Papa Francesco prende il nastro dalle mani della capitana delle Farfalle Alessia Maurelli e sotto lo sguardo divertito del Presidente Tecchi e della DTN GR Emanuela Maccarani mette in mostra un ottimo maneggio. Questa è forse l’istantanea più bella dell’udienza privata che il Santo Padre ha concesso alla Federazione Ginnastica d’Italia per festeggiare il 150° di fondazione della decana delle Federazioni Sportive riconosciute dal Coni. Una folta rappresentativa della FGI - guidata dal Presidente Gherardo Tecchi, con il suo collega della Federazione Mondiale, il membro Cio Morinari Watanabe, il Segretario Generale FIG Nicolas Buonpane, il numero uno della Ginnastica Europea Farid Gayibov, il Presidente del Coni Giovanni Malagò, il Presidente onorario del nostro sodalizio Riccardo Agabio, il Consiglio Direttivo Federale, con i due Vice Presidenti – il Vicario Valter Peroni e Rosario Pitton – il Segretario Generale FGI Roberto Pentrella, la Consulta dei Presidenti Regionali, il Collegio dei Revisori dei Conti, i Team Manager delle Sezioni olimpiche e il Presidente della RSGT, la più antica società sportiva italiana, Emanuele Lajolo di Cossano – è stata ricevuta questa mattina dal Pontefice nella Sala del Concistoro, in Vaticano. Presente anche il Prefetto della Casa Pontificia, Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Georg Gänswein. Tanti anche i campioni di Ginnastica. Con il cinque volte olimpionico Franco Menichelli (oro al corpo libero, argento agli anelli e bronzo alle parallele pari a Tokyo 1964, nonché bronzo al corpo libero e a squadre a Roma ’60), c’erano il bronzo agli anelli di Londra 2012, il sergente dell’Aeronautica Militare Matteo Morandi, i due caporal maggiore dell’Esercito Italiano Vanessa Ferrari e Lara Mori, la capitana della Squadra Nazionale di Ritmica Alessia Maurelli con la compagna del Gruppo Sportivo di Vigna di Valle Alexandra Agiurgiuculese, la coppia due volte iridata dell’Aerobica, Michela Castoldi e Davide Donati, la trampolinista Costanza Michelini e le due giovani promesse dell’Artistica maschile Lay Giannini e Lorenzo Casali. L’individualista dei piccoli attrezzi ha fatto dono al Papa di una palla con i colori giallo e bianco del Vaticano, realizzata per l’occasione, insieme al nastro, dalla ditta PastorelliSport.  “La palestra, il luogo fisico in cui i nostri ragazzi e le nostre ragazze trascorrono molto tempo della loro giovinezza – ha illustrato il Cav. Tecchi nel suo saluto ufficiale - guidati con dedizione dai loro allenatori e sostenuti nel cammino, con pazienza, dalle loro famiglie, è, per noi, anche palestra di vita. Un grande lavoro devono fare, su se stessi, gli atleti, nell'accettazione della volontà di Dio, affinché la sconfitta diventi occasione per interrogarsi su come operare ancora meglio, per poter apprendere di più, e non disfatta; affinché la vittoria sia momento di gioia piena, da condividere con tutti i soggetti che hanno contribuito a costruirla, e mai fonte di superbia o desiderio di rivalsa”. “Ringrazio il presidente per le sue parole – ha risposto Sua Santità - La presenza delle associazioni sportive nella società non è solo funzionale ad organizzare l’attività sportiva. Esse sono chiamate a favorire una mentalità che, attraverso lo sport, promuova lo sviluppo integrale della persona umana e l’amicizia sociale. Si tratta di intendere e vivere la pratica sportiva non soltanto come fonte di benessere fisico ma come ideale di vita coraggioso, positivo e ottimista. In questo senso lo sport diventa esperienza formativa che aiuta soprattutto le nuove generazioni a coltivare i valori della vita: lealtà, giustizia, culto della bellezza, della volontà, della ricerca della libertà e della solidarietà. Ai nostri giorni il sistema dello sport appare a volte condizionato da logiche di profitto e, purtroppo, anche da atteggiamenti violenti. Quando sopraggiungono questi atteggiamenti è perché manca la dimensione amatoriale dello sport. Quando lo sport perde questa dimensione vengono fuori atteggiamenti che abbassano il livello dello sport stesso. Di fronte a questi aspetti negativi i dirigenti, animati dalla fede cristiana, possono testimoniare la forma umanizzante del Vangelo negli ambienti sportivi, contribuendo così a costruire una società più fraterna. È quello che auguro anche a voi in questo anniversario: che possiate vivere sempre lo sport senza perdere l’ispirazione amatoriale. Questo vi aiuterà ad affrontare le gare della vostra vita con coraggio, umiltà e gioia. Affido al signore la vostra federazione, vi benedico e vi chiedo di pregare con me”. Dopo la benedizione apostolica il Presidente della FGI ha fatto omaggio al Pontefice del libro e di una medaglia commemorativa del 150° con il logo ufficiale, il nome di Papa Francesco e l’incisione dell’incipit dell’Ave Maria, realizzata da Michele Sessa di Mikelart. 

La foto con il nastro e con la palla sono del Servizio Fotografico Vaticano