giuste risorse alle società. È mio preciso interesse – ha aggiunto la Vezzali - avviare con urgenza un'interlocuzione con il ministero dell'istruzione: serve un protocollo d'intesa per un censimento dell'impiantistica scolastica sportiva con l'obiettivo di potenziare le strutture. Sarà mia cura poi seguire Sport e Salute: nel prossimo indirizzo che emanerò per dettare le linee programmatiche darò indicazione chiare sulla gestione, l'ammodernamento e l'efficienza della società. Sono ben consapevole che l'impiantistica sportiva in Italia è carente, sotto tutti i punti di vista, dalle associazioni sportive alle scuole. Il progetto Sport e Periferie risponde all'obiettivo di creare presupposti durevoli per la diffusione e la promozione culturale collegate al potenziamento del ruolo dello sport ai fini dell'inclusione sociale utile a garantire il diritto allo sport nelle aree più disagiate e per le fasce deboli".