“Sono tanto orgogliosa di questa Italia – ha dichiarato la Direttrice Tecnica Nazionale della Sezione dei piccoli attrezzi, Emauela Maccarani - per quello che ha messo in pedana oggi: compatta, di altissimo spessore e livello, in tutte le sue categorie e specialità. Il computo delle medaglie è lusinghiero, ma salire sul gradino più alto del podio, quando si è a casa della Russia – non importa se virtualmente - è sempre un’impresa. Far suonare l’Inno italiano a Mosca è un fatto storico, ogni volta. Soprattutto perché tutte le nostre ginnaste hanno potuto confrontarsi con avversarie di spessore altissimo. Le senior si sono misurate con le Averina, le junior con rivali di sicuro avvenire e le Farfalle con le campionesse del mondo in carica. Sono contenta e felice per l’esperienza che siamo riusciti a fare, malgrado le difficoltà del momento. Ultimamente si erano messe di traverso tante cose. A cominciare dalla data dell’incontro. All’inizio si doveva disputare il 20 dicembre, così due settimana fa decisi di dare qualche giorno di vacanza al gruppo, per uno scarico dopo un periodo molto lungo e faticoso. Lo stesso vale per le individualiste dopo gli Assoluti. Però, sentito il parere delle altre allenatrici, partecipare a questo torneo on line era un’opportunità da non perdere. Cosi ci siamo messe in gioco. L’organizzazione odierna, dal punto di vista dell’allestimento e tecnologico, poi, era tutt’altro che semplice. Vorrei fare un grande plauso al Service federale, l’Ave Media Solution, che ha ricevuto anche i complimenti della Russia per la qualità della produzione italiana. Poco prima dell’entrata in pedana delle azzurre c’è stato un blackout nei collegamenti, in pochi minuti siamo riusciti a riconnetterci. Abbiamo un gruppo di lavoro davvero competente, con capacità incredibili. La calma e la professionalità dello staff informatico e audiovisivo ha infuso ulteriore coraggio nelle ginnaste. Questo confronto era fondamentale. La Maurelli e compagne non gareggiavano da più di 15 mesi. Ci chiedevamo se gli esercizi funzionassero sotto l’aspetto compositivo e se le ragazze sarebbero riuscite a reggerli in gara. Urgeva da tempo un riscontro di alto livello. Soprattutto con una ginnastica ritmica sempre più lanciata in una rincorsa esasperata verso punteggi di difficoltà senza limiti. Questo sporca tanto l’esecuzione, il maneggio fine dell’attrezzo, che poi si vede sempre meno, e giudicare le routine delle squadre di oggi è un’impresa obiettivamente al limite dell’occhio umano. Se è vero che le ufficiali di gara giudicheranno senza indicazioni, credo che sarà sempre più dura catalogare tutto ciò che vedono. E quindi riempire gli esercizi di elementi diventa inutile e controproducente, perché aumenta il rischio di incorrere in falli tecnici. Elena Aliprandi, Emanuela Agnolucci e M. Isabella Zunino Reggio sono state eccezionali, rimanendo attaccate al video per quasi dodici ore consecutive e iniziando prestissimo, considerate le due ore di fuso in meno rispetto alla Russia. Bravissime pure le giudici di linea, Elisa Porchi e Sara Colombo, e il direttore di gara Laura Lazzaroni. L’ultimo ringraziamento, oltre alle ginnaste e a tutte le allenatrici societarie, va alle mie assistenti, Olga Tishina, Federica Bagnera, Camilla Patriarca, e alla coreografa Alessandra Valenti , con le quali ho condiviso un’altra meravigliosa giornata che resterà a lungo nei nostri cuori”.