Probabilmente ognuno di noi si ricorda dove si trovava quando venne emanato il DPCM del 9 marzo, noto come il decreto «IO RESTO A CASA», se non altro perché da allora in quel posto c’è rimasto. La Squadra Nazionale di Ginnastica Ritmica era in raduno collegiale permanente presso l’Accademia di Desio, in quella che, non per niente, viene comunemente chiamata “la casa delle Farfalle”. Li le ginnaste della Maccarani, con un ricambio ciclico non necessariamente quadriennale, ci vivono da vent’anni e, a parte la parentesi estiva di Follonica, vi trascorrono tutte le giornate dell’anno. E’ casa loro più di quanto non lo siano i loro luoghi natali, lasciati in tenera età per inseguire un sogno. Come per una qualsiasi famiglia italiana - una famiglia numerosa, certo, composta da dieci sorelle - le norme del distanziamento sociale hanno messo le Farfalle in isolamento, meno di quanto, in realtà, non fossero già. Lo sport agonistico, si sa, richiede qualche rinuncia. Un’eccellenza come il team della Ritmica azzurra comporta una dedizione assoluta. E così paradossalmente non è stata la legge a condizionare i rituali e le sane abitudini delle nostre ginnaste, ma sono proprio le abitudini e i loro corretti stili di vita delle ginnaste ad essere diventati legge per il resto della popolazione. La Casa delle Farfalle è la casa più amata degli italiani, proprio come la cucina di un spot della Cuccarini. Un simbolo di tutte le nostre abitazioni, anche se le ragazze hanno la fortuna di vivere nella foresteria di un hotel, rimasto aperto soltanto per loro. Al contrario infatti di quegli irresponsabili che all’annuncio delle disposizioni restrittive si sono fiondati in stazione per scappare da Milano e infettare il Meridione, le atlete della FGI, molte delle quali distaccate del Gruppo Sportivo di Vigna di Valle, dunque militari, hanno mantenuto i nervi saldi, malgrado la naturale apprensione per i propri cari, e, beneficiando della deroga per gli atleti ROG in preparazione per gli incontri internazionali e assistite in tutto dalla Federazione, hanno continuato ad allenarsi. In questa bolla, che in quanto tale è per definizione avulsa dal contesto esterno, lontane da contatti estranei e sotto il controllo medico federale, la Maurelli e compagne, private anche di quei pochi momenti di evasione nel loro tempo libero, il giorno dopo l’ufficialità del rinvio dei Giochi Olimpici, si sono distratte girando un video con i loro telefonini. La capitana ha vestito per un giorno i panni della regista e dell’autrice - con il montaggio a distanza in post produzione di Ilaria Brugnotti – dirigendo le altre sui vari set improvvisati, più che in pedana. Le riprese sono state effettuate da Anna Basta e Letizzia Cicconcelli, nell'insolita veste di camerawomen, la sceneggiatura è di Daniela Mogurean e Alessia Russo, l'audio lo ha curato Laura Paris, Martina Centofanti e Agnese Duranti hanno fatto le costumiste, Nina Corradini le immagini di backstage. Il messaggio che hanno voluto trasmettere ai loro fan è duplice. Da un lato ci dicono che pur confinati tra quattro mura non dobbiamo mai rinunciare alla nostra essenza, nè smettere di sognare. Le bimbe, le loro fan, costrette a casa, lontane dalla loro passione, devono restare ginnaste dentro, dimostrando di saper superare anche questa prova, diligentemente. Studiando, nutrendosi in modo corretto, alzandosi presto e facendo un po’ di movimento nella loro cameretta, lavandosi mani e denti. Perché per una ginnasta il body è una seconda pelle e si rimane atlete sempre, pure al tempo del Coronavirus. Dall’altro lato ci ricordano che la vera casa ce la portiamo nel cuore. Che oggi una casa è l’Italia intera, pur dovendo rimanere distanti, rimaniamo uniti. E se c’è una Casa del Grande Fratello, Desio lo è delle sorelle italiane che come tante mamme e papà con i loro figli, la nonna e il nonno, magari anche la zia e i cuginetti, si fanno coraggio sul divano, si stringono gli uni agli altri, si fanno le coccole, mentre la TV racconta di un mondo in pericolo. Rispetto al GF, non ci sono eliminazioni dalla Casa delle Farfalle. Non uscirà nessuno fino alla fine dell’emergenza, perché l’emergenza le ha sorprese in casa e da lì non possono muoversi, rischiando di ammalarsi o di far ammalare. E senza un balcone dal quale affacciarsi per gridare “Volate Farfalle”, in attesa di tornare a posarsi sui podi del globo terracqueo, a modo loro abbracciano tutto il movimento della Ritmica italiana e lanciano un appello di speranza con l’hashtag del governo: #IORESTOACASA. Loro rinchiuse nella Casa delle Farfalle, noi in quelle che abitiamo. Domiciliati a gruppi, più o meno estesi, come isole di un unico arcipelago, cittadini di stelle di una costellazione unica, che disegna in cielo l’immagine di un grande Stivale, ci sussurriamo, prendendoci le mani pulite, al sicuro del focolare domestico, testa, cuore e…andrà tutto bene!