
La Ginnastica al tempo del Coronavirus: le interviste ai dreamer azzurri che tengono viva la speranza!
In questo periodo di stop forzato dell’attività agonistica di base l’ufficio stampa della Federazione Ginnastica ha avviato un ciclo di interviste con gli atleti ROG in preparazione per i Giochi Olimpici di Tokyo 2020, che vi proporremo nei prossimi giorni sul sito www.federginnastica.it. Nell’assoluta osservanza delle precauzioni previste dal DPCM del 9 marzo - distanze di sicurezza e presidi medici - gli allenamenti delle Farfalle della Ritmica e delle Fate dell’Artistica, di Alexandra Agiurgiuculese e Milena Baldassarri, Marco Lodadio e Ludovico Edalli, Vanessa Ferrari e Lara Mori, stanno proseguendo, in una surreale sospensione di sogni e obiettivi che mette a dura prova la loro concentrazione. L’Art.1 comma 1 lettera D del Decreto del Governo prevede che gli impianti sportivi siano utilizzabili a porte chiuse soltanto per le sedute di allenamento di atleti, professionisti e non, riconosciuti di interesse nazionale dal CONI e dalle rispettive Federazioni, in vista della loro partecipazione ai Giochi Olimpici. I ginnasti delle Nazionali dei piccoli e grandi attrezzi reclusi nelle rispettive Accademie, alle angosce comuni di tutti gli italiani, per il diffondersi del virus, per la salute dei propri cari e per le conseguenze della pandemia sull’economia globale e sul lavoro, aggiungono la paura di veder vanificato l’impegno di quattro anni di preparazione. La responsabilità di rappresentare la maglia azzurra li stimola però a continuare, pur vivendo, molti di loro, al centro delle zone più colpite, lontani dalle famiglie. Vanno avanti, contingentati, isolati, controllati, per farsi trovare pronti a quelle competizioni internazionali che altri, non certo gli atleti, hanno la responsabilità di confermare oppure annullare. La FGI aveva sospeso tutte le manifestazioni nazionali e interregionali dagli inizi di marzo, ma la decisione della FIG e dell’UEG di rinviare le tappe di Coppa del Mondo e gli Europei è arrivata soltanto negli ultimi giorni. Adesso, è notizia di ieri, rimane in piedi solo l’Olimpiade, l’ultimo baluardo di una normalità che sembra dissolversi come neve al sole, e chi ha praticato le nostre discipline può comprendere quanto sia difficile non scaricare, mantenersi in forma per arrivare, a luglio, al 100%, e chissà se con qualche gara di avvicinamento, tra maggio e giugno, per testare i livelli raggiunti. A questi ragazzi, taluni militari in forza ai Gruppi Sportivi di Aeronautica, Esercito o Polizia di Stato, va un plauso speciale, perché si stanno sacrificando per garantirci un “dopo”, perché potrebbero essere quelli per festeggiare i quali torneremo ad abbracciarci, magari cantando l’Inno di Mameli, tutti insieme in piazza e non più dai balconi, perché tengono accesa la fiammella della speranza e rappresentano il resto di un movimento che ha l’obbligo di rispettare l’#IORESTOACASA, perchè sognare aiuta a scacciare gli incubi, perché la Ginnastica al tempo del Coronavirus è una forma d’amore che avrebbe ispirato anche Gabriel García Márquez, e perché #DISTANTIMAUNITI non rimanga soltanto uno slogan ma diventi un abbraccio virtuale tra chi ha il dovere di non fare niente e chi, come i nostri meravigliosi operatori sanitari, deve fare comunque il proprio dovere.