
Dal 1967 al 2020, quando l’Assoluto è a parimerito. Adriana Biagiotti e Daniela Maccelli: “Amiche da sempre, la trave fu decisiva”
Lo scorso weekend, nella cornice del PalaVesuvio di Napoli, Asia D’Amato e Giorgia Villa si sono laureate campionesse italiane assolute in perfetto parimerito. Le due ginnaste, che sono entrate a far parte del Gruppo Sportivo delle Fiamme Oro della Polizia di Stato e difendono insieme i colori della società Brixia di Brescia nel Campionato di Serie A, al termine dei quattro attrezzi nel concorso generale napoletano, sono salite entrambe sul gradino più alto del podio. Eppure, non è stata la prima volta, nella storia della sezione femminile dell’Artistica, che due atlete – per di più amiche e compagne di società – hanno vinto il titolo assoluto di concerto. Infatti, andando a spulciare negli archivi della Federginnastica e grazie ai preziosi ricordi del Segretario Generale della FGI, Roberto Pentrella, è venuta alla luce una curiosa coincidenza storica. Il Campionato Assoluto in questione è quello del 1967, che si svolse a Bolzano. Risultarono vincitrici, in ex aequo, Adriana Biagiotti, moglie del Presidente onorario della FGI Riccardo Agabio, e Daniela Maccelli, amiche sin dall’infanzia ed entrambe in forza, all’epoca, all’Etruria di Prato. La stessa società che, diversi decenni dopo, vide esplodere il talento del campione Jury Chechi. Corsi e ricorsi storici, poiché anche Asia e Giorgia si conoscono da sempre e da sempre sono rivali in pedana ma amiche strettissime, gareggiando oggi sia per la stessa società che per lo stesso gruppo sportivo militare. Basti pensare che, da piccoline, come ha raccontato Asia D’Amato dopo il successo negli Assoluti partenopei, lei e Giorgia Villa arrivarono a parimerito in una delle loro prime gare da ginnaste. Come a dire che l’ex aequo è più facile quando dietro la sana rivalità agonistica c’è una bella amicizia. Per ricordare questa curiosa analogia tra presente e passato, la Federazione Ginnastica d’Italia ha raggiunto telefonicamente le due protagoniste dell’Assoluto ‘67, che furono oltretutto anche compagne di squadra in Nazionale in occasione dei Giochi Olimpici di Città del Messico nel 1968, come le due Fate che, nel 2019 a Stoccarda, con il body azzurro indosso, hanno conquistato la storica medaglia di bronzo al Mondiale e la qualificazione all’Olimpiade di Tokyo. “Non me lo ricordavo proprio – ha raccontato Adriana Biagiotti – poi quando me l’hanno raccontato mi è tornato in mente quel Campionato Assoluto a parimerito. Devo dire che non c’è mai stata rivalità tra di noi, però. Siamo sempre state amiche, Daniela è più giovane ma all’epoca era dietro di me e andavo sempre meglio. La vera contesa era con Gabriella Pozzuolo, contro la quale persi un Assoluto per pochissimi decimi: ma il giorno dopo vinsi tutte le finali di specialità”. Nel palmares personale, Adriana Biagiotti, ha collezionato quattro titoli assoluti, il primo nel 1963 e l’ultimo proprio nel 1967. Una serie di successi consecutivi interrotta soltanto dal Campionato vinto da Pozzuolo nel 1964. L’ex Presidente Agabio, invece, ricorda perfettamente quel Campionato: “Adriana l’ha perso alla trave. Era avanti in tutti gli attrezzi, poi è caduta e ha perso un punto che è stato decisivo per recuperare il disavanzo. Se la giocarono fino alla fine e, giustamente, la vittoria fu assegnata a entrambe”. Colpisce l’onestà di Daniela Maccelli, che ha ammesso: “E’ stato un risultato inaspettato ma piacevole. Eravamo amiche e veramente poco rivali, una rivalità contenuta e quasi inesistente. Ci conosciamo da quando siamo bambine e tali siamo rimaste anche oggi. La vita e gli impegni familiari ti allontanano, ma capita di incontrarci e i nostri figli sono a loro volta amici. All’epoca eravamo le Cenerentola dello sport per come veniva considerata la Ginnastica Artistica”. Una disciplina completamente diversa rispetto agli anni ’60, spiega Adriana Biagiotti: “La seguo meno da quando è diventata più acrobatica e meno artistica, è cambiata molto rispetto ai nostri tempi. Gli attrezzi si sono evoluti, ha perso un pochino di spettacolo ed espressione. Forse questo mi ha fatto appassionare più alla Ritmica con le Farfalle”.