Prosegue febbrile ed operosa la marcia d’avvicinamento del Settore trampolino elastico ai Campionati del Mondo, in programma in Quebec ad inizio novembre. L’impegno dei ginnasti riflette l’elettricità di un ambiente sempre più vivo e smanioso di ritagliarsi un posto al sole ai prossimi Giochi Olimpici. In Canada, infatti, gli azzurri cercheranno di staccare il biglietto per Pechino 2008, ed il lavoro di questa Estate diventa fondamentale per mettere nei motori la benzina sufficiente ad arrivare in Cina. In questa missione sono tutti coinvolti, non solo i diretti interessati, ma anche gli allievi e le allieve che il prossimo anno, passando alla categoria junior, gettano le basi per il futuro di una disciplina in costante ascesa. Molti infatti percepiscono le potenzialità del trampolino, che alle prossime Olimpiadi potrebbe trovare la propria consacrazione. La Sezione della FGI, coordinata dal DTN Fulvio Vailati, consapevole dell’importanza del momento ha deciso di triplicare i propri sforzi. E così, in un puzzle di cui è ben chiaro il disegno a cinque cerchi, ritroviamo le giovani promesse in ritiro collegiale ad Aimoni Ormea con il prof. Ezio Meda, gli azzurri Flavio Cannone, Eleonora Maurizi ed Erika Monica a Cesenatico, agli ordini di Vincenzo Canali ed il resto del gruppo d’interesse nazionale a Cesena con il tecnico Luigi Meda. Gli atleti in raduno nella provincia di Cuneo termineranno i lavori il 10 agosto, giusto in tempo per trasferirsi ad Ancona, dove dal 10 al 12 dello stesso mese si disputeranno i Campionati Assoluti 2007. Il responsabile del Settore, oltre a seguire la crescita di un numero sempre più cospicuo di atleti, in una vera e propria fucina dei campioni del domani, ha provveduto anche alla formazione e all’aggiornamento tecnico degli allenatori, organizzando un corso per istruttori. Nel Gym Camp romagnolo, invece, Aloi, Marconi e Crastolla, con Titone e Ciarra per la maschile e la Merzario, con Capitani e Manicone, per la femminile, stanno lavorando al perfezionamento delle proprie esecuzioni, in prospettiva dei due appuntamenti, quello marchigiano e quello d’oltreoceano. Proprio in chiave internazionale è stata giudicata più che positiva l’ultima trasferta azzurra in Belgio. Canali e Gigi Meda, infatti, sono tornati più che soddisfatti per le prestazioni dei ginnasti italiani nella prova di Coppa del Mondo. “Flavio, con il suo 5° posto ha dimostrato di essere un Cannone anche quando è stanco – commenta da Aimoni Ezio Meda – Un atleta non può mantenere lo steso livello di forma per tutto l’anno, eppure, nonostante un calo fisiologico il nostro ragazzo è riuscito a confermarsi tra i migliori della World Cup. Se fa questo risultato ora, non c’è che da sfregarsi le mani quando sarà al top in Canada. Certo, le tante gare cui ha preso parte in questo primo semestre non lo hanno facilitato. Calcolando le tre prove del Campionato di Società, quello di Categoria, i liberi in Galleria a Milano e tutte le gare internazionali sparse per il globo, Cannone non ha certo avuto molto tempo per allenarsi in palestra. La stagione di un atleta qualunque deve essere sempre ben tarata, diversificando il programma tra le fasi di allenamento, le competizioni, utili al riscontro del lavoro svolto, e lo scarico. I nostri avversari all’estero sanno bene che rinunciare ad una manifestazione, per quanto importante, può contribuire ad evitare il logorio fisico e mentale del ginnasta. Ad Ostenda, comunque, tra i 55 in gara c’erano i migliori interpreti del momento. Perciò anche i piazzamenti degli esordienti Aloi e Crastolla vanno letti molto positivamente. I due ragazzi, tra individuali e sincro hanno eseguito 30 salti ciascuno, acquisendo consapevolezza e centrando una finale proprio nell’inedita prova a due. Tra l’altro Dario e Stefano sono stati penalizzati da un errore del Comitato Organizzatore belga che ha confuso le carte, scambiando le difficoltà dell’Individuale con quelle del Sincronizzato e viceversa. Senza quel pasticcio avrebbero forse scalato qualche posizione, ma la delegazione italiana ha preferito soprassedere, proprio perché già ampiamente soddisfatta dell’esito di una trasferta finalizzata ad una presa di coscienza del nostro livello di preparazione. Vedrete che quando il gioco si farà duro sapremo capitalizzare ogni esperienza”.