La musica, si sa, è una componente artistica del corpo libero femminile, anche se, diversamente dalla ritmica, nei Codici dei grandi attrezzi, il cantato non riesce a fare breccia. Le nostre azzurre esordiranno, sabato 5 ottobre, proprio al corpo libero e quindi le loro canzoni fungono, nel programma ufficiale, da sigla di apertura della seconda giornata di qualificazione. Il pezzo di Desiree Carofiglio è stato montato da Tiziana Di Pilato, coreografa anche di Asia D’Amato, sulle note di Carlos Santana. Il mash-up mette insieme Black Magic Woman - il brano scritto da Peter Green che nella versione registrata nel 1970 da Santana raggiunse la posizione il № 4 nella Billboard Hot 100, entrando anche nel videogioco Guitar Hero III - insieme a Maria Maria il singolo dei Product G&B pubblicato il 25 gennaio 2000, rimasto per 10 settimane in testa alle classifiche d’inizio millennio e vincitore del Grammy Award alla miglior interpretazione vocale di gruppo. Per Asia, invece, vale il detto Nomen omen. Il Sol Levante è già nel suo destino e nella routine dedicata a Naruto, una delle serie manga e anime più famose e di successo, scritta e disegnata da Masashi Kishimoto, e capace di vendere 250 milioni di copie, un vero e proprio primato, subito dietro One Piece e Dragon Ball. Con la colonna sonora composta da Toshio Masuda, la D’Amato proverà a seguire le orme del protagonista, Naruto Uzumaki. Lui da ninja inesperto diventerà via via più forte, inseguendo il sogno di diventare hokage. Lei, da giovane Fata a campionessa italiana assoluta, cerca di realizzare il desiderio di tutti gli sportivi, diventare un’atleta olimpica. Di certo a Tokyo, nel 2020, il pubblico più giovane, ci possiamo scommettere, non resterebbe impassibile ascoltando la musica della gemellina genovese. Sono di Rodica Demetrescu, un’altra artista delle figure corporee sulla pedana centrale, le routine di Giorgia Villa e Alice D’Amato. La stella di Ponte San Pietro, portabandiera del Coni alla cerimonia di chiusura degli YOG di Buenos Aires, idolatrata dai tanti argentini di origini italiane, si presenta con un grande classico della canzone tradizionale napoletana, conosciuto in tutto il mondo. “Funiculì funiculà”, scritta nel 1880 dal giornalista Giuseppe Turco e musicata da Luigi Denza, fu ispirata dall'inaugurazione della prima funicolare per raggiungere la cima del Vesuvio. Interpretata anche da grandi tenori, quali Mario Lanza, Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli, Muslim Magomaev e molti altri, si presta bene al mix con il Barbiere di Siviglia, l’opera buffa in due atti di Gioachino Rossini. La reginetta giovanile 2018 interpreterà dunque, a modo suo, il ruolo della bella Rosina che canta, con la mente, Jamme, jamme 'ncoppa… al podio tedesco! Alice, al momento fuori dal quartetto del corpo libero, ha comunque pronto il suo “I Wanna Dance” di Artem Uzunov, pezzo disco dal ritmo tribale con le percussioni che spaccano. E se la piccola ligure vorrebbe danzare, Elisa Iorio - lei sì tra le titolari - ci presenterà tutt’altra danza, quella “Macabra” di Charles Camille Saint-Saëns, compositore, pianista e organista francese, vissuto tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Il suo breve poema sinfonico nacque il 25 gennaio 1874 come chanson (voce e pianoforte) e fu successivamente strumentato. Tra le numerose fonti d'ispirazione - la danza macabra, amata dall'iconografia medievale, fu già soggetto ispiratore di musiche (Totentanz di Liszt, ad esempio) e trasfigurazioni letterarie (come La maschera della morte rossa di Edgar Allan Poe) - il compositore si rivolse al poemetto grottesco scritto da Henri Cazalis sulla scorta della rinomata ballata di Goethe e in particolare alla scena parodistica in cui la morte suonava un violino scordato in un cimitero. La musica di Saint-Saëns non accoglie le ordinarie suggestioni demoniache ma prende le mosse dall'originale per cercare il "caratteristico" in una strumentazione ammiccante e spiritosa. L’esecuzione della sedicenne modenese è stata curata da Veronica Calini, nell’Accademia di Brescia, proprio come il corpo libero della riserva Martina Maggio, assemblato egregiamente su un madley di Kanye West, Jay Z, Coldplay, Sia e Avincii.