La Famiglia della ginnastica non dimentica Silvia Romano, allenatrice di Artistica tesserata per la Propatria di Milano, scomparsa dal novembre scorso mentre faceva la volontaria in Kenia. Qualche giorno fa è uscita una notizia che riaccende un filo di speranza: la cooperante ventitreenne almeno fino a Natale era viva. L’informazione sarebbe emersa nell’ambito di un incontro, venerdì scorso, tra il procuratore generale del Kenya Noordin Mohamed Haji e il pubblico ministero italiano Sergio Colaiocco, che sta seguendo le indagini. Sono passati otto mesi e al momento si è riusciti solo a ricostruire la dinamica di quello che ormai può essere considerato, a tutti gli effetti, un rapimento. Silvia fu presa da un gruppo di banditi il 19 novembre 2018 nel villaggio di Chakama, nel sud del Kenya (si trovava lì per conto di una ONLUS italiana). Dai colloqui con le autorità locali e in particolare con il procuratore generale kenyano sarebbe emerso che al rapimento parteciparono otto persone, una banda di criminali comuni. La ragazza sarebbe stata poi ceduta a fine dicembre ad un’altra banda di rapitori. Le notizie affidabili sul rapimento della Romano sono sempre state poche, anche a causa della segretezza con cui sono state portate avanti le indagini fin qui. A marzo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte aveva ammesso che non erano stati fatti grandi passi avanti, anche se c’era stato «un attimo in cui sono stato confidente che avessimo un risultato buono a portata di mano». Sempre a marzo, il Corriere della Sera aveva parlato della difficile collaborazione tra le autorità italiane e quelle kenyane per portare avanti le indagini, ma da allora sembra che le cose siano migliorate. L’auspicio della FGI è che Silvia possa tornare presto a casa.