Il Presidente del Coni Giovanni Malagò ha presenziato, in collegamento da casa, al secondo Consiglio Direttivo Federale FGI del 2020, tenutosi oggi pomeriggio in video conferenza. Il Presidente Tecchi ha introdotto il numero uno del CONI al resto dei consiglieri, ai revisori dei conti e al segretario generale, collegati tramite zoom, chiedendogli di esporre al CDF lo stato di avanzamento dei lavori sulla tanto attesa fase 2 dello sport italiano, l'auspicata riapertura che sta a cuore a tutti i nostri atleti, di vertice e non solo. Ecco l'intervento integrale di Malagò:   

"Grazie dell’invito, con Gherardo ci sentiamo ogni giorno, per non perdere le nostre buone abitudini e per confrontarci su questa surreale situazione che stiamo vivendo e che sta coinvolgendo anche il mondo dello sport. Siamo in piena sintonia e vi vorrei raccontare quelli che sono stati gli ultimi passaggi nei rapporti tra le Federazioni, il Coni e il Governo. Noi del Comitato Olimpico Nazionale abbiamo ricevuto, insieme all’amico e collega del CIP Luca Pancalli, una lettera, la scorsa settimana, nella quale ci veniva chiesto un documento che potesse indicare all’esecutivo il protocollo per mettere tutto il sistema sportivo, nessuno escluso, in condizione di riaprire le sue attività, tenendo presente le specificità di ogni singola disciplina. Vi ricordo che il Coni sovrintende, organizza e tutela, in Italia - ed è un record assoluto nel resto del Mondo - 387 discipline sportive diverse. Solo nella vostra Federazione, e non serve che lo ricordi io, ci sono l’Artistica, maschile e femminile, la Ritmica, il Trampolino, l’Aerobica, l’Acrobatica, il Parkour, la Gpt e tante altre declinazioni della Ginnastica in senso lato. Le Federazioni sono 44, fate voi i conti. Abbiamo inviato questa lettera a tutti i Segretari Generali e abbiamo chiesto loro di farci arrivare le istanze di ciascuno, perché nessuno meglio di voi conosce le specifiche esigenze dei rispettivi movimenti. È evidente che una cosa è lo sport di squadra, un’altra quello individuale, ci sono poi le attività indoor e quelle all’aperto, gli sport professionistici e i dilettantisci, agonisti e amatori, con quest’ultima categoria che abbraccia tutto il mondo della promozione sportiva. Inoltre, questa matassa enorme di informazioni, con i vari distinguo e le relative eccezioni, deve essere gestita dai nostri uffici che come tutti lavorano in condizioni di emergenza. Io per primo sto impazzendo, perché mentre di solito agisco con il supporto di un back-office, mi trovo ultimamente a dover gestire molte situazioni da casa e da solo. E questo vale per tutti coloro che si trovano in smart working, costretti, con le debite proporzioni, a cantarsela e suonarsela. Ieri sono andato in ufficio, lo faccio un paio di volte a settimana per non creare troppi problemi al capo palazzo e a chi si occupa di pulizia e sanificazione, e ci sono rimasto dalle 8.00 del mattino alle 22. Insomma, nonostante le difficoltà logistiche, abbiamo rielaborato questa straordinaria matassa di informazioni del comparto sportivo e l’abbiamo fatto basandoci sul protocollo medico scientifico dall’unico interlocutore istituzionale competente, cioè la Federazione Medico Sportiva. Con il Presidente Casasco parlo dieci volte al giorno e siamo entrambi convinti che venerdì, al più tardi lunedì prossimo, riusciremo a completare l’opera. Grazie anche ad un terzo soggetto fondamentale che abbiamo voluto interpellare, il Politecnico di Torino, una delle Università più accreditate in ingegneria, architettura e gestione degli spazi. Sì perché se l’FMSI ha l’ultima parola sulle profilassi mediche, tutto ciò che serve dal punto di vista organizzativo, tecnico e pratico per mettere in sicurezza gli ambienti lo abbiamo chiesto al Politecnico. Pensate all’esigenza dei divisori negli spogliatoi, ai materiali e ai sistemi di protezione negli ambienti promiscui, la verifica dei condotti di aerazione negli impianti indoor. E’ un lavoro davvero complesso. Ieri sono stato tre ore in video conferenza insieme a Casasco con il ministro dello sport e il suo staff proprio per affrontare la tematica nella sua globalità. Adesso Spadafora dovrà presentare questo documento al ministro della Salute Speranza che a sua volta dialoga con la CTS, la Commissione Tecnico Scientifica, ovvero l’ispiratrice diretta delle decisioni in materia Covid del Premier Conte. Detto questo, la mia opinione personale è che il 4 maggio si ricomincia, salvo imprevisti o altri fattori negativi da qui a quel giorno, ovviamente seguendo criteri di gradualità a favore degli sport meno a rischio, che al momento sono quelli individuali, svolti all’aria aperta, senza contatto. Un altro criterio può essere quello territoriale con un via libera alle regioni che non registrano più contagi. Mi dispiace per le Farfalle della Ritmica e per le ragazze della Nazionale di Artistica che si trovano in Lombardia. Bisognerà avere un po’ di pazienza in più. Ci tengo anche a dire che le 44 Federazioni si sono comportate tutte in maniera esemplare e rispettosa. L’unica che si è mossa autonomamente è la FIGC, che proprio oggi ha presentato un suo protocollo con un suo responsabile tecnico scientifico che manco è iscritto alla federazione. La Federcalcio ha scelto una via autonoma che non può essere giustificata solo dai grandi interessi economici che girano intorno al pallone. Dubito che il Governo possa fare eccezioni. Certo, se riaprono gli stadi, tutti gli altri sport gli andranno dietro, ma ritengo più probabile che si seguirà un altro criterio con gli atleti della preparazione olimpica a fare da apripista, con la gradualità che vi ho descritto. Nel salutarvi, vorrei riferirvi, come sa bene anche Gherardo, la vicinanza del Presidente Watanabe, con il quale sono spesso in contatto, essendo entrambi membri Cio. Purtroppo la prima agenzia che ho letto, questa mattina, riguardava il contagio di un membro del Comitato Organizzatore dei Giochi di Tokyo, con la conseguente messa in quarantena di tutti gli altri. Chi mi conosce bene sa che sono un ottimista, quindi vi vorrei salutare chiedendovi pazienza ma con una nota di speranza. Abbiamo tutti bisogno di rivedere il sole, la luce in fondo al tunnel, Il Coni, le Federazioni Sportive e tutte le società. Mi auguro davvero che il 4 maggio sia una bella giornata assolata e di sport".